The Chemistry Set

Pink Felt Trip

2022 (Fruits De Mer)
psychedelic rock

Ha tutte le carte in regola per essere una band di culto, The Chemistry Set: produzione discografica risicata a cavallo tra gli anni 80 e 90 consistente in due cassette (retaggio d'altri tempi) più svariati singoli ed Ep, un seguito fedele e ristretto di adepti, anche sparso per vari paesi del mondo ma raggiunti solo attraverso i canali alternativi delle fanzine, quindi ignorati dalla stragrande maggioranza del pubblico, nonostante l'apprezzamento di John Peel, dichiaratosi all'epoca un vero e proprio fan del gruppo, uno stile fuori dal proprio tempo o fuori dal tempo tout court con il risultato di finire, come da copione, lontano dai riflettori, misconosciuti e al più sottovalutati.

 

Affetti da retromania ante-litteram, i Chemistry Set nei primi lavori proponevano un flower-pop con pennellate jangle e armonie acide che affondava le radici nella psichedelia sixties, con un'adesione al suono originale maggiore rispetto a band neo-psichedeliche di dieci anni prima, come i Soft Boys (riconducibili a un più moderno acid-punk) smarcandosi dai movimenti shoegaze e baggy che imperversavano in quel momento nel Regno Unito, finendo così per bloccare il loro progetto artistico a pochi anni degli esordi. Dopo una pausa di quasi due decenni, la band è ritornata in pista con due album incensati dalla critica (in particolare "The Endless More And More" del 2016) creati con una formazione rimaneggiata ma corroborati da una rinnovata vena creativa a suggellare una inaspettata quanto fruttuosa reunion.
Nel tempo la band è cresciuta e ha allargato i propri orizzonti perfezionando una formula che accosta il senso della melodia dei Beatles, i sogni in technicolor dei primi Pink Floyd, la ruvidezza e la grandeur degli Who in una combinazione che rese grandi i Pretty Things di "S.F. Sorrow" (o, in ambito underground, i Tomorrow), per poi aggiungere scampoli di acid-folk e un'attitudine progressive rendendo così omaggio all'età dell'oro del rock (psichedelico e non solo) di fine 60-inizio 70, per alcuni il massimo momento di fulgore della sua intera storia: queste le coordinate che si sublimano nell'alchimia lisergica di "Pink Felt Trip", lambiccata con un armamentario vintage di tastiere, organi, chitarre e pedaliere d'antan.

 

L'album parte subito in quarta con la title track, un boogie metallico cingolato Stooges a propulsione space e con cromature glam (senza dimenticare l'irresistibile coda doo wop), ma la materia garage viene manipolata successivamente con iniezioni lisergico-oniriche à-la Electric Prunes tramite chitarre multi-effettate tra la fisicità del fuzz e lo stordimento del tremolo, trascendendo la matrice spazio-temporale anche attraverso liriche a sfondo mistico ("Paint Me A Dream") o innestando infiorescenze freakbeat sull'archetipico riff di "Louie Louie" con ritmiche serrate e organetto surf ("The Rubicon").
Il tasso melodico che caratterizza tutto l'album si sublima nel potenziale singolo "Lovely Cuppa Tea", giostrina psych-pop molto British come da titolo, che sembra sbucare dal magico mondo di Pepperland o da qualche gemma discografica dell'underground psichedelico inglese, e con il suo andamento scanzonato sommato al refrain contagioso potrebbe fare la gioia degli estimatori dei Blur più barocchi di "The Great Escape".

Ma è nei pezzi più visionari che la componente allucinogena si palesa in un trip tra le lande apocalittiche squarciate da riff desert-rock ("Firefly"), con l'idea di salpare lontano sostenuti da brezze acustiche, sulle onde propagate dal ritmo delle tablas e da combustioni psych-blues ("Sail Away"), mentre il viaggio assume connotati inquietanti con la cover di "The Witch", brano dell'oscuro antieroe acid-folk Mark Fry, che non perde l'incanto arcano e misterioso dell'originale, acuito da refoli di flauto progressivi, pur trasformando l'orrore ancestrale in una tesa atmosfera dark trhilling e aggiungendo una coda in cui a prevalere è l'organo, intento a produrre spirali di note dal gusto mediorientale, non prima di citare l'assolo di "Arnold Layne", il primo singolo dei Pink Floyd.
La suggestione esoterica si mantiene in "Psychotronic Man", in cui i Chemistry Set sembrano trasformarsi in bardi druidici con reminiscenze folk di "Led Zeppelin III" e sprazzi mistici dei Doors di "The End", mentre il testo avveniristico crea un cortocircuito lirico-musicale retrofuturista.

 

In chiusura è posta "Self Expression Trinity", la composizione più estesa e ambiziosa, introdotta da un prologo sinfonico caratterizzato dal maestoso suono del mellotron e chiuso da evoluzioni strumentali d'impronta prog, ma si tratta di in realtà di una cornice all'interno della quale vagano ancora i fantasmi di Syd Barrett, nume tutelare dell'intero progetto (un comunicato sulla pagina Facebook della band dissiperà qualsiasi dubbio, se ce ne fosse ancora bisogno), e del mai abbastanza ricordato Arthur Lee, rievocati nelle armonie psych del secondo e terzo movimento della suite.
La versione cd aggiunge tre versioni di "The Witch", brano centrale dell'album nonostante sia una cover, tanto che potrebbe passare per un loro pezzo, mescolando le carte, modificando la struttura e i suoni, a tratti più etnici ed elettronici, per finire in una scarnificata variante strumentale: scelta apparentemente ridondante, ma che conferisce al trip dell'album l'ipnosi di un mantra straniante.

 

Alla fine di questo viaggio, avventuroso senza risultare ostico e tanto coinvolgente quanto affascinante da meritare svariate repliche, si può arguire che difficilmente i Chemistry Set saranno considerati gli alfieri della neo-psichedelia contemporanea dal suono monolitico e inconfondibile, come ad esempio nel caso dei Black Angels. Sicuramente non si avvicineranno neanche lontanamente all'elefantiaca schizofrenia creativa dei King Gizzard And The Lizard Wizard, ma la capacità di scrittura (e ri-scrittura), la varietà stilistica, la cura strumentale e lo spirito visionario rendono questo "Pink Felt Trip" uno dei migliori lavori del 2022 in ambito psichedelico e degno erede degli originali d'epoca.

09/01/2023

Tracklist

  1. Pink Felt Trip
  2. The Witch
  3. Lovely Cuppa Tea
  4. Firefly
  5. Psychotronic Man
  6. Paint Me A Dream
  7. Sail Away
  8. The Rubicon
  9. Self Expression Trinity
  10. The Witch 138
  11. The Witches Of '69
  12. The Witches Of '69 (Instrumental)






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