Sunni Colón

JúJú & The Flowerbug

2022 (TETSU)
retro-funk, psych-pop

Si fa attendere, Sunni Colón. E quando ritorna lo fa di soppiatto, quasi fosse un Frank Ocean in fuga dai giornalisti. Sono infatti passati quattro anni da “Satin Psicodelic”, secondo Ep in carriera che lo mise sulla mappa dei blog più esclusivi della Rete, grazie anche all’incoraggiamento di una certa Solange. Falsa modestia? Sunni è certo cosciente del valore dell’estetica nell’anno 2022 e sa centellinare la propria presenza vendendosi senza strafare – prova ne è il suo lavoro nel campo della moda e delle arti visive. Ma l’attenzione che riserva alla sua immagine da fotomodello trova riscontro nella musica: un suono leggiadro e accattivante, teso a captare l’atmosfera giusta e cavalcare l’algoritmo delle playlist da giornata libera senza mai perdere l’innata raffinatezza di fondo.
Tra una giravolta e una carezza, “JúJú & The Flowerbug” è il suo lavoro più consistente fino a oggi: dieci tracce, di cui due brevi intermezzi, per mezz’ora tonda di musica. Un ascolto da vinile, che si consuma come un bicchiere di limonata fresca in riva al mare e una volta finito invoglia a premere nuovamente avvio.

Alla base troviamo impalcature funk dai risvolti boogie e rare groove tirate a lucido come una Cadillac che sfila lungo i viali. “UNIVERSE 4 TWO”, “RHYTHM FOR YA LOVE” e “JúJú” ci presentano un Sunni romantico, che sussurra a fil di falsetto dentro un vaporoso lavaggio glo-fi reminescente di Washed Out e dell’ultimo Toro Y Moi. Ma già con “LESS IS MORE” il Nostro ha vinto tutto: epica linea di basso, giro di flauti e una malinconia wave come il Twin Shadow di “Forget”.
Il cuore del lavoro è composto dalla palleggiante miniatura di “Supernatural Woman”, sul finale della quale viene interpolato il famoso dialogo di Grace Jones al ristorante in “Boomerang”, e soprattutto “Provide”, il pezzo più ricco e complesso del lotto, impreziosito da riff di ottoni in modalità exotica e uno splendido intreccio di piano jazz sul finale. Se la chitarra strimpellata dell’intermezzo “Flowerbug” sembra voler avviare l’ascolto verso la conclusione, spetta alla complessa vischiosità elettronica in lo-fi di “LADY LUCK” e “VERTIGO” dare il vero commiato con una nota dolcemente psichedelica come l’ex-caramelloso Connan Mockasin.

Sunni non sarà il vocalist più procace in circolo e la scrittura delle sue canzoni a tratti può dar l’impressione di essere impalpabile come aria. Ma la cura del dettaglio qui fa tutta la differenza: una linea di basso particolarmente accattivante, un giro ritmico sostenuto col giusto trasporto, il sapiente missaggio che sa dare colore alla sezione acustica senza arrugginire la matrice digitale ma, anzi, arricchendola con tutta una serie di preziosi accorgimenti da ascolto in cuffia.
Non è certo il trionfo critico dell’anno, visto il raggio d’azione, ma dire no a un disco del genere con l’arrivo della primavera è praticamente impossibile. Faccia fede la lussureggiante foto di copertina, verde come linfa vitale e capace d’incuriosire l’occhio del distratto navigatore internettiano anche in un misero formato di thumbnail sul telefono. Sunni Colón sa il fatto suo.

06/04/2022

Tracklist

  1. UNIVERSE 4 TWO
  2. LESS IS MORE
  3. RHYTHM TO YA LOVE
  4. Provide
  5. Supernatural Woman
  6. JúJú
  7. Flowerbug (interlude)
  8. LADY LUCK
  9. FUCHSIA - (instrumental)
  10. VERTIGO


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