Voivod

Synchro Anarchy

2022 (Century Media)
progressive-metal

È raro imbattersi in qualcosa di simile ai Voivod (in tempi recenti, potremmo scomodare l’affascinante proposta dei Vektor). Avanguardia era e avanguardia è rimasta, nonostante siano ormai trascorsi quarant’anni dalle loro prime mosse nelle fredde distese del Québec.
Se l’evoluzione artistica di questi canadesi ha offerto il suo lato migliore nel periodo a cavallo tra gli 80’s e i 90’s (dischi come “Dimension Hatröss”, “Nothingface” e l’ingiustamente sottovalutato “Angel Rat” rappresentano la summa del loro genio), con le successive release la sperimentazione più ardita ha continuato comunque ad accompagnare il loro percorso, al di là della sfortuna (la morte prematura di Piggy, il chitarrista fondatore) e degli inevitabili cambi di line-up (anche Jason Newsted è passato da queste parti).

“Synchro Anarchy” riparte essenzialmente dalle fondamenta, da quelle peculiarità che da sempre hanno contraddistinto la proposta del quartetto: una bella copertina devota a un immaginario sci-fi, dei testi mai banali e un sound ancora una volta cerebrale, sofisticato e altamente stratificato. Tuttavia, tale personale impasto qui è stato ulteriormente sgrezzato e modernizzato in termini di produzione, con risultati eccessivamente freddi e chirurgici (le qualità dei Voivod non si discutono, al contrario di un clima totalmente asettico non sempre in sintonia con il contorto paesaggio sonoro offerto dalla musica). È il caso di composizioni decisamente innocue come “Holographic Thinking” oppure “The World Today”, due comete che sorvolano il cielo scomparendo rapidamente nell’ignoto.

Ci godiamo però dei momenti tecnicamente ineccepibili. Dopo l’ingresso del nuovo bassista Rocky, già presente nel precedente “The Wake”, la formazione sembra essersi ricompattata a dovere, anche in sede live (dove i Voivod hanno ancora energia da vendere). Proprio il basso si rivela uno degli aspetti chiave di questo album, poiché a volte, quella tra la chitarra di Chewy e il quattro corde di Rocky, altro non è che una partita a scacchi senza esclusione di colpi. Tra i brani più significativi in tal senso, spiccano i rimasugli thrash di “Paranormalium”, la portentosa title track, il dinamismo di “Sleeves Off” e le note conclusive di “Memory Failure”, un pezzo capace di riecheggiare il miglior passato della band (quello in cui emergeva una visione primordiale del futuro). In fondo, basta questo poker servito per far sparire qualche inesorabile nuvola all’orizzonte.

15/02/2022

Tracklist

  1. Paranormalium
  2. Synchro Anarchy 
  3. Planet Eaters       
  4. Mind Clock
  5. Sleeves Off
  6. Holographic Thinking   
  7. The World Today
  8. Quest For Nothing
  9. Memory Failure


Voivod sul web