Michael Nyman

Michael Nyman

Strategie del sublime

Partito dalle sorgenti del minimalismo di maestri come Reich e Glass, si è poi proiettato verso nuove, ardite traiettorie musicali, mescolando sacro e profano. Le colonne sonore per i film di Peter Greenaway e per "Lezioni di piano"di Jane Campion gli hanno regalato il successo internazionale. E oggi Michael Nyman è unanimente considerato uno dei musicisti più importanti della scena contemporanea. Alla scoperta del compositore, musicologo e performer londinese

di Claudio Fabretti

Michael Nyman è uno dei massimi compositori viventi, nonché uno dei maestri indiscussi del minimalismo, la corrente musicale di Philip Glass, Steve Reich, John Adams e Wim Mertens. Sono sue alcune delle colonne sonore più memorabili del Novecento, da quella per L’ultima tempesta di Peter Greenaway, a Lezioni di piano di Jane Campion, a Wonderland di Michael Winterbottom. Oggi, il musicista inglese tiene concerti in tutto il mondo, mentre decine di registi lo inseguono per fargli comporre le musiche dei loro film. Suoni che nascono "da un'angoscia musicale molto personale", e riescono a combinare folk, elettronica, musica sacra e classica, in una miscela sonora emozionante, perché la musica - spiega - "è potenza, passione, istinto, dolore".

Diplomato alla Royal Academy of Music e King’s College di Londra, dopo un periodo trascorso a studiare musica folklorica romena, Nyman abbandona per alcuni anni la composizione per affermarsi come critico musicale (nel 1968, è lui ad applicare per la prima volta alla musica il termine "minimalismo”), scrivendo saltuariamente musica per teatro e per alcuni cortometraggi.
Nel 1974 pubblica il saggio “Experimental Music: Cage and Beyond” e, un paio di anni dopo, la sua Decay Music rivisita la lezione "slow-motion" di Steve Reich e quella ambientale di Brian Eno, disegnando nuove traiettorie armoniche.

Nel 1976, in occasione di una produzione de “Il Campiello” di Carlo Goldoni, nasce il nucleo costitutivo di quella che diventerà la Michael Nyman Band: una piccola orchestra, oggi amplificata, per la quale il musicista concepirà gran parte dalla propria musica.

Nel 1981, la lunga "M-Work" prosegue la revisione in senso comico del minimalismo, tra scherzi d'autore, contrappunti, cori e crescendo. Ma è soprattutto grazie al sodalizio con il regista inglese Peter Greenaway che Nyman si afferma nell'olimpo dei compositori neoclassici. Una collaborazione che si rivela subito vincente. "Greenaway - racconta il compositore inglese - mi chiedeva un commento sonoro a una sequenza di cinque minuti e io lo scrivevo, ma non mi ha mai detto che cosa volesse. Il nostro, in un certo senso, era un lavoro alla pari. Un regista pensa di dirigere anche il compositore e questo non va tanto bene... Con Peter Greenaway non ho mai dovuto implorare un po' di libertà creativa, perché questa è una cosa molto normale con lui. Oggi mi rendo conto di avere avuto un grande privilegio a lavorare con un regista che mi consentiva semplicemente di farmi sedere al pianoforte e comporre la musica che volevo per accompagnare le sue immagini".

La prima opera memorabile del duo Greenaway-Nyman è la colonna sonora di The Draughtsman's Contract ("Il mistero dei giardini di Compton House"), mirabile fusione di classicismo e modernità, pervasa da un senso arcano e magico. "Chasing Sheep Is Best Left To Sheperds" è il brano più celebre dell'opera, che viene presto seguita da altrettante collaborazioni di successo: lo stupendo Prospero's Books ("L'Ultima tempesta"), la complessa Drowning By Numbers, una serie di variazioni sulla sinfonia concertante di Mozart per ensemble di venti strumenti, e le melodie vibranti di A Zed & Two Noughts ("Lo zoo di Venere") e Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante.

