Alessandro Staiti

In The Court Of The Crimson King

Autore: Alessandro Staiti
Titolo: In The Court Of The Crimson King
Editore: Arcana
Pagine: 190
Prezzo: Euro 16,50

alessandro_staiti_in_the_court_of_the_crimson_kingScrivere un libro su un album ammantato di leggenda come "In The Court Of The Crimson King" non deve essere un'impresa facile; ancor meno riuscire a scriverlo senza ripetere le solite notizie e informazioni già note a tutti coloro che hanno amato e seguito le acrobazie sonore dei Re Cremisi di Robert Fripp. Il giornalista Alessandro Staiti riesce ad assolvere a tale compito grazie a una passione nata fin dalla giovinezza verso l'album col "faccione urlante", visto con timore e riverenza oltre che con ammirazione. Una passione che non è stata coltivata solo con l'ascolto degli album dei King Crimson - oltre che del rock progressivo - ma anche da una conoscenza diretta con Robert Fripp, che negli anni - per le varie circostanze e gli eventi che la vita riserva - ha avuto alti e bassi, fatti di incontri, interviste, inviti a concerti alternati a lunghi silenzi nati da incomprensioni.

Il percorso tracciato da Staiti ci spiega, passo dopo passo, tutti gli eventi e le circostanze che hanno permesso all'album - ritenuto da gran parte della critica musicale come evento fondativo del progressive rock - di vedere la luce. Dall'infanzia di Robert Fripp ("una personalità complessa"), all'acquisto della sua prima chitarra, alle difficoltà di apprendere davvero la tecnica necessaria per diventare un professionista, ai giudizi (non sempre lusinghieri) dei suoi professori, agli incontri casuali con i futuri membri della band. Leggendo ci si rende conto di quanto la carriera di Fripp sia stata costruita dietro studio e sacrifici, non frutto del caso né tantomeno prevedibile. Si passa dagli esordi con i dimenticati The League of Gentlemen e Cremation, agli ascolti giovanili di Elvis Presley, Chuck Berry, Little Richard per passare a Beatles, Jimi Hendrix, Cream, fino ai quartetti d’archi di Bartók, alla Saga della Primavera di Stravinskij e alla Sinfonia del Nuovo Mondo di Dvorak. Ascolti dei più vari che hanno portato, dopo l'incontro con i fratelli Giles, alla prima formazione che ricorda davvero quella dei King Crimson e alla pubblicazione di "The Cheerful Insanity Of Giles, Giles & Fripp" nel 1968. Arriveranno poi il magico paroliere Peter John Sinfield, il fenomenale polistrumentista e compositore Ian Mcdonald, il cantante e bassista Greg Lake. Un lungo racconto che ha anche lo scopo di sfatare falsi miti, tra i quali quello del brutto carattere di Fripp che avrebbe causato l'immediata scissione del gruppo, evento invece subito da Fripp che vede andar via impotente sia Lake che McDonald.

Se nell'arco degli anni in tanti hanno cercato di anticipare la data di nascita del rock progressivo citando i lavori dei Moody Blues ("Days Of Future Passed" del 1967) o dei Vanilla Fudge ("The Beat Goes On" del 1968), ciò non toglie nulla alla grandezza di quest'esordio che tanti segni ha lasciato ai musicisti contemporanei e alle generazioni successive. Una storia che merita di essere raccontata nei minimi dettagli, proprio come riesce a fare l'autore di questo imperdibile saggio.