Federico Guglielmi

Siberia – Storia illustrata del capolavoro dei Diaframma

Autore: Federico Guglielmi
Titolo: Siberia – Storia illustrata del capolavoro dei Diaframma
Editore: Hellnation Libri
Pagine: 100
Prezzo: 20 euro

Siberia - Federico GuglielmiDa un lato uno dei vertici della new wave italiana, dall’altro una delle penne più autorevoli dell’informazione musicale nazionale. Il risultato di questo incontro speciale è “Siberia – Storia illustrata del capolavoro dei Diaframma” di Federico Guglielmi, volume che uscì nel 2010 come allegato deluxe al Mucchio Selvaggio e che rinasce oggi sotto le insegne della Hellnation. Non solo la storia di un disco che ha fatto epoca, ma anche un ricco corredo di immagini – a partire da quelle della copertina cartonata - che rende l’uscita editoriale un oggetto di valore, giustificando il prezzo (20 euro) lievemente più alto rispetto a prodotti simili.

Testimone curioso di quell’epoca di grandi fermenti che aveva nella Firenze di Diaframma, Litfiba, Neon & C. uno dei suoi centri nevralgici, Guglielmi restituisce nelle cento pagine del libro tutta l’intensità e l’epicità di quei tempi, cruciali, non solo per l’ital-wave, ma per tutta la successiva evoluzione del rock tricolore. Perché “Siberia” – come racconta il giornalista romano – “è il disco che ha inventato il cosiddetto rock d’autore, o quantomeno quello che l’ha definito e affermato come stile musicale nel senso moderno del termine”. Sorprendente così che a firmarlo sia stata una formazione quasi agli esordi, in cui Federico Fiumani all’epoca (1984) era solo il chitarrista/ compositore e non anche il cantante.

Guglielmi non si limita a fornire la sua versione della storia, ma chiama a raccolta anche una pattuglia di preziosi testimoni, tra i quali lo stesso Fiumani, il cantante Miro Sassolini, la prima voce della band Nicola Vannini, i fratelli Gianni e Leandro Cicchi (batteria e basso), il compianto Ernesto De Pascale (a cui è dedicato il libro), l’imprenditore Alberto Pirelli e il manager Bruno Casini. Un racconto a più voci che offre uno spaccato vivido e affascinante della Firenze dell’epoca, quella del Tenax, delle notti brave e della febbre wave che al contagio britannico (“i semi gettati oltremanica da Cure, Bauhaus e Joy Division”) unì un’indole peculiare, fatta di esistenzialismo e romanticismo crepuscolare. Un’attitudine di cui il capoluogo toscano “fisiologicamente chic, colto e un po’ snob” era la culla naturale.

Di queste atmosfere, “Siberia” – il disco di “Amsterdam”, di “Neogrigio” e “Specchi d’acqua” - resta uno dei documenti più suggestivi, anche a 35 anni di distanza. “Una pietra portante, insomma, dal rock (in) italiano – chiosa Guglielmi - con la quale chiunque si sia avvicinato al genere negli ultimi tre abbondanti decenni ha dovuto fare i conti”.
L’autore gli rende omaggio con stile asciutto ma sempre appassionato e con una ricostruzione meticolosa, ricca di aneddoti, immagini e informazioni utili a decifrarne la genesi e la fortuna. Un lavoro prezioso per tutti gli appassionati (e non) di quei suoni universali e di quell’epoca, fervente e pionieristica, del rock italiano. E il merito va anche alla casa editrice, già impegnata sul versante Diaframma con le ristampe di due volumi firmati Federico Fiumani, da tempo fuori catalogo (“Ballando con i demoni” e “Dov’eri tu nel ‘77”).