Unleashed

No Sign Of Life

2021 (Napalm Records)
death metal

Giunti al loro quattordicesimo album in studio, i pionieri del death metal svedese assestano un altro colpo micidiale. "No Sign Of Life" è un album in puro stile Unleashed, un lavoro che fonde alla perfezione furia, mitologia norrena e brutale death metal. È un suono che ci riporta ai primi anni 90 quando i Nostri, assieme ad altre band svedesi, Entombed, Dismember e Grave, gettavano le basi del genere. Capolavori quali "Where No Life Dwells", "Shadows In The Deep", "Across The Open Sea" e "Victory" ormai risuonano della potenza dei classici senza tempo.
"No Sign Of Life", pur mostrando un suono ben curato e un'ottima produzione in linea con i tempi, non perde un grammo della rabbia degli esordi. Del resto, sono trent'anni che la band continua imperterrita per la sua strada con lavori sempre ben a fuoco e incisivi, specie per quanto riguarda il loro genere di riferimento. Non solo, dal vivo gli svedesi rimangono sempre una garanzia con concerti incendiari ed esibizioni scatenate, che rendono pienamente giustizia al nome della band.

Anche l'ultimo album, come i loro precedenti quattro (da "Odalheim" del 2012), prende ispirazione da "The World Of Odalheim", un libro mai pubblicato scritto dal cantante e bassista Johnny Hedlund e da un suo amico. Nei testi delle canzoni, ispirate in massima parte al libro, si parla del conflitto tra i "Guerrieri di Midgard" e i sostenitori del Kvitekrist, ovvero del Cristo bianco.
"No Sign Of Life" inizia narrandoci la fuga dei seguaci del Dio cristiano che abbandonano il campo di battaglia del "sacro". Le parole del primo brano "The King Lost His Crown" non lasciano spazio a dubbi:

He fled like a rat
From all responsibility
Demanding that you still follow
The almighty creed
Sanctified
You kneel and bow
Thought control
Your point of view is not allowed
The king lost his crown
Upon this holy ground
Si continua nello stesso tenore con la caustica "The Shepherd Has Left The Flock" e i riff scatenati di "Where Can You Flee?", un brano che rimanda direttamente ai fasti degli anni Novanta. Da qui, si parte per lo scontro finale, una specie di guerra santa pagana, in cui i guerrieri di Midgard cercano di riconquistare il mondo nel nome di Odino. Ovvio, venuto meno il Pastore ai suoi obblighi verso il gregge, qualcuno deve farsi avanti ed ecco che compaiono i lupi affamati nello scenario di un impero decadente e in rovine, un fosco panorama senza segni di vera vita. Da qui il titolo che gioca evidentemente anche sul termine death metal.

Dal punto di vista strettamente musicale, l'album vede un gran lavoro del chitarrista Fredrik Folkare, specie nei momenti solisti. Anche il cantato di Hedlund rimane sempre quello, inconfondibile e particolarissimo, secondo alcuni più adatto a un gruppo thrash metal che a una band death. Le parti melodiche non rallentano la furia e la rabbia ma in certi momenti la sottolineano e la esaltano. In generale, siamo di fronte a un songwriting che, pur non mostrando particolare sorprese, fa il suo sporco lavoro consegnandoci diverse tracce di grintoso e granitico Death Metal vecchia scuola.
Al netto di qualche inevitabile calo di tensione solo in un paio di brani, "No Sign Of Life" è il tipico disco che ci si aspetta dagli Unleashed: la qualità è sempre alta e i fan non potranno che trovare l'ennesima conferma.

L'artwork come al solito non fa prigionieri. È in puro grezzo stile viking metal (prendere o lasciare), con un martello di Thor in bella vista, i due corvi di Odino e dei guerrieri pronti a colpire ogni nemico gli si pari davanti. Nel frattempo, mentre si osserva la copertina, è difficile togliersi dalla testa la voce di Hedlund che fieramente esclama:
We are Midgard warriors for life
We stand proud in the frontline, that's how it is

28/11/2021

Tracklist

  1. The King Lost His Crown
  2. The Shepherd has Left the Flock
  3. Where Can You Flee?
  4. You are the Warrior!
  5. No Sign of Life
  6. The Highest Ideal
  7. Midgard Warriors for Life
  8. Did You Struggle with God?
  9. Tyr Wields the Sword
  10. It is Finished
  11. Here at the End of the World






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