Ist Ist

Protagonists

2023 (Kind Violence Records)
post-punk, darkwave

L'attacco di "Stamp You Out", opener di "Protagonists", il terzo e nuovo album dei mancuniani Ist Ist, sembra attivare la macchina del tempo: un viaggio a ritroso di una quarantina d'anni, laddove i concittadini Joy Division e Fall iniziavano a redigere pagine indelebili del mondo post-punk e darkwave.
Avvantaggiata dalla statica e profonda vocalità di Adam Houghton (frontman e chitarrista), la traccia d'apertura si distingue per le dirompenti dinamiche sviluppate dallo stesso Houghton e dai compagni di viaggio Andy Keating (basso), Mat Peters (tastiere) e Joel Kay (batteria), talvolta tendenti a muovere verso l'alternative e l'indie-rock quelle seminali cupezze d'origine eighties, scongiurando lo stucchevole effetto copia-incolla che si sta proponendo fin troppo frequentemente nei recenti profili post-punk. La solfa non accenna vistose variazioni in "Something Has To Give", lievemente zigrinata verso texture darkwave.

 

Nuovi modelli fanno capolino in "Nothing More Nothing Less", luogo dove le catramose oscurità sembrano adagiarsi su risonanze meno spigolose, che richiamano da vicino lo stile dei Cure dei tardi anni 80, proprio quando le oscure melodie degli esordi tesero ad aprirsi a una maggiore fruibilità.
I contenuti di "Protagonists" tracciano una linea di continuità con quanto narrato da Houghton (autore dei testi) negli album precedenti. L'immaginazione dell'autore parte da contesti di vita reale, di persone e vicende tratte dal mondo circostante, i cosiddetti protagonisti citati esattamente nel titolo, elaborati e inseriti in riflessioni e universi di percezione spesso indesiderabile e ambigua, seppur attualmente prevedibile.
"All Downhill" è un episodio dal rivestimento riverberante, che avrebbe fatto felice Tom Smith e i suoi Editors del periodo "In This Light And On This Evening", mentre l'ottima "Mary In The Black And White Room" mostra il viso appannato di chi ha passato una notte insonne e non vede l'ora di sciacquare via tutto con una corroborante doccia fredda.

Il dittico "Fool's Paradise"-"Emily" aveva già sancito la propria esistenza nell'eccellente "Live In Manchester" pubblicato nel 2022, due brani torvi, da tempo capisaldi nelle scalette dei concerti. I due pezzi sono separati in tracklist da "Artefacts", episodio atipico per gli Ist Ist che si muove su segmenti abissali, dilatato nelle sue scure consonanze, una situazione che si replica sostanzialmente in "The Protagonist", ipnotica e corredata da una coda strumentale di spaziosa complessità strutturale.
"Trapdoors" chiude i giochi con rinnovata compattezza e con l'aggiunta di alcune stuzzicanti trame synth, in un passo dove sono trattate tutte le difficoltà di chi prova a reagire con valenza, ma deve, suo malgrado, fare i conti con un pesante passato che non accenna a dileguarsi.

Dai solchi di "Protagonists" affiora una sorta di libertà d'intenti, che a differenza di quanto registrato nei pur validi due album precedenti, pare finalmente in grado di far spaziare senza impedimenti il messaggio artistico degli Ist Ist, eludendo quel timore reverenziale che attanaglia chi abbandona i confortevoli ormeggi, in questo caso, del post-punk più standardizzato: una soluzione che appagherà indubbiamente i tantissimi seguaci di queste imperiture sonorità.

15/04/2023

Tracklist

  1. Stamp You Out
  2. Something Has To Give
  3. Nothing More Nothing Less
  4. All Downhill
  5. Mary In The Black And White Room
  6. Emily
  7. Artefacts
  8. Fool's Paradise
  9. The Protagonist
  10. Trapdoors








Ist Ist sul web