LIFE

North East Coastal Town

2022 (The Liquid Label)
post-punk, art-punk, noise-rock

Appartenenti alla cosiddetta Post-Brexit New Wave, i cui protagonisti (Fontaines D.C., Idles, Dry Cleaning, Shame e compagnia bella) hanno contribuito a far conoscere in lungo e in largo le isole britanniche e la società attuale attraverso le loro canzoni, i LIFE di Mez Sanders-Green sono originari di Hull, nell’East Riding of Yorkshire, e hanno alle spalle le scosse punk-rock sprigionate da “Popular Music” e la furia garage del ben riuscito “A Picture Of Good Health”. Il terzo introspettivo capitolo “North East Coastal Town” vuole essere una lettera d’amore alla città di provenienza del quartetto, le cui sonorità appaiono più scure e meno taglienti rispetto agli esordi, conservando in parte la componente noise-rock.

 

Contribuiscono ad alzare notevolmente le aspettative, un po’ troppo rispetto a quello che è il bilancio effettivo dell'opera, l’ipnotica e rumorosa “Friends Without Names” e la bomba “Big Moon Lake”, tracce migliori del disco collocabili rispettivamente in zona Shame e Crows, ma senza sembrare una loro spiccata imitazione. La cantilena e lo scherno di “Incomplete”, a tratti fin troppo marcati e caricaturali, trovano una sorta di compromesso nei riff di chitarra della successiva “Almost Home”, riprendendo il filo conduttore con le sonorità di apertura.

Spiazza il drastico cambio di marcia dettato dall’atmosfera trasognata, retta dal cullare delle linee di basso di Lydia Palmeira, grande protagonista all’interno dell’opera, della ballata “Duck Egg Blue”: morbida come la sfumatura di colore descritta dal titolo, un verde-turchese chiaro tipico di quei “pastellosi” mobiletti un po’ barocchi in stile “casa della nonna”, è quasi una dilatata “The Last Man On The Earth” dei Wolf Alice che non esplode mai, tanto interessante quanto poco calzante con il resto dell’album, proprio come i componenti d’arredo appena descritti, che a meno di non avere una dimora in tinta perfetta e con uno stile coerente, finiscono per risultare un po’ stonati.

Alza nuovamente i toni l’accoppiata basso-batteria in primo piano nella bistrattata e pesante “Shipping Forecast”, anticamera delle più veloci e scatenate “Poison” e “Self Portrait”, le quali rimandano alle energiche sferzate punk-rock del debut, risultando tuttavia dei riempitivi relativamente significativi.
Le strofe leggere e danzerecce, a metà tra l'indie-rock degli Hard-Fi e la dance-punk dei Parquet Courts, dell’efficace “The Drug” accompagnano alla chiusura lasciata all’echeggiante “Our Love Is Growing” e alla ballad nostalgica “All You Are”, una sorta di velvettianaI’ll Be Your Mirror” sintetica e caratterizzata da atmosfere downtempo.

La lieve disomogeneità di “North East Coastal Town” mette in mostra la voglia di sperimentare e uscire dalla comfort zone della band, alla ricerca di una strada personale in materia di sound. Il concept “cittadino” presenta solitamente le carte in regola per una buona riuscita in campo testuale, prestandosi a essere interpretato da diversi punti di vista, politico, psicologico e sociale in primis: in questo caso, la partenza è valida, incentrata sul senso di appartenenza a Hull e, implicitamente, sulla salute mentale, ma lungo il percorso le liriche appaiono meno incisive, a parte poche eccezioni. Stoffa e versatilità ci sono, ma a mancare è una linea stilistica più coerente e decisa, il che rende il terzo episodio dei LIFE un discreto disco di transizione e un possibile trampolino verso un futuro tutto nuovo per il gruppo.

27/08/2022

Tracklist

  1. Friends Without Names
  2. Big Moon Lake
  3. Incomplete
  4. Almost Home
  5. Duck Egg Blue
  6. Shipping Forecast
  7. Poison
  8. Self Portrait
  9. The Drug
  10. Our Love Is Growing
  11. All You Are