Abiodun Oyewole

Gratitude

2022 (Fire)
spoken-poetry, black, rap, hip-hop

Sono passati più di cinquant’anni dall’esordio del collettivo musicale/politico dei The Last Poets, un indiscusso capolavoro di spoken word e black poetry, nonché autentica forza motrice della più energica rivoluzione generazionale della black culture, primo tassello di un'epocale pangenesi dalla quale ha avuto origine l’ancor più destabilizzante cultura rap e hip-hop.
Ritrovare Abiodun Oyewole alle prese con un nuovo disco, il terzo da solista, saldamente ancorato a tematiche politiche e sociali, è senza dubbio interessante.
“Gratitude” è un atto d’amore, un progetto che musicalmente paga qualche ingenuità ma che rinnova senza sforzo alcuno la potente spiritualità della voce di Oyewole, alternando ricordi e riflessioni sul presente in un flusso poetico ispirato e irreprensibile.

Il sapore agrodolce della pioggia apre il lungo racconto, a far da cornice molti ospiti provenienti dal soul, dal rap e dall’r&b (a Taylor Pace spettano le prime note di “Rain”) impegnati nello smussare il prevedibile gap generazionale.
“Gratitude” restituisce centralità alla figura di Oyewole, musicista ancora poco noto nonostante il suo ruolo fondamentale nell’evoluzione della musica black, nello stesso tempo sacrifica alcune peculiarità dell’artista. I testi sono logicamente più riflessivi e maturi, le musiche, scritte dal nipote, fanno da contorno, non sempre con risultati eccelsi. Quando la voce trova spazi liberi prende il sopravvento, e raggiunge l’intensità del passato (“A Poem” e “What I Want To See” su tutte), altrove Oyewole ricorre a modi leggermente più incisivi per non farsi sopraffare dagli arrangiamenti (la militante e spiritualmente avvincente “Occupy”), allo stesso modo asseconda la briosa natura soul di “My Life" e quella più giocosamente r’n’b di “Spirit”.

La flessibilità stilistica incoraggia la fluidità delle composizioni poetiche, pescando nella tradizione più che tentare nuove strade, in questo senso l’album del 1995 di Oyewole, “25 Years”, con Henry Threadgill e Bill Laswell, non teme paragoni.
Funk e hip-hop (“Brooklyn”), r&b (“Harlem”), gospel (“Praise The Lord”) e malinconiche cadenze ritmiche (“Right Here Waiting”) completano il tessuto organico di un album che forse necessitava di uno slancio più innovativo per convincere fino in fondo, ma “Gratitude” contiene una sufficiente dose di ammirevoli prove di talento e ispirazione.

18/02/2022

Tracklist

  1. Rain
  2. My Life
  3. A Poem
  4. Harlem
  5. Brooklyn
  6. To Begin
  7. Praise The Lord
  8. Spirit 
  9. Without You
  10. Occupy 
  11. Right Here Waiting 
  12. What I Want To See

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