Ben Lamar Gay

Certain Reveries

2022 (International Anthem)
avant-jazz

Un flusso di rumori e ritmi tribali, voci distorte, strappi elettronici, free jazz e striduli suoni di fiati (“You Ain’t Never Lied”): l’urlo sonoro di Ben Lamar Gay è potente, avvincente, disturbante. “Certain Reveries” è un dialogo a due voci (Ben Lamar e il percussionista Tommaso Moretti, che qualcuno ricorderà nella band romana dei Thrangh), un’ora di snervanti e deformate visioni oniriche che i due musicisti hanno portato in scena al London Jazz Festival, e che ora diventa materia prima di un album intelligentemente eversivo, che concede poco spazio al rigore melodico.

Il nuovo album del polistrumentista di Chicago è un viaggio antropologico, un aspro racconto di ricordi e suggestioni catturate in luoghi affollati (“Água Futurism”) o solitari (“The Bioluminescence Of Nakedness”, “Skin”), un progetto ambizioso e non facile da cogliere con un ascolto fugace. Ben Lamar insegue ritmi e armonie senza mai raggiungerli (“Parade Debris”), si addentra nell’oscurità del dolore umano (“To Be Behaved Upon”) e infine seduce come il canto della sirena (“Salt Air”) o la danza di un serpente (“Lingering Orb 11”).
Si tratta di un’opera decisamente interlocutoria e che apre nuovi orizzonti per il musicista, recentemente nominato membro della Rebuild Foundation, un’organizzazione no profit dedita al recupero e allo sviluppo di varie forme d’arte, nonché un prezioso archivio storico dedicato alla musica, al cinema, alla letteratura, all’architettura e all’arte in ogni sua forma.

Progetto decisamente tra i meno immediati del musicista americano, “Certain Reveries” è un disco avvincente, un progetto nato sul palco che anche nella sua versione solo audio non smarrisce una forte tensione emotiva. Più che soddisfare le attese di chi aveva apprezzato l’esaltante contaminazione di “Open Arms To Open Us”, il nuovo disco di Ben Lamar Gay stimola l’attesa per le future mosse di un artista che ha riacceso la lingua di fuoco dell’improvvisazione per dare vita a un linguaggio jazz intergenerazionale in continua espansione ed evoluzione.

05/01/2023

Tracklist

  1. You Ain’t Never Lied
  2. Parade Debris
  3. To Be Behaved Upon
  4. Salt Air
  5. Lingering Orb 11
  6. The Bioluminescence Of Nakedness
  7. Warmth Be Unto You
  8. Drunkard's Path
  9. Skin
  10. Água Futurism
  11. New Tongues Tell Old Fibs


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