Gomma

ZOMBIE COWBOYS

2022 (V4V/Controcanti)
alt-rock, post-punk, post-hardcore

“Andarsene con mille sogni e ritornare senza, ma la provincia crea dipendenza. Se non ci sei nato non lo puoi capire”. Così cantava il buon vecchio Appino in un brano dei suoi Zen Circus del 2016. La provincia, del resto, è uno stato dell’anima, luogo fisico e metafisico allo stesso tempo, terreno ideale - molto più della città - per coltivare illusioni e disillusioni, speranze e fantasmi.
Forse anche per questo, storicamente, la provincia ha partorito una larga fetta del rock alternativo italiano degli ultimi decenni. Quello più crudo e sincero, proprio perché scevro da una dialettica metropolitana che spesso si fa stereotipata anche nelle sue inclinazioni underground. In provincia c’è la noia. C’è il ciclo eterno del non-cambiamento. C’è il vuoto, che lascia la mente vagare verso orizzonti distanti, ma subdolamente la intrappola, senza mai consentire di buttarsi davvero tutto alle spalle. La trasposizione poetica (che possa essere in musica, letteratura o arti visive) di sentimenti e immaginari figli della provincia è esercizio tanto complesso quanto affascinante. È il quadro più veritiero dell’intimità, perché in provincia è solo quella che rimane tra le mani.
 
Dal casertano, terra di infinite strade statali industriali, brulle distese agricole e litorali spesso cementificati e abbandonati, tornano con un nuovo disco i Gomma, band tra le più interessanti del panorama indipendente degli ultimi anni. Lo fanno gridando “una volta qui era tutta campagna”, quasi a guardare la città con un senso di condanna e disincanto che solo chi è figlio della provincia potrà comprendere. Quella provincia che tutto, paradossalmente, comprime e amplifica, e che definisce il necessario distacco per osservare con lucido pessimismo le luci artificiali della decadenza umana; se ciò accade poi in pieno periodo pandemico (la scrittura dei pezzi è iniziata proprio nella primavera del 2020) diventa palese come una certa urgenza possa assumere connotati ancora più drammatici e possa aprire riflessioni anche su determinati dogmi da cultura neo-liberista e capitalistica occidentale (i Gomma hanno apertamente dichiarato una certa lettura “politica” del nuovo album).
 
Con “ZOMBIE COWBOYS”, come da consuetudine in uscita per la V4V in joint venture con la napoletana Controcanti Produzioni, la formazione capitanata da Ilaria Formisano prosegue un percorso di maturazione ricco e consapevole, nonostante l’età ancora giovanissima. L’eredità emo degli esordi è quasi del tutto accantonata in favore di venature più secche e rabbiose, dove permangono comunque i tratti post-punk e post-hardcore. Parallelamente, vengono esplorati registri diversi, che in alcuni passaggi lambiscono obliquità ai confini del noise (che tra chitarre lancinanti e vocalizzi angosciati, rimandano agli Uzeda), in altri si concedono in alleggerimenti eterei e densi, tanto da far tornare alla mente gli Scisma.
La vera grande qualità dei Gomma è quella di rifarsi a redivive sonorità di stampo prettamente nineties, forti della capacità di reinterpretarle alla luce di un’estetica contemporanea. Il che non è banale, né tantomeno scontato. “ZOMBIE COWBOYS” è il loro album più teso e variegato, che al contempo sfoggia un gusto pop efficace ma sommesso, mai invadente, che non lede l’oscurità che traspare dalle musiche e dalle liriche. Se il debutto di “Toska” aveva mostrato un interessante approccio che fondeva una certa concezione “indie” del nuovo millennio con cifre emo e post-rock (nel suo – pur splendido - piglio acerbo) e il successivo “Sacrosanto” aveva smussato alcune asperità, virando su strutture più dritte e tirate, il nuovo lavoro dei campani trova un’eccellente sintesi tra immediatezza e complessità, tra superfici ruvide e atterraggi morbidi.
 
Il viaggio di “ZOMBIE COWBOYS” si dipana così tra staffilate di chiara matrice hardcore-punk (“Guancia a guancia”, “Iena”), psicosi caustiche e deflagranti (“Santa pace”, “Mastroianni”), misture di rarefazioni e impeti di rabbia (“Gigante di ferro”, “7”), divagazioni rilassate (il singolo “Sentenze”) che fanno largo a riverberi ariosi e ad alterazioni vibrate da andirivieni di tremolo bar, fino ad ammiccare al dream-pop (“Venezia”).
In mezzo c’è tanto debito al rock alternativo italiano degli anni Novanta, con una foga che va dal Santo Niente ai Marlene Kuntz di “Catartica”. Prende così corpo la più chiara e trasparente raffigurazione del disagio da ossessione provinciale, con tutte le sue paranoie irrisolte; con tutto l’ardore di chi è capace di narrare i propri spettri specchiati nell’asfalto, senza pose intellettuali, calandoli in una velata critica sociale e sociologica.
 
Il nuovo anno è appena iniziato, ma “ZOMBIE COWBOYS” si candida a buon diritto a entrare nel novero delle uscite discografiche italiane degne di maggior attenzione in questo 2022. I Gomma hanno tutti i numeri per fare il grande salto, confermando di essere tra le più intriganti giovani band attualmente in circolazione.
D’altronde, un certo tipo di alternative rock che possa essere onesto e credibile, ma contestualmente fruibile anche per un pubblico più ampio, aveva un’effettiva necessità (soprattutto in Italia) di essere rinfrescato e svecchiato; di essere rivisitato con l’animo e la personalità di chi oggi ha vent’anni e sa guardare al futuro. In questo, i Gomma dimostrano talento e appeal, e si può azzardare la scommessa che possano rivelarsi una vera next big thing.

25/01/2022

Tracklist

  1. SANTA PACE
  2. GUANCIA A GUANCIA
  3. LOUIS ARMSTRONG
  4. OTTAVIANO
  5. MAMMA ROMA
  6. GIGANTE DI FERRO
  7. 7
  8. SENTENZE
  9. IENA
  10. VENEZIA
  11. MASTROIANNI
  12. SCERIFFO






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