Gabe Gurnsey

L'ex-Factory Floor Gabe Gurnsey, a cinque anni di distanza dal primo album solista, "Physical", ritorna in pista con un set di incandescenti brani dance, idonei per un vivido salto temporale nel recente passato della club-music dei primi anni 90. Basi house, techno ed electroclash si susseguono in un turbinio di sonorità sensuali, avvolgenti e fisicamente estenuanti. Un lussuoso set di orgiastiche e pulsanti miscele di suoni di synth e drum-machine bagnate nell'acido. "El Diablo" è un disco che mantiene fede al proprio titolo: la musica trasuda eccitazione e sudore di corpi voluttuosi che vibrano sotto il luccichio tremolante delle luci stroboscopiche.

Gabe Gurnsey affina ulteriormente le proprie doti d'autore, intrecciando strutture ritmiche sempre più eleganti e arrangiamenti modellati a regola d'arte. Bastano le prime, pulsanti note di "Push" per sentirsi catapultati in quel mondo di mezzo da cui anche i Pet Shop Boys, i Depeche Mode e perfino Chris & Cosey hanno attinto alcune delle loro pagine più travolgenti.
Il suono dei sintetizzatori è in un solo istante sia fisico che romantico ("Give Me"), maliziosamente ammiccante ("So Sweet"), pronto a infiammarsi per sequenze ritmiche che hanno il brio di un euforico remix hi-tech "Higher Estates".

Nell'accordare le algide sonorità house e dance con melodie e ritornelli, Gurnsey consegna alcune delle pagine più eccitanti della dance contemporanea. Su tutte "You Remind Me", un brano dal potente respiro ritmico che trasuda un romanticismo carnale e lisergico, un incedere mozzafiato che la flessibilità vocale della Gurnsey trascina verso lidi acid-psych. Che la voce abbia un ruolo risolutivo nell'economia generale dell'album, è ancor più chiaro e netto nell'elettro-pop in odore di darkwave della title track. Altrove Gurnsey si districa tra i taglienti e aspri dialoghi tra percussioni e drum machine di "Power Passion" e "Blessings", asseconda le diaboliche tribolazioni di "I Love A Sea On Fire", fino a cedere alle viscide e tenere sonorità di "To The Room".

"El Diablo" rappresenta per l'artista inglese un deciso passo avanti, una dichiarazione d'autonomia stilistica, un album manifesto dell'epicureismo della club generation, uno schiaffo sonoro tanto potente quanto beffardo, un invito al piacere che non cede alla prevedibilità e alla seduzione del mainstream.

14/03/2023