No Tongues

Ici

2022 (Carton)
etno-jazz

Alan Regardin (tromba, strumenti elettronici, oggetti), Ronan Courty (contrabbasso, sintetizzatore, oggetti), Ronan Prual (contrabbasso, percussioni) e Matthieu Prual (sax, clarinetto basso, strumentazione elettroacustica, oggetti).
Nello scorgere l’assetto strumentale dei No Tongues si è quasi certi di essere al cospetto di un’altra formazione dedita al jazz contemporaneo, ma c’è molto di più nella musica dei quattro musicisti francesi, una metodologia che sposa ricerca e arte della composizione con canoni creativi peculiari.

 

Punto di partenza di ogni progetto discografico della band è la voce, o ancor meglio quella tradizione orale oggetto della etnomusicologia. I No Tongues esplorano le profonde connessioni tra l’espressione vocale e la musica sperimentale e contemporanea, un legame che i musicisti francesi arricchiscono con suoni naturali (uccelli, acqua, rane, gocce d’acqua, api), rumori casuali catturati nella quotidianità (rubinetti, levigatrici, forni, telefoni, voci di bambini) oltre a suoni digitali, pedali, manipolazioni elettroniche, che rappresentano la vera novità di questo loro album. 
Dopo il campionario di voci  di “Les Voies Du Monde” e il più organico “Les Voies de l’Oyapock” (frutto di ben due mesi passati nella Guyana Francese in compagnia degli indigeni Wayampi e Teko), i No Tongues  esplorano spiritualità e allucinazioni causate da sostanze psicotrope, associandole alla ritualità di canti tradizionali dalla variegata genia (affidati agli ospiti Loup Uberto, Linda Oláh, Isabel Sörling, Elsa Corre ).

“Ici” è un'esplosione di suoni e voci che provengono dalla natura o che cercano di imitarne la potenza evocativa. In “Kulning” lo stridio della voce di Isabel Sorling e dei fiati emulano il richiamo che i pastori scandinavi utilizzano per adunare il bestiame al rientro dal pascolo. Nella più inquietante “Makam Fantôme” la tensione strumentale è portata all’estremo da uno sciamare d’api, mentre la voce narrante di un bambino restituisce al tutto una cadenza naturale. Ed è appunto nel perenne cortocircuito tra realtà e trasfigurazione della stessa che è racchiusa l’essenza della musica dei No Tongues: una continua ricerca tra l’incanto dei suoni naturali e quelli umani, perfettamente sintetizzata nel minimalismo oscuro e nei grugniti, ringhi, latrati e grida della lunga “Chien Chien”.
Nell’intercettare il misticismo del folklore, i No Tongues pescano nella tradizione del Sud Italia in “Parrandada De Entroido Do Canizo”, ma è nell’arcaica vocalità di Loup Uberto e del contrasto con il suono del contrabbasso in “Fronni D'Alia” che la magia della cultura popolare raggiunge un’intensità espressiva lodevole.

Disco non facile, “Ici”, un progetto che partendo dall’arte dell’improvvisazione mette in fila jazz, musica sperimentale ed etnica, trascinando l’ascoltatore in anfratti ignoti, fino a catturare il rombo primordiale delle viscere della terra, armonizzando registrazioni sul campo con elaborazioni strumentali e artifici elettronici dall’estenuante bellezza, come in “Cœur De La Montagne” e “Onze Heure Trente Et Une”.
La musica dei No Tongues è inquietante, misteriosa, inverosimile, ma è soprattutto il frutto di una ricerca e di una sensibilità artistica che viaggiano oltre confine. Un progetto da approcciare con la dovuta cautela ma che sicuramente offre nuove interessanti prospettive alla musica d’avanguardia e al jazz sperimentale.

25/04/2023

Tracklist

  1. Kulning
  2. Chien Chien
  3. Makam Fantôme
  4. Parrandada De Entroido Do Canizo
  5. Fronni D'alia
  6. Cœur De La Montagne
  7. Onze Heure Trente Et Une
  8. Finis Terrae


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