Una musica ariosa, a tratti barocca, che si regge su travolgenti progressioni di archi, sulla ripetizione insistita di frasi elementari e su melodie antiche da adagio settecentesco. Ma soprattutto, una musica visionaria, in grado di suscitare le stesse emozioni dei fotogrammi per i quali è stata scritta, senza tuttavia dipendere da essi: "Non ho mai composto coscientemente musica visuale - spiega -. Nessun fotogramma di nessun film mi ha fatto pensare: 'Devo esprimere quest'immagine con la tale musica...'. La mia opera ispira spesso immagini profonde e inconsce, oniriche. Se si legano immagini diverse alla mia musica, penso che vada tutto bene. Differente è pensare che a essa possano andare collegate solo le scene del film. La musica acquisisce forza e anima dalla nostra memoria e dalla nostra coscienza. Molte delle mie composizioni sono legate di fatto ai film di Greenaway, mentre nella mia mente sono connesse a sensazioni ed emozioni che ho vissuto precedentemente a quando ho composto queste note".

Un giorno, però, tra il regista inglese e il suo compositore di fiducia qualcosa si è spezzato: "Abbiamo litigato ferocemente e da quel giorno non ci siamo più parlati - ha raccontato Nyman - Personalmente sono convinto del fatto che gran parte del successo dei suoi film sia stato dovuto alle mie colonne sonore. Dal 1991 fino al 16 luglio 1998 non gli ho mai più rivolto la parola. La scorsa estate, però, sono andato ad Amsterdam a vedere la messa in scena della sua opera 'Rosa'. Sono andato a trovarlo in camerino, l'ho abbracciato e gli ho detto: 'È bello vederti di nuovo...'. Era molto stupito di vedermi, perché non avrebbe mai pensato che andassi a trovarlo. Ora che abbiamo rotto il ghiaccio è possibile che la nostra collaborazione prenda di nuovo il volo". Per il momento, bisogna accontentarsi dell'antologia che porta il loro nome: Nyman/Greenaway Soundtracks, recentemente uscita anche in una nuova versione “revisited” (2005). Un'ottima raccolta dei successi per il cinema è The Very Best of Michael Nyman (2001), che raccoglie il meglio della produzione tra gli anni 1980-2001.

Un'altra tappa significativa della carriera del maestro britannico è The Man Who Mistook His Wife For A Hat (1987), per settetto, che aggiorna la grande tradizione britannica delle opere da camera, tra minimalismo romantico e canzone da musical.
E le musiche di Carrington sono un'ulteriore riprova della sua raffinata eleganza.

Ma l'opera che ha fatto conoscere Nyman al grande pubblico è la colonna sonora di Lezioni di piano (The Piano, 1993) della regista australiana Jane Campion (quasi due milioni di copie vendute). Il tema principale è una sonata per pianoforte dominata da una struggente malinconia e da quel senso trascendente che si può cogliere anche nel film. Quella di Nyman, infatti, è anche musica apocalittica, profondamente pervasa da un senso di morte: "Considero la Messa da Requiem come la massima espressione della musica dei secoli scorsi in relazione con la morte. La sua ritualità serviva a esaltare la dimensione sacrale e spirituale. Per un compositore scrivere un requiem era un affare assai complesso. Nelle mie musiche, invece, viene meno l'aspetto religioso, perché non ho l'abitudine formale di ritualizzare attraverso la religione i contenuti delle mie composizioni sulla morte. Dal punto di vista artistico, il mio rapporto con la morte è nato in maniera del tutto casuale. Nei film di Greenaway la riflessione sulla morte è sempre molto presente e così io ho dovuto confrontarmi con essa quasi per caso. La scomparsa di alcuni miei amici, poi, ha mostrato quanto fosse necessaria in me una risposta dal punto di vista musicale a questi momenti tragici. Ricordo ancora il più doloroso incontro con la morte che io abbia mai avuto, ovvero la notizia di quello che accadde nello stadio dell'Heysel di Bruxelles ai tifosi della Juventus nel 1985. La scomparsa di quelle 40 persone è stata qualcosa che mi ha turbato profondamente, per sempre" (episodio che ha ispirato la composizione "Memorial").

