89s† & Petra Flurr

Trübe Stadt

2022 (Oráculo)
ebm, industrial

Tra pochi giorni, l’Oráculo Records (label catalana focalizzata sul fronte dark-electro) stamperà un’edizione limitata (trecento esemplari) del vinile di “Trübe Stadt”, disco uscito lo scorso autunno soltanto in formato digitale. Un colpo di coda di fine stagione da prendere al volo, considerando l’ottima qualità di queste otto tracce di marca Electronic Body Music.
L’opera nasce dalla collaborazione tra due personaggi molto attivi a Berlino, ognuno nella sua sfera di competenza: se da un lato Carlos Grabstein (lui è nato e cresciuto in Messico) è il motore oscuro del progetto, bisogna rimarcare l’importante presenza di Petra Flurr, una sorta di he/she/it (come ama autodefinirsi) qui impegnato/a dietro al microfono. Petra (attivista, performer e musicista fin dal lontano 1996) si ritiene il prodotto di una mutazione genetica che unisce l’estetica oltranzista del punk a un immaginario figlio del cinema di Pedro Almodóvar. Senza dimenticare il suo look ambiguo e controverso, capace di coniugare il trash alle esagerazioni di scuola Bdsm.  

Lo spirito latino del duo (Petra Flurr ha origini iberiche) si manifesta immediatamente con “Antidoto”, un buon pezzo Ebm devoto alle sonorità minimali dei DAF (dopotutto anche Gabi Delgado, spagnolo di nascita ma tedesco di adozione, non aveva mai rinnegato la sua provenienza).
Nonostante questo biglietto da visita per certi versi legato al passato, il sound di “Trübe Stadt” mette subito le mani avanti, grazie a una produzione corposa e moderna, capace di rinnovare in un sol colpo l’essenza di tali sonorità: quello di 89s† & Petra Flurr non è infatti un revival, ma è una sorta di grande esperimento in cui la körpermusik di lontana memoria convive a braccetto con passaggi persino più cupi e contaminati. La title track è un esempio lampante a tal proposito (l’impronta del sintetizzatore è figlia dei Suicide), mentre nel caso di “Masquerade” sembra di ascoltare un ibrido contorto tra DAF e The Horrorist.

Le influenze Ebm restano comunque di primaria importanza: le citazioni più o meno esplicite per Nitzer Ebb (“Discipline”) o Pouppée Fabrikk (“Near Death”) sono cariche di adrenalina, mentre con la marzialità dirompente di “Durchtanzen” (rinnovata più avanti con le note opprimenti di “Autoritär”) si fa spazio a gomitate quel rigore prettamente teutonico riconoscibile al primo ascolto.
“Trübe Stadt” è dunque un disco tutto da ballare, un lavoro nel quale convivono sia le scorie dark-industrial che hanno alimentato il percorso formativo di Carlos Grabstein, sia la fluida irruenza synth-punk con cui Petra Flurr ha dato sfogo alle sue battaglie (e provocazioni) non solo musicali.

12/01/2022

Tracklist

  1. Antidoto
  2. Durchtanzen
  3. Trübe Stadt
  4. Autoritär
  5. Discipline
  6. Masquerade
  7. Near Death
  8. Sand Korn

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