Totally Enormous Extinct Dinosaurs

When The Lights Go

2022 (New Age)
dance, house, electro-songwriter

Dieci anni, due mesi e ventinove giorni: questo il tempo impiegato da Orlando Higginbottom - in arte Totally Enormous Extinct Dinosaurs - per dare un seguito al proprio album di debutto, “Trouble”. Non sarebbe sbagliato definirlo un tipo schivo e poco avezzo ai meccanismi del mercato discografico. D’altro canto, ricoprire il doppio ruolo di dj e cantautore è di per sé qualcosa di difficilmente inquadrabile, così Orlando ha preso la propria strada, abbandonando la nativa Oxford in favore dell’America e delle sue vaste opportunità. Come abbia impiegato il proprio tempo non è sempre stato dato saperlo; fatta eccezione per qualche serata nei club, e il rilascio ogni tanto di un singolo o un dj-mix, sembrava proprio che non l’avremmo più rivisto.

Ma certe cose non cambiano mai; una volta fatte ampiamente perdere le proprie tracce, è stato lo stesso Orlando a tornare al punto di partenza, ravvivando il marchio TEED con un nuovo album che gioca col concetto di nostalgia, amore e passione irrequieta, “When The Lights Go”. Sin dalla bellissima e un filo ingessata foto di copertina, l’autore è ancora una volta protagonista e vocalist, incastrato in quella strana terra di confine tra dance, house e cantautorato elettronico dai sapori quasi progressivi - qualcosa che avevamo già intravisto sull’Ep “The Distance” un anno fa, ma che qui si espande su un’ora abbondante di musica.

Ci sono momenti di assoluta bellezza; il singolo di lancio “Blood In The Snow” ha tutta la ricchezza elettro-acustica dei tardi Moloko, solo che al microfono troviamo uno sconsolato Orlando che ciondola a bordo parquet su un giro di accordi di radioheadiana memoria, e l’effetto sortisce empatia a pelle. Stesso discorso per “Forever”, ma stavolta, dopo l’introduzione pianistica, ecco finalmente il beat che entra in contropiede. E tacciamo di “The Sleeper”, ballata da prati lunari con tanto di assolo al synth e batteria rock, giocata su un giro di piano che fa pensare al nostro Luca Carboni. E poi ancora malinconia anni 80 a palate su “Friend”, condita da un testo dolceamaro da telenovela. E chi è che suona quel piano argentato su “Treason”? Sembra uscito dal polso di Benny Andersson.

Deliziose confetture quali “Never Seen You Dance” e il funk di “Story” mettono in mostra tutta l’eleganza di una buona scrittura pop nescolata al ritmo da ballo, mentre “Be With You” attacca alla giugulare con un riff vocale che sembra uscito dalla house anni 90. “Sound & Rhythm” e “Through The Floor” fanno pensare al pimpante techno-pop primi anni Duemila, in particolare i Pet Shop Boys e i “Light Years” di una certa Kylie Minogue, mentre la title track viaggia più indietro nel tempo, alla volta del synth-pop dei Visage.

Ascolto più adulto, malinconico e meno chiassoso rispetto al passato, “When The Lights Go” mostra un TEED velatamente elettronico e ancora influenzato dagli studi classici, capace di montare ad arte composizione e produzione, salvo poi tradirsi con una vocetta delicata che dà al tutto un afflato naif.
Magari un’ora di musica è tanta, ma dietro al lineare impatto melodico e ai ritmi di una colorata house di stampo europeo, si celano raffinatezze cantautorali da assaporare con calma. Non a caso, chiudono l’ascolto il lounge-pop di “Blue Is The Colour”, richiamo all’exotica e alla bossa nova troppo obliquo per definirsi un vero e proprio omaggio, e la lenta ballata “Thugs”, striata di flauti, sax ed elettronica disidratata. Ce n’è per un altro decennio buono...

06/10/2022

Tracklist

  1. Crosswalk
  2. Persuasion
  3. Blood In The Snow
  4. Never Seen You Dance
  5. Forever
  6. The Sleeper
  7. Story
  8. Sound & Rhythm
  9. When The Lights Go
  10. Basement
  11. Friend 
  12. Be With You
  13. Treason
  14. Through The Floor
  15. Silence
  16. Blue Is The Colour
  17. Thugs


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