Max Casacci

Urban Groovescapes - Earthphonia 2

2022 (35mm / 42Records)
experimental, electronica, dance
7

Forse vi sarà già capitato di riconoscere in qualche rumore sentito per strada un pattern ripetuto, o trovare nella vibrazione meccanica degli strumenti di lavoro una insospettabile e intrinseca qualità melodica. Io personalmente credo di aver fantasticato su ipotetiche composizioni musicali molto più facendo caso al frastuono di una lavatrice o di una risonanza magnetica che a quello di una chitarra o un pianoforte. Potere del ritmo ossessivo, certo, che attiva diversi e bizzarri circuiti del nostro inconscio, ma anche della necessità tutta umana di trovare qualcosa di familiare anche nel cacofonico.

 

È partito da questo assunto Massimiliano Casacci, in arte Max, per dare vita al progetto "Urban Groovescapes", che flirta con il sottofondo sonoro prodotto dalle nostre città (mezzi di trasporto, ambienti stradali, cocktail bar) per sintetizzare l'invito a ripensare il rapporto con lo spazio urbano. La metropoli non è più soltanto l'immagine di chi respira il traffico quotidiano, ma anche il suono di un impianto che prova a distillarne l'inarrestabile groove. D'altronde, tutto il percorso di Max negli ultimi venticinque anni ha in qualche modo avuto che fare con il dancefloor e la necessità di veicolare un messaggio consapevole attraverso beat più o meno elaborati, cosa che ha portato questo nuovo capitolo discografico a unire tutti i puntini tra SubsonicaDemonology Hi-Fi e "Earthphonia" (il progetto nato dal campionamento dei suoni della natura, di cui "Urban Groovescapes" è il felice successore). Balliamo sul mondo, e su tutti i suoi rumori, sembra essere il refrain.

A onor del vero, il disco si apre con un esperimento ("Anita", realizzato nel 2021 per la colonna sonora del film "The Girl In The Fountain" di Antongiulio Panizzi, basato sulla vita di Anita Ekberg) anche più audace della semplice cattura di frequenze cittadine, perché in grado di ricreare un concentrato di cassa dritta proveniente niente meno che dall'elaborazione di parti vocali di Monica Bellucci, ma non è che l'antipasto perfetto per il concept vero e proprio del disco, che tra capitoli basati sul campionamento di un flacone di profumo ("Groove X-Capes"), una bici in movimento ("La mia bici acustica") e un campo da tennis ("ATP Finals But The Bass" - unico brano in tutto il disco dove è presente uno strumento suonato, il basso), si propone di dare vita a un lessico musicale atipico ma figlio del nostro tempo almeno quanto quello di "Earthphonia".

 

Al netto di alcuni episodi per chi vi scrive meno efficaci ("Tororosso", "Tramvia T1"), "Urban Groovescapes" regala momenti ghiotti come il primo singolo "Messaggio di gioia", costruito sulle sonorità del trasporto urbano torinese e milanese, "A Mountain City Song", che invece riecheggia quelle di una Courmayeur estiva e boscosa, o l'affascinante e conclusiva "Gap The Mind", un gioco di parole sul messaggio registrato quasi cinquant'anni fa dall'attore Oswald Laurence e utilizzato ancora oggi nella metropolitana londinese.
Nell'insieme, un capitolo perfettamente in linea con il lavoro recente di Casacci (si pensi anche al carattere divulgativo dell'opera dei Deproducers), il cui effetto sorpresa non può raggiungere per ovvie ragioni quello del predecessore, ma che spinge sul desiderio di trasformare contesti ritenuti spesso ostili in una vera e propria comfort zone uditiva dove è lecito, anzi consigliato, ballare. 

25/11/2022

Tracklist

  1. Anita/Club edit (A Diva - Monica Bellucci)
  2. Groove X-Capes (An XJ perfume flacon)
  3. Mixology (A cocktail bar)
  4. Messaggio di Gioia (Urban transports Torino/Milano)
  5. Tramvia T1 (A tram ride Torino/Firenze)
  6. ATP finals but the bass (100% Tennis: but the bass)
  7. Tororosso (An F1 racing car)
  8. La mia bici acustica (Marco Aurelio’s bike)
  9. A mountain city song (Courmayeur Mont Blanc)
  10. Gap the mind feat. Oswald Laurence (North 1 London)    


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