The Reds, Pinks & Purples

The Town That Cursed Your Name

2023 (Tough Love)
indie-pop, dream-pop

Che l’ultimo album “Summer At Land’s End” certificasse uno stato di grazia e un’intensa e fulgida ispirazione per Glenn Donaldson era palese, ma nulla faceva presagire la rilevante mole di pubblicazioni nell’arco del 2022. Cinque Ep in formato digitale (“Still Clouds At Noon”, “Everything You Ever Loved”, “Everything Holy”, “Dust In The Path Of Love”, “You Know You're Burning Someone”), due album distribuiti via Bandcamp ( “They Only Wanted Your Soul”, una versione ampliata dell’Ep del 2020 “I Should Have Helped You” e “Mountain Lake Park”, in origine pubblicato come secondo album della versione deluxe di “Summer At Land’s End” ) e infine un nuovo album targato 2023, “The Town That Cursed Your Name”.
 
Sotto il nome di The Reds, Pinks & Purples il musicista di San Francisco ha tracciato l’ennesimo percorso artistico dai toni vintage. Ancora una volta al centro delle suggestioni musicali ci sono gli anni 80, ma niente elettronica o darkwave: Glenn Donaldson risveglia le pulsioni jangle-pop e DIY stile Sarah Records,  nonché le incorporee ambientazioni dream-pop della 4AD.
“The Town That Cursed Your Name” non è un album solo per nostalgici di Byrds, Smiths, Field Mice, Television Personalities e Rem: il pop suburbano dei Reds, Pinks & Purples è tra i più eccitanti e genuini degli ultimi tempi. Dodici canzoni che trasudano emozione, pathos e un lieve disincanto, che dona una velata ironia e che ne stempera lo zuccherino romanticismo.

Una ventata d’energia e un vigore indie-rock caratterizzano questa nuova raccolta dell’autore americano, un disco che è una sentita riflessione sullo stato della musica e dei suoi protagonisti, sulle difficoltà di restare a galla nello spietato mondo della discografia e anche sui tanti fallimenti.
I toni agrodolci del midtempo di “Too Late For An Early Grave” e quelli più crepuscolari di “Here Comes The Lunar Hand” sono piacevoli aggiornamenti del canzoniere di Donaldson, ma sono molti gli elementi di novità di “The Town That Cursed Your Name“.
Il graffio noise-shoegaze tratteggiato dai synth nella splendida “Burning Sunflowers” e i feedback chitarristici di “Life In The Void” sono un deciso passo negli anni 90 dell’indie-rock americano. Un flusso energetico che trova ulteriore sbocco nella trascinante e quasi post-punk “What Is A Friend?” e nell’urgente malinconia shoegaze di “Mistakes (Too Many To Name)”.
La sagace scrittura di Donaldson sottolinea con intelligenza frustrazioni e sconfitte di una generazione di musicisti schiacciati dall’esigenze del mercato: non confondano il tono spensierato di agrodolci e tremule ballate jangle-pop ("Leave It All Behind", "Waiting On A Ghost To Haunt You") o il tono quasi dimesso di brani come “Almost Changed”: non c’è molto da essere ottimisti.
 
La musica dei The Reds, Pinks & Purples è una piacevole sequenza di tenerezze (la title track) e insolenze (“I Still Owe You Everything”) che le delicate note di piano di “Break Up The Band” sottolineano con pungente disincanto, criticando aspramente i servizi di streaming per le esigue cifre che elargiscono ai musicisti. E’ questo un ultimo grido di rabbia che Donaldson volutamente affida proprio al brano meno graffiante di un disco decisamente più rockeggiante, una scelta in linea con una delle tanti frasi chiave dell'album: "Non ho mai scalato le classifiche, né distrutto il palco". 

23/04/2023

Tracklist

  1. Too Late For An Early Grave
  2. Leave It All Behind
  3. Life In The Void
  4. Here Comes The Lunar Hand
  5. Burning Sunflowers
  6. Waiting On A Ghost To Haunt You
  7. What Is A Friend?
  8. Mistakes (Too Many To Name)
  9. Almost Changed
  10. The Town That Cursed Your Name
  11. I Still Owe You Everything
  12. Break Up The Band


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