Fievel Is Glauque

Flaming Swords

2022 (MATH Interactive)
rock in opposition, jazz-rock

Uscito in sordina allo scoccare della mezzanotte del 31 gennaio del 2020, il primo album dei Fievel Is Glaque ha conquistato con calma e perseveranza il plauso della critica e del pubblico. Anche per i lettori di OndaRock il nome del gruppo è già noto, grazie a una recensione e a qualche citazione nella classifica della redazione del 2021. Come già ricordato, i Fievel Is Glaque sono solo l’ultima incarnazione di Zach Phillips, autentico veterano dell’avanguardia: non smetteremo mai di citare la fondazione dell’etichetta OSR Tapes e la sua presenza nella band Blanche Blanche Blanche.

 

“Flaming Swords” propone, ancora una volta, una musica jazz contaminata da sonorità canterburiane e strutture compositive affini al rock in opposition, sino a riferimenti al pop legato a sonorità avant come quello dei Stereolab. I due musicisti ancora una volta non tradiscono il personale concetto di autarchia musicale, inutile cercare propensioni alla semplicità e alla seduzione estetica, “Flaming Swords” è un disco dove ogni nota, tutte le intonazioni e quindi il canto hanno una precisa ragion d’essere.

Se il primo Lp aveva colpito per la bizzarra ironia e le molteplici contaminazioni, “Flaming Swords” non è da meno, essendo formato da ben 18 canzoni brevi - quasi sempre di una durata compresa tra uno e due minuti - che contengono una quantità di informazioni, stili e riferimenti davvero sorprendente. La voce della cantante rimanda a tipiche realtà Rock in opposition, come Véronique Vincent dei Aksak Maboul, Gilli Smyth dei Gong e dei Mother Gong o - andando in Italia - a Laura Agostinelli dei Mamma non piangere. Nelle composizioni di Zach Phillips il progressive incontra il jazz, con notevoli quantità di disincantata ironia tipica della seconda generazione di Canterbury.

L’eclettismo e la passione per intuizioni armoniche sconsiderate, unite a una geniale incongruenza stilistica, permettono ai Fievel Is Glaque di tenersi lontano da catalogazioni frettolose, anche se “Flaming Swords” beneficia di un approccio meno naif, merito, o colpa, anche di una formazione più ampia, ben sei elementi, che il pubblico anche europeo, Italia esclusa, ha avuto il piacere di ascoltare al seguito degli Stereolab.
La caratteristica principale della band sta proprio nel dualismo tra la complessità e la continua ironia che non è affatto sinonimo di disimpegno. La sensazione è quella di due musicisti consapevoli della ristretta nicchia del proprio pubblico, che sembrano continuamente divertirsi e manifestare il loro totale distacco rispetto al mondo della musica da intrattenimento. Sono chiari i rimandi alla musica francese o belga, ad esempio i Magma o gli Etron Fou Leloublan, di cui possono essere considerati - almeno in parte - epigoni.

 

La struggente eleganza di “My Rebel”, la complessa architettura di “Days Of Pleasure”, il delizioso contrasto tra melodia e ritmo di “Save The Phenomenon” e l’ambigua dolcezza di “Porn Of Love” sono senza dubbio alcune delle pagine più interessanti del disco, ma è difficile non assaporare “Flaming Sword” come un’opera unica, anche se in molti apprezzeranno particolarmente alcuni episodi più articolati e convulsi (“Less To Be”, “Wrong Item” e “Paging Agent Starling”), che non sfigurerebbero in un album dei Black Midi.

11/12/2022

Tracklist

  1. Flaming Swords
  2. Save The Phenomenon
  3. Nos Embranchements
  4. Days Of Pleasure
  5. My Rebel
  6. Little Bad Miracle
  7. I’m A Place
  8. Less To Be
  9. Porn Of Love
  10. Boîte à Serpents
  11. Paging Agent Starling
  12. 4000 Rooms
  13. Constantly Rare
  14. Wrong Item
  15. One Hope
  16. The Trick
  17. To Be Gone
  18. Clues Not To Read


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