Wolf Alice

Blue Weekend

2021 (Dirty Hit)
alt-rock, dream-pop

Riuscire a bucare, in un circuito rock che macina numeri decisamente molto più deboli che in passato, è impresa di per sé già abbastanza importante. Consolidare l'attenzione diventando un nome di spicco nello scenario musicale del proprio paese (e non alla maniera di certi gruppi nostrani) è ormai un privilegio destinato a pochissimi. Giunti al terzo album in una carriera già foriera di conferme (tra cui un Mercury Prize), i Wolf Alice sono forse la realtà più vicina ad assumere il ruolo di capitani dell'indie-rock britannico. Ormai forti di un linguaggio sviluppato con costanza sin da "My Love Is Cool", ma con una maturità che ha consentito loro di superare le defaillance nella scrittura di "Visions Of A Life", i quattro approdano a "Blue Weekend" con la sicurezza di chi ha perfettamente chiara la propria identità e la direzione verso cui orientarsi, senza sacrificare un grammo del proprio potenziale "alt": operazione tutt'altro che semplice.

Capitanato da una Ellie Rowsell pienamente padrona di tutto il suo spettro espressivo (e di riuscire a far funzionare anche uno squillante pezzo punk-pop quale "Play The Greatest Hits"), il quartetto esibisce tutta la propria versatilità di tratto in una collezione viva, pulsante, che affronta temi quotidiani e ansie collettive con disarmante consapevolezza. L'aver assoldato l'esperta mano di Markus Dravs, già al lavoro con Arcade Fire, Florence + The Machine e Maccabees, trasforma la natura personale dei brani in qualcosa di ben più potente, ambizioso, costruendo cornici epiche anche per il più intimo degli episodi. Se già la tendenza era avvertibile nell'esordio, qui sboccia pienamente, per un bouquet di brani che sa cangiare tranquillamente dalle nebbie dream-pop di "Delicious Things" (potente dichiarazione sui limiti dell'escapismo) ai lucidi tratteggi shoegaze di "Lipstick On Your Glass" (splendidi i cambi di registro vocale), dal jangling corale di "Safe From Heartbreak" al tocco synth-grunge (con tanto di enunciato simil-rap) di "Smile", combinazione quantomeno convincente di Lush ed Elastica.

Nel mezzo, una parabola sull'onanismo ("Feeling Myself") sa come operare di contrasto tra strofe e ritornello, escogitando un meccanismo che sa accogliere l'assalto sonico dei ritornelli, decisamente in scia Slowdive, con le forme ben più pop, docili delle strofe. Che le parole sappiano essere all'occorrenza affilate come rasoi ("He's had so many lovers, but he's not pleasing anyone") è tanto di guadagnato alla causa. Proprio in tale acutezza espressiva, sfruttata al pieno del potenziale e gestita con evidente spirito collaborativo, i Wolf Alice cementano un'intesa che qui rafforza ogni singolo passaggio, ogni raccordo strumentale, spingendo sound e interpretazioni alle estreme conseguenze. C'è da sperare che una simile disinvoltura li accompagni a lungo.

09/06/2021

Tracklist

  1. The Beach
  2. Delicious Things
  3. Lipstick On The Glass
  4. Smile
  5. Safe From Heartbreak (If You Never Fall In Love)
  6. How Can I Make It Ok?
  7. Play The Greatest Hits
  8. Feeling Myself
  9. The Last Man On Earth
  10. No Hard Feelings
  11. The Beach II




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