La Colonie de Vacances

ECHT

2022 (Vicious Circle)
experimental-rock, noise-math-rock

Ensemble di dodici musicisti, provenienti da ben quattro formazioni diverse (Electric Electric, Marvin, Pneu e Papier Tigre), La Colonie de Vacances è attivo nel circuito rock francese da oltre dieci anni. Guadagnatosi gli apprezzamenti della critica e degli appassionati grazie al suo “sistema sonoro quadrifonico, che pone il pubblico al centro di un concerto eseguito da quattro gruppi contemporaneamente” (la prima volta fu dodici anni fa, al Festival Rayons Frais di Tours, dove i nostri suonarono ai quattro angoli del cortile del locale castello), La Colonie de Vacances, caratterizzato dalla presenza di sei chitarre, cinque voci, quattro batterie, quattro sintetizzatori e due bassi, fa il suo esordio discografico con le nove tracce di “ECHT”, uno stimolante esercizio sonoro al confine tra math-rock, stratificazione poliritmica e fibrillazioni rumoriste.

L’attacco di “L'amour universel” è stordente nel suo affastellarsi di ritmi ossessivi, frasi minimali di chitarra e geometrie schizoidi la cui fusione evoca il totalismo di Glenn Branca. “Multitude Of Snakes” costruisce la sua impalcatura fatta di cuore e matematica con certosina precisione: le batterie, le chitarre e i bassi si scontrano con violenza, erigendo un groove dalle tinte industriali, mentre le voci accompagnano il dispiegarsi di una melodia sbilenca.
Quando la musica diventa più rarefatta, ecco farsi innanzi l’ingranaggio martoriato di “Z.Z.Y.” (potrebbe essere l’estratto di una “cover” di una composizione di “Broken Music” di Milan Knizak!) e l’’ipnotica meccanica di “Z.Z.Z” (dei Battles sulla catena di montaggio?), con bave di sintetizzatore a evocare il mistero dietro l’ossessione della ripetizione, quella che costituisce anche l’impalcatura de “L'Odio Ha Pazienza”, in cui violente fiammate noise collidono con vaghe reminiscenze degli Ambitious Lovers di "Greed".

Dopo il diversivo atmosferico-cinematico di “Spectral”, “Alex Weir” regala oltre otto minuti di maniacale punk-funk, una roba che evoca dei Gang Of Four strafatti di caffeina, che cercano disperatamente di scaricare la tensione suonando come se non ci fosse un domani o come se al loro fianco avessero dei Sonic Youth alle prese con l’estasi del motorik. E se "Les Chiens" non abbassa la guardia, ricordando a tratti anche gli Orthrelm dell’incredibile “OV”, “Fernweh” sigilla l’opera con una lunare e poliritmica commistione di canzone d’autore d’ascendenza post-punk e fosca malinconia.

19/10/2022

Tracklist

  1. L'amour universel
  2. Multitude of Snakes4:01
  3. Z.Z.Z.
  4. L'odio ha pazienza
  5. Z.Z.Y.
  6. Spectra
  7. Alex Weir
  8. Les chiens
  9. Fernweh

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