Diego Lorenzini

Palabritas y palabrotas

2022 (Uva Robot)
songwriter, folk-pop, folktronica

Un fantasista dell'ukulele, tanto che il suo lo definisce tenebroso. Un poeta del quotidiano. Un cantautore incontenibile. Un trovatore contemporaneo. Un pazzo scatenato. E la lista può andare avanti a oltranza, lunga anche più della smisurata scaletta che compone “Palabritas y palabrotas”, quarto album solista per il talquino Diego Lorenzini, autore, produttore e discografico tra i più in vista nello scenario indipendente cileno. È una lista tanto lunga quanto le sfaccettature di un musicista tra i più singolari del cantautorato mondiale, capace di archiviare sin da subito gli stereotipi legati al suo genere e muoversi sulle ali di una fantasia assoluta, tanto lirica quanto soprattutto compositiva.
Le paroline e parolacce dell'autore si snodano lungo un album fiume - summa di una trilogia iniziata nel 2016 con “Pino” e proseguita con lo smagliante “De algo hay que morir” tre anni dopo - suddiviso in ventiquattro canzoni-storie che confondono i piani del vissuto e del fittizio, del personale e del politico. Con un cast di amici e collaboratori ad amplificare la natura corale del progetto, l'intero disco sa davvero di un traguardo raggiunto.

Realizzato in piena pandemia durante la sua residenza barcellonese (esperienza raccontata negli svelti passi di rumba di “Como un guiri en Barcelona”), il disco cede al fascino dell'elettronica, imbastendo un composito linguaggio folktronico non necessariamente inedito per Lorenzini, ma qui sfruttato al massimo del suo potenziale. Il sound si espande e si dirama, la penna si fa al contempo più intima: è quasi paradossale che a supportare il progetto più personale dell'autore accorra una pluralità di contributi tale quasi da sconfessarne il contesto domestico. È stato lo stesso Lorenzini però ad avere covato un simile desiderio, a esporre la sua creazione a un plesso più ampio di possibilità: ecco quindi apparire l'inossidabile Erlend Øye e gli amici siracusani de La Comitiva, il compagno di band Tomás Gubbins, la folksinger Niña Tormenta, tra i tanti di un pool di apporti che sprigionano tutta la vitalità e il calore di uno stile confessionale ed espanso nella stessa nota.
Troppa carne al fuoco? Possibile, ma complice l'esperienza dell'autore, non ci si imbatte mai in un momento che risulti davvero fuori posto.

Viaggi al confine della verità (il ritornello assassino di “Fake News”, l'ukulele a muoversi in una sorta di exotica contemporanea), racconti medievali interpretati con un tocco quasi flamencato (“Romance del enamorado y la muerte”, già registrata in passato dal grandissimo Victor Jara), il j'accuse verso la brutalità delle forze dell'ordine che si sposa con i fenomeni di costume (lo spazioso arpeggiare di “Nada en contra del k-pop”, forte di un riverbero che amplifica l'impeto espressivo di Lorenzini): c'è spazio per un'amplissima gamma di temi nello zibaldone escogitato dall'autore; la pensosità umbratile dei fraseggi strumentali non rinuncia all'ironia, finanche allo sberleffo e all'ossessione. E a ballare, se si presenta l'occasione. I passi di cumbia di “El demonio del  mediodía” esplicitano una ricerca sul ritmo che cangia di traccia in traccia, la verve di “Pelado el chancho” deriva da un groove tutto corde e spazzole, irresistibile pur nel suo disilluso poetare, “Nuestro Señor Jesucristo” a suo modo azzarda addirittura influssi funk.
Ovunque ci si soffermi, l'autore risponde a una creatività senza vincoli, traccia le coordinate di un'avventura che ha sì visto troppo a lungo i confini di quattro pareti ma che ha saputo ciononostante abbatterle, alla volta di nuovi traguardi. È quasi ironico che l'album si chiuda con un brano intitolato “Cliché cliché cliché”. Qui di scontato vi è davvero niente.

19/12/2022

Tracklist

  1. Corazón de abuelita con bronces
  2. Photoshop moral
  3. Para la patada y el combo
  4. Desde la sartén al fuego
  5. Mátame please, carita feliz
  6. Romance del enamorado y la muerte
  7. Un día de estos
  8. Como un guiri en Barcelona
  9. Fake news
  10. Nada en contra del K-pop
  11. Le están diciendo
  12. El demonio del mediodía (ft. Niña Tormenta)
  13. Chiquero
  14. Fachada continua (ft. Alba Morena)
  15. Poesía conspirativa (ft. Erlend Øye, Marcin Oz y La Comitiva)
  16. Estúpido y sensual  (ft. Tomás Gubbins & Nicolás Lorenzini)
  17. Tkm ctm (ft. Maite Pizarro Granada)
  18. Pelado el chancho
  19. Maite
  20. Nuestro Señor Jesucristo
  21. Cualquier cosa
  22. Mi globito, mi globo, mi ¡paf!
  23. All Time Favorite (ft. Stefano Ortisi)
  24. Cliché cliché cliché (ft. Antonio Iannola)




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