Punk e a capo - 40 anni di no future

Il punk rivisitato insieme a Federico Guglielmi

Tesoro, non c’è nulla di divertente in questo sabato sera da trascorrere in questa citta di morti e non me ne frega nulla di nulla, dammela o ti infilo un coltello nella schiena. Ed è inutile che fai finta di nulla e tieni il telefono spento, ti trovo quando voglio, poi prendo la Cadillac, parto in quarta e sgommo verso la valle, che è piena di bambole mascherate da Halloween, becco le prime tre che si fanno una rumba e ti tradisco a più non posso. Parlo male, mi muovo peggio e brucio. E faccio una strage. Me ne frego di te, di tutti e pure di quello che mi potrebbe succedere. Me ne sbatto del presente e pure del futuro. E faccio quello che mi pare.

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Vi è venuta voglia di sputare per terra, di incrociare lo sguardo altrui con fare sprezzante, di protestare contro tutto e tutti, di urlare e vivere alla giornata, possibilmente sbronzi e incuranti delle regole vecchie e usurate? Uno scenario non proprio distante dall’attualità del 2017. Che però non rappresenta una novità. Perché proprio 40 anni fa, prima nella Gran Bretagna ingrigita e infuriata e poi in tutta Europa, e poi pure oltre oceano, la gioventù si trovò improvvisamente d’accordo, o almeno così parve, nel cambiare le carte in tavola, presentando un conto salato, e per questo saporito, alla società, ai costumi, all’arte e, ovviamente alla musica. E parve un tutto e subito, senza prospettiva, con nichilismo che divenne la parola più in voga. A farne le spese furono anche gli spartiti popolari, maltrattati, insultati, bruciati, rinnegati. Punk e a capo. Tabula rasa. Terra calpestata ovunque e senza ritegno. Ma tutto si ricostruisce e dalla razzia e dalla polvere sorsero fiori ancora più belli, anche se un po’ maligni. Il giro di vite fu immediato, ritmi, strutture, melodie, scrittura cambiarono per sempre, mischiandosi con l’esistente osceno e creando nuovi presupposti.

Marco e Davide, dopo anni passati in tentativi vani di creare la cresta del secolo, ricordano quella stagione che sembrò breve ma che alla resa dei conti non si è mai conclusa, tra imitazioni, nostalgie, rifacimenti e omaggi. Anche perché quell’immediatezza è rimasta tale e quale anche dopo quattro decenni. Incredibile ma vero! Quei vecchi punk di Marco e Davide, noti fan di Emerson Lake & Palmer, nonché dei Pink Floyd

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Blah Blah Blah



Discografia

Scaletta del programma

Prima Parte
01 The 101'ers - Silent Telephone - Elgin Avenue Breakdown (1981)
02 Eddie & The Hot Rods - Do Anything You Wanna Do - Life On The Line (1977)
03 The Damned – Stab Your Back – Damned Damned Damned (1977)
04 Stiff Little Fingers - Suspect Device - Hanx! (1979)
05 Wire – Three Girl Rumba – Pink Flag (1977)
06 Alternative Tv – Action Time Vision - The Image Has Cracked (1978)
07 Crisis - Holocaust - single (1978)
Accadde oggi
08 Sex Pistols - No Fun (15 febbraio 1977, Vicious scalza Matlock)
09 Ultravox - Sat'day Night In The City Of The Dead – Ultravox! (25 febbraio 1977)
Seconda Parte
10 The Saints – (I’m) Stranded – I’m Stranded (1977)
11 Dead Kennedys - California Uber Alles - single (1979)
12 Black Flag – Rise Above – Damaged (1981)
13 The Misfits – Halloween - 12 Hits From Hell (1980- 2011)
Un sabato italiano
14 Crash Box – Io Confesso – Finale (1987)
Terza parte
15 Crass - Darling - Stations of the Crass (1979)
16 Minor Threat – Betray – Out Of Step (1983)
Bonus tracks:
Fear - I Don't Care About You - The Record (1982)
Adam And The Ants – Zerox - Dirk Wears White Sox (1979)
Germs – Lexicon Devil – GI (1979)

Pietra miliare
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