HMLTD

The Worm

2023 (Lucky Number Music)
art-rock, avant-prog, glam, art-pop

Che gli HMLTD fossero dotati di sfrontatezza e di estro lo si era notato fin dall’Ep di debutto datato 2018 e ancor di più grazie al discusso, controverso e geniale album d’esordio “West Of Eden” pubblicato nel 2020, dove quel cangiante miscuglio di post-punk, art-pop, glam-rock e tanto altro, aveva fatto drizzare le antenne a parecchi critici e appassionati.
A distanza di tre anni, i succulenti ingredienti che hanno caratterizzato i primi passi degli HMLTD registrano un ulteriore punto di svolta.

 

“The Worm” è l’atteso sophomore distribuito da pochi giorni dalla formazione londinese capitanata da Henry Chisholm aka Spychalski, questa volta alle prese con un concept-album vero e proprio, dalle forti tinte distopiche.
“The Worm” è un’opera, non solo intesa nella sua canonica accezione di attività diretta a un fine specifico, ma come vera e propria rappresentazione artistica, in questo caso musicale, di un testo drammatico, dall’alto tasso di complessità, sia strumentale che di contenuti.
E’ la storia di un’Inghilterra riportata all’epoca medievale da un mostro dai tratti immaginari, che assume nel corso dei nove brani le sembianze di un verme che fagocita tutta la storia della terra d’Albione, ridotta a una povera landa priva di ogni tipo di velleità, un tempo governata da un cosiddetto "governo delle vertebre", quindi fermo e risoluto, ora caduto in vigliacche lotte interne che hanno costretto tutta la popolazione a trovare rifugio sottoterra.
Questo mitologico invertebrato è utilizzato dal paladino Spychalski, che impersona se stesso in una narrazione a tratti autobiografica, per raffigurare l’incapacità dell’essere umano nel contrastare ogni tipo di potere coercitivo, quello economico innanzitutto, ormai il fulcro di ogni dinamica mondiale, e di tutte le regole imposte che stanno trascinando all’azzeramento di ogni tipo di rapporto, senza trascurare ciò che molto più direttamente attanaglia in modo insistente l’umanità: l’ansia, la depressione, ma anche l’invidia, l’odio, condizioni che parrebbero non annientabili.

“The Worm” è un invisibile parassita onnivoro, un prodotto della mente che si ciba di gocce di energia e comanda la folla a sua discrezione, trattandola come schiava di un qualcosa di difficile percezione.
Gli HMLTD impiattano questi articolati pensieri su stoviglie musicali altrettanto disorientanti: dal gospel a cappella di “Worm’s Dream”, alle svisate psycho-punk, lievemente screziate da archi e fiati, di “Wyrmlands”, al seghettato folk-prog dell’eccellente “The End Is Now”, per traslare alle intense melodie, a tratti orchestrali e liriche, di “Days” o a quelle più spigolose di “Liverpool Street” e “Lay Me Down”, per poi rinnovarsi alle contorte linee imposte da “Saddest Worm Ever” e della straordinaria title track, il luogo-cardine della teatralità del disco.

Un altro episodio memorabile è senza dubbio rappresentato da “Past Life (Sinnerman’s Song)”, sette minuti abbondanti di scorribande lanciate tra progressive rock, glam, art-rock, inserti jazz e modern classical, interpretati da Spychalski con un impeto da commedia musicale.
“The Worm” è un viaggio sonoro e concettuale a dir poco eccentrico. Parte da riferimenti stilistici che se afferrati singolarmente non sembrerebbero aggiungere granché di nuovo, ma non per Spychalski e soci. I più avvezzi scorgeranno attinenze che arruolano alcuni passi dei Black Midi o dei Black Country New Road, senza dimenticare la visione dandy di David Bowie e addirittura la laboriosità e la raffinata personalità dei Gentle Giant.

La pirotecnica condotta proposta dagli HMLTD, corredata da una storia posta tra il reale e il fantastico (la copertina dell’album è un’altra chicca da apprezzare con attenzione), accresce vertiginosamente il livello complessivo dell’offerta, come raramente capita di intercettare da queste parti e in questo periodo storico. Uno scenario artistico totalizzante, che potrebbe essere riproposto in chiave teatrale senza grandi variazioni e che risveglia finalmente quella smania nell’avere tra le mani un progetto nuovo, audace, che diventa fonte di comunicazione senza palesare remore e con modalità strategiche inconsuete. Una grande rivelazione per una band che mostra stimolanti segnali di crescita artistica.

21/04/2023

Tracklist

  1. Worm’s Dream
  2. Wyrmlands
  3. The End Is Now
  4. Days
  5. Saddest Worm Ever
  6. Liverpool Street
  7. The Worm
  8. Past Life (Sinnerman’s Song)
  9. Lay Me Down






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