Stefano Gilardino

Shock Antistatico. Il Post-Punk Italiano 1979-1985

Titolo: Shock Antistatico. Il Post-Punk Italiano 1979 – 1985
Autore: Stefano Gilardino
Editore: Goodfellas edizioni
Collana: Spittle
Pagine: 232 con illustrazioni in bianco e nero
Formato: 16x23
Prezzo: 18 euro
Isbn: 978-88-99770-22-8

Stefano Gilardino - Shock antistatico“Shock Antistatico. Il Post-Punk Italiano 1979-1985” è un libro da leggere con un foglio accanto per prendere appunti, o con matita nuova, pronta a un bel po' di sottolineature. Una lettura piacevolmente impegnativa, come nel caso del precedentemente trattato “Grafika!80!” di Matteo Torcinovich (qui autore della grafica e dell'impaginazione), edito sempre da Goodfellas Edizioni, per la collana Spittle. Anche in questo caso, il titolo dell'opera – con coerente citazione di un brano dei Gaznevada – indica in quale lungo e fitto percorso musicale ci si imbatterà. La divisione in capitoli di “Shock Antistatico” segue le regioni italiane e presenta la numerose realtà che hanno animato la scena tricolore nella fascia cronologica in questione. Un'Italia iperattiva, un tripudio di gruppi e personaggi districati tra grandi città e periferia, tra le scene più celebri e altrettanti tesori più nascosti o ingiustamente dimenticati.

Il viaggio organizzato dall'esperto Stefano Gilardino (autore anche di “La storia del punk” e insieme a Roberto Caselli di “La storia del rock in Italia”, entrambi per Hoepli) intreccia i suoi ricordi e le parole scambiate con alcuni dei protagonisti a una descrizione secca ma dettagliata delle varie peculiarità delle band, la storia dei loro percorsi discografici e dell'annessa attività live, spesso contenente aneddoti davvero incredibili. E se è sempre piacevole rivivere la vicenda di artisti seminali, e riammirare le gesta del loro periodo artisticamente più ispirato, è altrettanto appagante imbattersi in nomi meno blasonati (di alcuni di loro non esiste nemmeno un supporto fisico da reperire) meritevoli di esser ricordati e segnalati in questa grande mappa musicale tricolore. Un paese dove la decade dei 70 segnata dal prog e dal cantautorato impegnato stava per esser scossa dallo shock musicale proveniente dalla Gran Bretagna. Ma con una differenza importante, sottolinea l'autore nel capitolo introduttivo “Unodueseinove”: “Se è vero che con quel genere musicale i giovani britannici scoprirono definitivamente il fascino della politica – vedi Scritti Politti, Gang Of Four, Pop Group, Au Pairs, tanto per fare alcuni nomi – qui da noi fu l’esatto contrario, con impegno e militanza fuori dal quadro generale e un focus sull’introspezione invece che su ciò che succedeva nel mondo esterno”.
Segue “Bambini che non seppero giocare” di Ulderico “Wilko” Zanni dei RATS, la cui posa immortalata da Red Ronnie è stata scelta come copertina del volume e “Dopo il punk” di Fabio De Luca, autore del podcast “The Tuesday Tapes”.

Partendo dall'Emilia (Paranoica) Romagna di Gaznevada e Skiantos, fino al caldo sud, starà al lettore scegliere la sua zona e musica preferita, a prescindere dalla propria provenienza. Tra palchi, sale prove, festival e "NIGHTCLUBBING", da Ado Scaini a Jo Squillo passando per Oderso Rubini e l'indimenticato The Great Complotto di Pordenone, “Il post-punk abbracciava Johnson Righeira e Death In Venice, Gaznevada e Denovo, Litfiba e QFWFQ, in un calderone che denotava apertura mentale e voglia di superare steccati e barriere, fino a sconfinare, in alcuni casi, nella creazione di sottogeneri inediti, come succederà con l’italo-disco”.

“Shock Antistatico. Il Post-Punk Italiano 1979 – 1985” non solo fotografa con precisione la vitalità di un periodo irripetibili, ma non cede nostalgia e fa si che ogni lettore, arrivato all'ultima pagina, si ritrovi con una lunga lista di ascolti. Che sia un ripasso o un primo ascolto, non importa.