Emilio Torreggiani fu uno dei due chitarristi nei tre album dei Settlefish pubblicati fra il 2002 e il 2007, l’altro era Jonathan Clancy, che dopo il prematuro epilogo di quell’esperienza (per un periodo con Stefano Pilia al basso) si dedicò ai progetti A Classic Education e His Clancyness. Emilio per una decina d’anni è rimasto invece avulso dai movimenti del music business, ha tentato di rientrare in partita ma non era convinto: l’occasione giusta ha iniziato a delinearsi grazie all’incontro avvenuto a Bologna con un paio di amici, Claudio Troise (basso) e Mesca (batteria), perfezionata poi attraverso il reclutamento di Silvia Feninno, conosciuta attraverso un annuncio scovato sul web.
Il risultato sono i Tenebra, che dopo i due Ep “Gen Nero” (2019) e “What We Do Is Sacred” (2021) giungono alla pubblicazione del primo album, “Moongazer”.
Bastano pochi minuti per scoprire dove il quartetto ha deciso di posizionarsi dal punto di vista stilistico: l’ascolto dell’uno-due iniziale “Heavy Crusher”-“Cracked Path” svela subito un atteggiamento volutamente derivativo, concentrato sulla ricostruzione dell’immaginario proto hard-rock di fine Sessanta-inizio Settanta, con forti iniezioni di psichedelia acida, riferimenti heavy blues, vaghi sentori space-doom e qualche inflessione soul nella voce di Silvia.
I riferimenti a Sabbath e Zeppelin sono evidentissimi, ma i Tenebra sanno applicare capacità tecniche e una scrittura convincente, giungendo a esiti solenni ma al contempo ultra-potenti. Nove tracce preannunciate dal singolo “Moon Maiden” che confermano l’ottimo stato di salute della nuova scena hard-rock italiana, sulla quale stanno puntando gli occhi importanti label d’oltre confine, non a caso “Moongazer” esce per l’autorevole etichetta inglese New Heavy Sounds.
Nutrito il settore ospiti: Gary Lee Conner degli Screaming Trees è il protagonista del solo di chitarra che nobilita “Moon Maiden”, il cantante dei Chow Riccardo Frabetti è ai cori in “Winds Of Change, Giorgio Trombino degli Assumption al sax in “Space Child”, Bruno Germano si occupa di slide e mellotron in "Dark And Distant Sky".
12/05/2022