Pale Blue Eyes

Souvenirs

2022 (Full Time Hobby)
dream-pop, indie-pop

Prendete un po' di shoegaze, una buona quantità di dream-pop, una spruzzata di kraut-rock, psichedelia, britpop e di new wave: questa è la ricetta preparata con cura dai Pale Blue Eyes, terzetto inglese che con “Souvenirs” fa il proprio atteso esordio full length.
La formazione composta da Matt e Lucy Broad (coppia anche nella vita privata) e dal bassista Aubrey Simpson ha plasmato, in un paio d’anni di lavoro, un disco che trasuda di riferimenti storici: Cabaret Voltaire, New Order, Slowdive e soprattutto Cocteau Twins e My Bloody Valentine devono aver segnato un solco marcato nella loro crescita artistica, perché sono evidenti i rimandi a quelle pagine indelebili che hanno caratterizzato principalmente i decenni 80 e 90.
L’album è ben strutturato, seppur privo di guizzi particolarmente innovativi; è godibile e a tratti persino orecchiabile (il singolo “TV Flicker” si stampa in mente in un battibaleno).

Il titolo “Souvenirs” non è buttato lì a caso, perché le canzoni racchiudono ricordi, esperienze, cambiamenti e vicissitudini personali, in questa circostanza spesso negative. I brani composti dai coniugi Broad e da Simpson fungono quindi da palestra, utilizzati per rielaborare situazioni accadute nel corso degli anni. L’esempio più qualificato è da attribuire alla recente morte del padre di Matt, avvenuta durante la preparazione del disco, situazione che ha costretto la band ad allestire una sala di registrazione adiacente alla casa di famiglia, nella zona del Devonshire.
La già citata “TV Flicker”, con il suo ritmo vagamente motorik, è diventata rapidamente una hit radiofonica nel Regno Unito e tratta proprio l’argomento della perdita e di tutte le situazioni di sconforto che la accompagnano, ma il tema non è sviluppato con l’intento di scavare nei meandri dell’oblio, piuttosto con l’obiettivo di innescare l’energia positiva della reazione, del nuovo inizio. Dietro una fuligginosa coltre d’ombra, le dieci tracce che compongono “Souvenirs” pulsano, quindi, d’euforia intrinseca, come evidente nell’elettropop di “Globe”, nello psych/kraut-rock di “Dr. Pong” o negli schemi più lineari di “Little Gem”.
Le armonie à-la Cure affiorano in “Star Vehicle”, mentre c’è spazio anche per anfratti più morbidi e introversi, quali “Under A Northern Sky” e “Chelsea”, ipnotica e nostalgica, caratterizzata da un lirismo decisamente commovente.

I Pale Blue Eyes hanno lavorato sodo per generare una testimonianza che richiami il concetto di reminiscenza, sia per quanto riguarda i contenuti che per lo scenario sonoro dove essi sono sviscerati. "Souvenirs" è un disco passionale che, oltre a figurare come debutto ufficiale, chiude l’importante capitolo formativo della band e funge da preziosa inaugurazione per quello successivo, che ci si augura possa contenere qualche spunto più autentico.

16/09/2022

Tracklist

  1. Globe
  2. TV Flicker
  3. Little Gem
  4. Dr Pong
  5. Honeybear
  6. Star Vehicle
  7. Champagne
  8. Sing It Like We Used To
  9. Under Northern Sky
  10. Chelsea








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