Elena Raugei

Carmen Consoli Fedele a se stessa

Autore: Elena Raugei
Titolo: Carmen Consoli - Fedele a se stessa
Editore: Arcana
Pagine: 211
Prezzo: 17,50 euro

Carmen Consoli ed Elena Raugei sono due donne straordinarie.

La prima non ha certo bisogno di presentazioni, ormai nota a chiunque per essere una delle più importanti voci femminili italiane degli ultimi anni.

La seconda si sta velocemente affermando come una delle migliori firme della nuova generazione del nostro giornalismo musicale, quello presente sulla carta stampata ma pronto a cogliere le tante opportunità che il web oggi propone.

La prima si racconta, senza veli, in maniera talvolta seria, talvolta divertente, mantenendo sempre alta la propria coerenza artistica e personale.

La seconda realizza un libro completo che analizza il percorso professionale della "cantantessa" catanese: oltre duecento pagine fitte di informazioni, impressioni e citazioni, in grado di fornire uno spaccato assolutamente esauriente del personaggio.

Lo sviluppo del progetto è fondamentalmente cronologico, ma non mancano indispensabili flashback che ci riportano spesso indietro nel tempo, e ogni capitolo è focalizzato su un lavoro dell'importante discografia della protagonista.


Elena Raugei - Carmen Consoli - Fedele a se stessaLa trattazione storica parte dall'apparizione della Consoli al Festival di Sanremo 1997, quando la giovane ma già esperta artista siciliana scioccò l'imbalsamata platea grazie a un'esibizione tesa e in parte violenta, che trasformò immediatamente l'esecutrice in un'icona della nuova scena alt-rock italiana.

Da quell'evento il libro ci aiuta a comprendere la parabola di questa eccellente cantante-chitarrista, ci svela le sue radici, i suoi sogni, le sue difficoltà di artista, ci fa ripercorrere le prime esperienze musicali come frontgirl di band locali etnee, ci presenta i suoi gusti musicali, i musicisti che la hanno accompagnata e le numerose collaborazioni che hanno contraddistinto il suo cammino, molte delle quali intervenute con grandi interpreti femminili di rilievo internazionale, quali Natalie Merchant e Angelique Kidjo.

E poi i dati relativi alle vendite, i numerosi riconoscimenti conseguiti, i successi ottenuti oltreconfine, i video realizzati, le scelte dei singoli e dei titoli, i contatti con il resto del vibrante panorama musicale italiano degli anni 90, l'importanza dell'incontro con un produttore "di rottura" come Francesco Virlinzi, e la fortuna di essere nata in quella Catania che negli anni 90 divenne il centro di una florida scena dalla quale emersero molti artisti poco allineati, quali Uzeda, Mario Venuti, Cesare Basile e Flor de Mal.


Scopriamo i risvolti personali, sentimentali, e le tante piccole fragilità che vengono fuori attraverso alcune confessioni che possono lasciar di stucco, come l'ammissione di non aver ancora mai vissuto una storia d'amore veramente bella o le difficoltà incontrate dopo il secondo album, quando, nonostante i primi successi, l'artista sprofondò in un imprevisto esaurimento nervoso.

Ma Carmen dimostra di avere la scorza dura, e trova sempre la forza per scagliarsi contro i riti di circostanza, contro gli stereotipi consolidati nella società odierna, dimostrando un'incredibile capacità di gestione degli eventi e delle persone.

Una donna che non ha paura di svelare le proprie posizioni politiche, non esattamente allineate con quelle dell'attuale maggioranza di governo, e che non lesina condivisibili attacchi contro la piattezza degli attuali palinsesti radiofonici.


La sviluppo del libro ci porta ad approfondire la genesi e le caratteristiche dei singoli album, e l'ascolto degli stessi come sottofondo della lettura può senz'altro costituire un utile complemento: dall'esordio di "Due parole" ai primi importanti riscontri commerciali di "Confusa e felice", dalla rabbia di "Mediamente isterica" (che vanta la prima Deluxe Edition mai pubblicata in Italia) al riuscitissimo indie-pop contaminato di "Stato di necessità", a tutt'oggi il pezzo più venduto di Carmen.

La storia prosegue con l'emozionante istantanea live fissata ne "L'anfiteatro e la bambina impertinente", con l'eleganza formale de "L'eccezione", con lo sguardo verso le tradizioni di "Eva contro Eva" e il ritorno alla semplicità più pura nel recente "Elettra".


Scopriamo la Carmen Consoli insofferente verso gli addetti ai lavori che le chiedono testi più facili e accomodanti: a loro risponde con la provocatoria scelta di cantare una canzone al contrario, quella "Bonsai#2" che, nonostante l'inusuale forma, sarà cantata a squarciagola dal pubblico ai concerti.

E scopriamo una Carmen Consoli grande esperta dell'arte liutaia: "Fedele a se stessa" finalmente è un libro nel quale si parla anche di aspetti tecnici, con alcuni interessanti cenni ai pick-up montati e ai modelli di chitarre utilizzati da Carmen, fra le quali alcune costruite dalla Fender e dalla Maton su sue precise indicazioni.

Ma "Fedele a se stessa" è soprattutto un libro nel quale si porta a compimento una seria analisi testuale dell'intera opera dell'artista siciliana: le parole e le modalità di costruzione delle canzoni tornano finalmente a ricoprire il ruolo centrale in un lavoro che racconta una musicista e la sua musica; troppo spesso questi aspetti vengono colpevolmente tralasciati dagli autori di libri del settore.


La Raugei, dal canto suo, completa abilmente la storia con continue citazioni colte, attingendo non soltanto dal mondo musicale, ma anche da quello letterario, pittorico e cinematografico, trovando infiniti punti di logica intersezione fra il mondo delle sette note e le altre arti.

Assolutamente imperdibile l'inserto fotografico centrale, che mette in risalto i rilevanti cambi di immagine voluti nel tempo dalla bella cantautrice.

Ci sentiamo di consigliare il libro a chi voglia scoprire l'universo Carmen Consoli, ma soprattutto a chi lo voglia approfondire, perché limitarsi a una conoscenza superficiale del suo mondo e delle sue canzoni, sarebbe un delitto imperdonabile.