Altin Gün

Aşk

2023 (Glitterbeat)
psych-rock, anatolian rock

È un ritorno al passato, quello compiuto dagli Altin Gün con "Aşk", il quinto lavoro in studio pubblicato dalla formazione turco-olandese originaria di Amsterdam.
Eliminati quasi totalmente tutti gli orpelli elettronici che avevano caratterizzato il convincente "Yol" del 2021, Jasper Verhulst, Erdinç Ecevit Yıldız e soci riconducono la proposta sui più canonici ambiti stilistici risalenti a "Gece" (2019) e "On" (2018).
Già in "Âlem" (disco digitale distribuito solo cinque mesi dopo "Yol") si era intravvista una parziale ripresa di quelle peculiari sonorità costruite pressoché integralmente sulla particolare commistione tra musica etnica, pop-rock e larghe manciate di psichedelia, in definitiva, tutti gli ingredienti che avevano composto il famigerato rock anatolico, che nella sua Golden Age degli anni 60 e 70 aveva vissuto un sorprendente sviluppo.

 

La particolarità di "Aşk", oltre alla citata virata retrò, è marcata dal fatto che i dieci brani in scaletta non sono degli inediti assoluti, ma risultano delle riletture di standard tradizionali estratti dalla cultura folk turca, a dimostrazione, da un lato, dell'abilità degli Altin Gün nel vivisezionare e ricostruire abilmente situazioni nate con diversa progettualità e dall'altro della spiccata attualità stilistica che quelle storiche partiture possedevano già in origine, ben predisposte ancora oggi a nuove riletture.
L'opener "Badi Sabah Olmadan" è piazzata, non a caso, all'inizio del percorso, elargendo fin da subito quella solare energia melodica orientaleggiante che mescolata all'estro dei componenti è stata, da sempre, il vero punto di forza degli Altin Gün.

Se "Su Sızıyor" e "Leylim Ley" sono brani che sarebbero potuti tranquillamente rientrare nei primi due album, "Çıt Çıt Çedene" mostra un efficiente impiego dei sintetizzatori vintage, mentre "Rakıya Su Katamam" si distingue per una coda strumentale dalle fortissime venature psichedeliche. In "Dere Geliyor" ci si immerge in piena cultura pop-folk ottomana, acida quanto basta e dalle marcate dosi immaginifiche.
I toni si addolciscono in "Güzelliğin On Para Etmez", con note di chitarra acustica spezzate da mulinanti linee di sintetizzatore, per giungere alla chiusura affidata a "Doktor Civanim", dove tornano per un attimo quelle succose fragranze psych-wave gustate in "Yol", pilotate da una base ritmica efficace e da una chitarra funky indirizzata a fornire ulteriore e stuzzicante contributo.

Proprio l'ottima traccia conclusiva di "Aşk" lascia paradossalmente un po' di amaro in bocca, per ciò che poteva essere e non è stato, in un progetto comunque molto valido, ma che privato di quelle misture synth-pop del precedente full length e presenti in quest'ultimo pezzo, ha smarrito quel tocco d'aggiuntiva originalità che, mischiato alle canoniche fragranze Altin Gün, aveva stupito positivamente per audacia.

15/04/2023

Tracklist

  1. Badi Sabah Olmadan
  2. Su Siziyor
  3. Leylim Ley
  4. Dere Geliyor
  5. Çit Çit Çedene
  6. Rakiya Su Katamam
  7. Canim Oy
  8. Kalk Gidelim
  9. Güzelliğin On Para Etmez
  10. Doktor Civanim




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