The Dream Machine

Thank God! It's The Dream Machine...

2023 (Modern Sky Uk)
psych-rock, garage-rock, folk

L’atteso debutto dei giovanissimi The Dream Machine giunge direttamente dalla storica contea del Merseyside, terra da sempre foriera di novità, talvolta dall’impronta indelebile. I quattro ragazzotti di Liverpool segnano il proprio esordio full length con il grazioso “Thank God! It's The Dream Machine...”, un album che, per essere subito chiari, non scopre o inventa nulla, ma si gusta con invidiabile scioltezza.
Zak McDonnell (voce, chitarra e percussioni), Matt Gouldson (cori, chitarre, pianoforte), Jack Inchboard (cori e basso) e Isaac Salisbury (batteria) svolgono il proprio compito con grande rispetto, allestendo un lavoro che va a curiosare tra psych-rock, folk, garage-rock, punk, country-rock americano e qualche sibilo di britpop, miscelando tutte queste fragranze con un atteggiamento credibile e disinvolto.

Echi di Kinks, Byrds, Small Faces e, per traslare progressivamente ai giorni nostri, La’s e Coral, fanno breccia nel trittico d’apertura “Lola, In The Morning”, “Tears”, “Children, My England”, per un pop-rock che attinge chiaramente dai fasti del passato.
I palesi riferimenti stilistici alle produzioni dei già citati concittadini Coral trovano ulteriore punto di connessione nel fatto che il frontman e chitarrista della band, Zak McDonnell, sia il figlio di David, turnista di lunga data della band dei fratelli Skelly.
Il disco scorre tra spolverate psych-rock (“Sweet Mary”), ruvido garage d’annata (“Tv Baby/Satan’s Child”), nuance country-blues a stelle e strisce (“White Shadow Blues” e “Always On My Mind”) e ballad dalle tinte lisergiche (“This Time Around” e “Away For The Summer”).
La summa di tutte queste influenze trova la sua migliore affermazione nelle articolate e spigolose tessiture di “The Last Temptation”, un brano che chiama all’appello, tutti insieme, Jefferson Airplane, Doors, Love, Kaleidoscope Uk, per un’immaginaria adunata sotto lo striscione del nuovo millennio.

Quando tra il 2021 e il 2022 m'imbattei nell’ascolto dei primi interessanti singoli dei Dream Machine (gli squisiti “Too Stoned To Die”, “Jesus Babe” e “Wild One”), da eterno amante di quelle sonorità, mi accorsi della chiara volontà della giovane band inglese di rinverdire i fasti di quell’epoca che tanto ha dato e per sempre continuerà a regalare anche in futuro.
Qualche valida intuizione che possa aggiungere un maggior tocco d’audacia alla proposta alzerebbe certamente l’asticella del progetto Dream Machine, che con questo piacevole esordio ha mostrato di aver assimilato perfettamente il contenuto dei volumi didattici che trattano il periodo 60-70, e per il momento può essere sufficiente. 

13/05/2023

Tracklist

  1. Lola, In The Morning
  2. Tears
  3. Children, My England
  4. Sweet Mary
  5. TV Baby/ Satan's Child
  6. This Time Around
  7. White Shadow Blues
  8. Intermission
  9. Away For The Summer
  10. The Last Temptation
  11. Always On My Mind
  12. Angel Of The North
  13. Before The Rain
  14. Rama Go




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