Unthanks

Sorrows Away

2022 (Rabble Rouser)
alt-folk, chamber-folk

E’ sempre più difficile racchiudere nella parola folk la musica delle Unthanks. Rachel e Becky, le due vocalist del gruppo, sono delle esploratrici dei più reconditi anfratti dell’animo umano, autentiche poetesse della complessità dei sentimenti, e nessuno come Adrian McNally (compagno di Rachel nonché produttore, arrangiatore e manager della formazione) ne sa cogliere fino in fondo la genuina potenza espressiva.
Ne è passato di tempo dal folgorante esordio “Here's The Tender Coming”, dall’ambizioso “Last” e dall’audace e innovativo “Mount The Air”. Nel frattempo abbiamo rovistato tra le tante tracce discografiche, spacciate sotto il titolo di “Diversion”, in cui le due sorelle si sono cimentate con il repertorio di Molly Drake, Robert Wyatt e con la tradizione dei canti marinareschi, non ci siamo arresi di fronte alla trilogia ispirata da audaci e importanti figure storiche femminili (“Lines Parts One, Two & Three”) e non abbiamo nemmeno disdegnato l’impegno con la colonna sonora del film “Worzel Cummidge”.

Ciò nonostante ritrovarle nel pieno fulgore è qualcosa in cui non speravamo. “Sorrows Away” non è solo il progetto più maturo e completo delle Unthanks, ma un indiscutibile caposaldo della musica popolare.
Sette brani estrapolati dalla tradizione folk e tre composizioni moderne, le voci di Rachel e Becky e gli arrangiamenti fuori dall’ordinario di Adrian McNally, e il sempre prezioso apporto del violino di Niopha Keegan, cesellano un progetto dalle mille anime e dall’incomparabile bellezza.
Fulcro di tanta grazia è la struggente e colta “The Sandgate Dandling Song”, una canzone che per Rachel è stata per lungo tempo una vera ossessione, una drammatica storia di conflitti e abusi domestici subiti da una donna e dal proprio figlio, un brano al quale mancava la chiave giusta per poter essere raccontato. Una melodia della tradizione polacca, una strofa aggiunta cantata dal marito Adrian McNally (un tardivo pentimento del padre padrone), e una sceneggiatura orchestrale dai risvolti quasi cinematografici, hanno infine offerto al brano una magia senza tempo.

Non è tuttavia l’unica perla di “Sorrows Away. Il giocoso inno egregiamente armonizzato della title track (un brano che nasce dalla sintesi di due canti tradizionali), l’austero suono di un organo a canne che regge il solitario e struggente canto di “My Singing Bird” e il commovente contrasto tra tragedia e dolcezza della cristallina filastrocca “The Great Silke Of Sule Skerry” avvalorano tutte le acclamazioni di pubblico e critica per le Unthanks.
Questa volta, però, anche le canzoni più vivaci e fuori schema tengono alta la tensione emotiva, tra accenni folk-pop e chamber-folk che si librano con destrezza (“The Old News” una delle tracce scritte dal gruppo) e contaminazioni jazz e rock rese vivide dall’incrocio di chitarra, basso e tromba con archi e percussioni (“The Royal Blackbird”).
E’ intriso di antico fascino l’altro inedito, scritto da Rachel, “The Isabella Colliery Coke Ovens”, è splendida la fantasiosa versione della drammatica ballata “The Bay Of Fundy” (strano a dirsi ma è puro folk made in Usa) ed è interessante constatare la maturità raggiunta dalla band nell’uso di archi e fiati nella romantica “The Month Of January (Uncle Rat)”.

 

Per i puristi e i più cauti, le Unthanks sfoderano un ultimo colpo da maestro, ovvero ridare vita e forza alla celebre “Waters Of Tyne”, il brano più tipicamente folk del disco, ulteriore tassello dell’album più intenso e innovativo della band della contea del Northumberland.

22/12/2022

Tracklist

  1. The Great Silke Of Sule Skerry
  2. The Sandgate Dandling Song
  3. The Old News
  4. The Royal Blackbird
  5. The Isabella Colliery Coke Ovens
  6. The Bay Of Fundy
  7. The Month Of January (Uncle Rat)
  8. My Singing Bird
  9. Waters Of Tyne
  10. Sorrows Away (Love Is Kind)




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