Punk Islam (e dintorni)

New wave esotica da Bowie ai Cccp

La influenze esotiche nella new wave al centro della nuova puntata di Rock in Onda, il programma condotto da Claudio Fabretti tutti i mercoledì dalle 12 alle 14 sulle web-frequenze di Radio Città Aperta (www.radiocittaperta.it).
Sulle orme dello speciale di OndaRock, firmato da Paolo Ciro, abbiamo selezionato una scaletta di 22 brani, da Siouxsie ai Cure, dai Japan ai Talking Heads, dai PIL ai Dead Can Dance, da Peter Gabriel a Kate Bush, da Battiato a Litfiba e CCCP.

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New wave esotica

Alla fine degli anni 70, l'Est diventa il simbolo di un mondo che sta cambiando e che si trova a fare conti con il passato in maniera piuttosto brutale, imprevedibile e perfetta metafora di quello che accade anche nel rock, dove la rottura già consumata dal punk lascia spazio a un vero e proprio cambio di paradigma (la new wave) in cui sono le più disparate forme di contaminazione a tenere banco. In aggiunta, l'Oriente (inteso come Estremo Oriente) guadagna visibilità anche come opportunità di crescita individuale, in virtù della maggiore diffusione delle dottrine filosofiche induiste, buddhiste e sufi, e la cultura di paesi lontani come il Giappone sembra rappresentare uno dei modelli più affascinanti a cui ispirarsi. La scena artistica anglosassone, forse ancora inconsciamente alle prese con l'ingombrante passato colonialista, riceve queste istanze mettendo ora maggiormente in risalto l’aspetto legato allo scambio culturale, estendendosi al continente africano e, più in generale, a tutta la musica etnica.
Ecco così che il sud e l'est del mondo iniziano a far rima con controcultura, e diventano lenti attraverso le quali contemplare visioni alternative, lontane dalla superficialità del riflesso edonista in agguato, portando i musicisti (in particolare quelli di estrazione new wave e post-punk) a cimentarsi con l’utilizzo di scale arabe, il cui diverso intervallo tra le note sembra riuscire a restituire meglio la tensione del momento. Dal punto di vista prettamente ritmico, anche i batteristi trovano inevitabile prendere le distanze dall'heavy rock e dal punk anni Settanta, preferendo l'uso dei tom a discapito dell'hi-hat e dei piatti, cosa che immediatamente dà origine a un risultato vagamente "tribale".
Tra i primi ad annusare l’aria e fiutare il cambiamento c'è David Bowie: dopo l’esperimento (agevolato da Brian Eno) di "The Secret Life Of Arabia" e "Abdulmajid", entrambe su "Heroes" (1977), il Duca Bianco ingloba scale arabe e ritmi reggae in "Yassassin", su "Lodger" (1979), pubblicato addirittura come singolo in Turchia.
Ma l'elenco di esempi è nutrito: John Lydon diventa traghettatore universale di anime dal punk al post-punk con i neonati Public Image Limited (1978), facendo suo uno stile vocale che svela più di una affinità con quello dei muezzin; Siouxsie and the Banshees pubblicano una delle fotografie più rappresentative della fascinazione operata dall'estremo oriente ("Hong Kong Garden", 1978), come inizio di una carriera che giocherà con queste sonorità per tutto l'arco degli anni Ottanta, da "Israel" a "Arabian Knights"; i Cure esordiscono con "Killing An Arab" (1978), il cui titolo, ispirato al romanzo "Lo Straniero" di Albert Camus, fa avere loro parecchi problemi con tutta una serie di associazioni che ne fraintendono il significato e tornano a guardare a Oriente in “Wailing Wall” (1984), “Kyoto Song” (1985), “If Only Tonight We Could Sleep” e “The Snakepit”; Adam and the Ants impostano gran parte del loro materiale su un sound sfaccettato e percussivo spesso influenzato da ritmi del Burundi, che non disdegna qualche passaggio a Oriente (come "Ants Invasion" su "Kings Of The Wild Frontier", 1980); - i Talking Heads maneggiano con disinvoltura poliritmie africane (di nuovo grazie al contributo di Brian Eno) su "Remain In Light" (1980), che diventa in poco tempo una pietra miliare nel genere. A contenderle il trono, un'altra opera della premiata ditta Eno-Byrne, "My Life In The Bush Of Ghosts" (1981), il cui obiettivo principale è proprio quello di arrivare a una fusione tra musica occidentale e musica etnica arcaica; i Japan, che già a partire dal nome non fanno mistero dei loro riferimenti, arrivano a sintetizzare con notevole maestria tecnica una vera e propria occidentalizzazione delle due anime, orientale e africana, su “Tin Drum” (1981); Peter Gabriel, al suo terzo album solista (1980), intensifica l’attrazione nei confronti di aspetti tribali ed etnici, dando poi vita (insieme a esponenti della scena post-punk di Bristol) al WOMAD, un grande festival internazionale di arte e musica proveniente da tutto il mondo. E in Italia Franco Battiato raccoglie il testimone della contaminazione sul suolo italico, grazie a "L'Era del Cinghiale Bianco" (1979). Poi, oltre ai riferimenti alla terra del Sol Levante nell’esperimento pop della Rettore su “Kamikaze Rock’n’Roll Suicide” (1982), sono soprattutto i Litfiba a operare una efficace "mediterraneizzazione" di quanto proveniente da oltremanica, da "Onda Araba" alla mediorientale "Istanbul" in "Desaparecido" (1985). Con i Cccp si torna a Berlino (dove eravamo partiti, con Bowie), e più precisamente nel quartiere Kreuzberg, luogo simbolo dell'immigrazione turca in città. Ferretti e Zamboni leggono la scritta "Punk Islam" sul muro di una stazione della metropolitana e lo utilizzano come titolo di uno dei loro brani più famosi...
(da Viaggio a Sued-Est - Le influenze esotiche nella new wave di Paolo Ciro)


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Discografia

Scaletta del programma
  1. David Bowie – The Secret Life Of Arabia
  2. David Bowie – Yassassin
  3. Siouxsie & The Banshees – Hong Kong Garden
  4. Siouxsie & The Banshees – Arabian Knights
  5. The Cure – Killing An Arab
  6. The Cure - If Only Tonight We Could Sleep
  7. Public Image Ltd. – Memories
  8. Public Image Ltd. – Flowers Of Romance
  9. Virgin Prunes – Caucasian Walk
  10. Adam & The Ants - Ants Invasion
  11. Peter Gabriel - Intruder
  12. Kate Bush – Sat In Your Lap
  13. Talking Heads - Crosseyed And Painless
  14. Brian Eno/David Byrne - Regiment
  15. Japan – Visions Of China
  16. Dali’s Car – Dali’s Car
  17. Dead Can Dance – Avatar
  18. Franco Battiato – L’Era del Cinghiale Bianco
  19. Rettore - Sayonara
  20. Litfiba – Istanbul
  21. Litfiba – Onda araba
  22. CCCP - Punk Islam


Base strumentale:David Bowie – Abdulmajid



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