I segnali c’erano tutti: l’esordio di Aoife Nessa Frances - “Land Of No Junction” (2020) – mostrava già attitudini dream-folk e pop-psych non proprio usuali, quanto bastava per rendere allettante un eventuale seguito.
Il nuovo disco della cantautrice irlandese, “Protector”, è un set di malinconiche canzoni dall’intenso corpo strumentale. Tastiere, drum machine, tromba, percussioni, viola, violino e perfino un flugelhorn e una pedal harp danno vita a un tessuto sonoro barocco, ricco di svolazzi armonici di gran pregio, che hanno più familiarità con gli estatici arpeggi e strati d’organo dei Beach House (“This Still Life”) o con le grazie indimenticabili degli Xtc di “Skylarking” o dei Dirty Three (“Soft Lines”), piuttosto che con le mollezze cantautorali alt-folk.
Registrato nella contea di Clare, dove l’artista si è ritirata raggiungendo le sorelle e il padre, “Protector” è una raccolta di canzoni che parlano di fragilità, di solitudine e pazienza, senza ricorrere a languori acustici e rarefazioni armoniche. Aoife Nessa Frances adagia le sue agili melodie su vellutati uptempo (“Way To Say Goodbye”), o su cadenzati ritmi percussivi decorati dal dileggio di un’arpa e di un violino sgraziato alla maniera di Van Dyke Parks (“Only Child”).
C’è molto di cui compiacersi in queste otto tracce. C’è il brioso e straniante tocco di bossa nova e sintetizzatori di “Chariot”, che in parte rimanda all’irresistibile fascino di “The Barrell” di Aldous Harding, e c’è il lussuoso matrimonio di archi, fiati e arpa di “Emptiness Follows”, che cita senza pudore Serge Gainsbourg.
Non è invero facile descrivere la bellezza degli arrangiamenti di “Protector”: l’intreccio strumentale è vorticoso, voluttuoso, ambizioso, capace di trasformare la semplice struttura country di “Day Out Of Time” in un ricco affresco baroque-symphonic-pop.
Non sorprende che l’artista irlandese abbia più volte specificato che il nuovo album è frutto di un lavoro collettivo: il contributo di Brendan Jenkinson, Brendan Doherty, Conor O’Brien, Meabh McKenna e Ailbhe Nic Oireachtaigh è prezioso: non solo dona agilità e sostanza a ognuna delle canzoni, ma non le priva nemmeno di quell’intima malinconia e confidenzialità che Aoife Nessa Frances dispensa con una naturalezza impressionante.
20/12/2022