Domestic Arapaima

La Cuadra

2022 (Sonic Belligeranza)
breakcore

Ci si sbrodola volentieri con la frase a effetto su quanto gli abissi oceanici siano più inesplorati dello spazio cosmico, perfetta per darsi un tono senza risultare troppo astrusi. Che dire, allora, degli ancor più prossimi fiumi, che pure celano scherzi della natura mica da ridere? Tre metri di autentico fossile vivente amazzonico, ambitissimo trofeo di pesca, l'arapaima ricade nella categoria con tutti i suoi due quintali.
Immaginarne un più gestibile surrogato da appartamento è stata una tentazione irresistibile per questo duo breakcore livornese, che nella dimensione domestica ha trovato il tatami per le propria delirante marzialità: senza muoversi di casa ma sfruttando la piattaforma israeliana Fiverr, il "social dei creativi", i due hanno sistematicamente "acquistato" assolo di fisarmonica, cornamusa, banjo, canto lirico e chi più ne ha ne metta da altrettanti professionisti del settore, di volta in volta istruiti sul da farsi, in un'apoteosi barocca della dominante prassi smart.

 

Il modus operandi che ha sorretto il genere sin dalla sua fondazione ne esce a brandelli: anziché campionare (leggi: rubare) materiale di varia e spesso ignota provenienza, i Domestic Arapaima non solo "suonano" (seppur indirettamente) ogni singolo strumento, ma accreditano tutti gli innumerevoli complici dell'operazione, laddove di norma si tenterebbe di fugare le grane sui diritti confidando nell'anonimato. Non formula magica ma ricetta culinaria, le liner notes dettagliano puntigliosamente tali fonti, con lo zelo che animerebbe un Dj Shadow intento a vantare le proprie virtù collezionistiche. Una piccola (?) rivoluzione copernicana per un genere che conferma il suo rinnovato credito presso le nuove generazioni: chissà che non mieta proseliti.

Nerd più che hacker, celati dietro maschere ittiche alla Captain Beefheart, questi topi di biblioteca virtuale esordiscono con un oggetto anomalo già nel formato (doppio 10'', per massimizzare la larghezza dei solchi in un'ottica da dj) e nella confezione (impaginazione targata Paint e grafica metalloide, caserma d'estrazione dei due militi). Forti di un immaginario devolutivo in bassa fedeltà, si rivelano abili artigiani sonori, come dimostrato da una produzione scintillante, a prova di puntina.
Ogni traccia prende di mira un genere e un immaginario, ma è a sua volta incubatrice di nuove deformità stilistiche. Come da tradizione breakcore, è l'Amen Break la Stele di Rosetta di questa Pangea demenziale, electro-grimaldello che alla bisogna può farsi penna, pettine o martello.

 

L'ombra onnivora-schizoide del patriarca Igorrr troneggia nel valzer magiaro dell'iniziale "Domestic Arapaima" (che, più alla lontana, evoca anche certo industrial francofono, gli indimenticati Young Gods in primis). Da lì in avanti non si bada a spese: swing cubista a suon di versacci ("Jovasthir Chuffo"), big beat scartavetrato di throat singing ("Zagasny Duu"), machismo latino ("La Cuadra De Coltie"), bass music cavernosa ("Samaki Wa Mechi"), scriteriata gabber ("Ohi Mmena"), country supersonico ("Banjocore"). E liscio, ça va sans dire, ormai immancabile in qualsiasi produzione del Centro-Nord, qui arrostito su una crepitante brace crossover à-la Claypool ("Nella pancia della balera"). Ciò che rimane, alla fine della fiera, è poco più che un "Torsolo".

 

A essere esasperato (omaggio o parodia?) è soprattutto l'aspetto virtuosistico delle molte musiche tirate in causa, quasi a farsene beffa grazie alle potenzialità oltreumane dei beat programmabili. Mezz'ora di musica, il massimo che una mente più o meno sana possa sostenere. Un disco per farla finita con i dischi.

21/11/2022

Tracklist

  1. Domestic Arapaima
  2. Jovasthir Chuffo
  3. Nella Pancia Della Balera
  4. Zagasny Duu
  5. La Cuadra De Coltie
  6. Samaki Wa Mechi
  7. Pareo Party
  8. Ohi Mmena
  9. Banjocore
  10. Ghiozus Paedolorum
  11. Torsolo

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