Negli anni più recenti, dopo aver brillantemente musicato le ambientazioni futuristiche di Gattaca (1997), Nyman ha intrapreso una collaborazione con il regista Michael Winterbottom, componendo le colonne sonore per i film Wonderland (1999) e The Claim (2000). “Wonderland”, che connota con uno spiccato lirismo le vicende di moderna quotidianità del film, è uno straordinario concept album: il medesimo tema si ripete in una serie di variazioni e ogni brano porta il nome di un personaggio del film, ma con una coerenza interna che è tuttavia squisitamente musicale. Si tratta senza dubbio di una delle vette della produzione del compositore, e i brani al pianoforte non fanno rimpiangere quelli di Lezioni di piano.

Il 2005 ha visto la nascita dell’etichetta personale del musicista, la Mn Records. A inaugurare il nuovo progetto è The Piano Sings, una raccolta di pezzi provenienti da varie colonne sonore e reinterpretati secondo loro idea primigenia, soltanto al piano. Hanno fatto seguito nuove versioni di The Draughtsman's Contract e The Piano. La musica di Nyman è insomma in continua evoluzione, vive del rapporto con il suo pubblico, e non si rassegna a esser consegnata in forma definitiva alle colonne sonore originali per le quali è stata composta.

Nel 2009 arriva l'inattesa collaborazione con il cantante David McAlmont.
In The Glare (2009) le costruzioni armoniche di Nyman sono perfette per i testi di David: raccontano la vita con la stessa intensità di una canzone d’amore; crisi finanziarie, reality show, prostituzione, solitudine e suicidio sono descritti con sincerità e partecipazione. “Take The Money And Run” e “City Of Turin” sono due tour de force sonori per la voce di McAlmont, i quartetti di sax e le variazioni orchestrali e ritmiche non sono il sottofondo sonoro più agevole per un cantante, ma il risultato entusiasma. Nyman rielabora molti dei suoi temi più noti per vestire i testi di McAlmont, rilegge Mozart nella vigorosa “In Rai Don Giovanni” (il cui testo è una feroce ironia su Berlusconi). Più agevoli e senza difficoltà sono le ballad, dove la voce si distende con tutta la sua forza, ma al di là del più semplice amalgama tra voce e orchestrazioni, ci sono brani di elevata scrittura. “In Laos”, il brano più pop, tocca le corde della memoria (i Korgis?), mentre “Secrets, Accusations And Charges” è una delle interpretazioni più romantiche dell’anno.
Piccoli film sonori, graziose operette: ecco cosa sono i dodici episodi di The Glare. La musica cinematica di Nyman accoglie nuove suggestioni senza snaturare la sua forza in “A Great Day In Kathmandu” e sottolinea con intensità il racconto di un suicidio assistito in “Friendly Fire”, un brano la cui forza e poesia appartengono più al mondo delle immagini, con la voce e l’orchestra che sussurrano e vibrano con la stessa grazia di una fiammella.

I critici hanno sempre collegato la sua musica a quella di Philip Glass e Steve Reich, i due pionieri americani del minimalismo; ma lui, in parte, nega: "Non credo che ci sia questo legame così forte. La mia musica nasce dalla conoscenza dei loro suoni, ma poi prende altre strade. Un compositore si deve basare su ciò che già esiste, Bach ascoltava Vivaldi, Vivaldi ascoltava Corelli, e così via fino a Monteverdi. Ci sono comunque un linguaggio e un attitudine, comuni".

Ora, mentre i registi più celebri se lo contendono, il compositore gira il mondo con la sua Michael Nyman Band. Con in testa un sogno: "Mi piacerebbe che tutto il mondo si sentisse ispirato e aiutato dalle mie composizioni, che la gente in discoteca, così come gli accademici, ascoltassero i miei lavori e ne traessero un beneficio personale. Forse, non capiterà mai, perché io continuerò comunque a scrivere principalmente per me".

Contributi di Francesco Paolo Ferrotti, Gianfranco Marmoro ("The Glare")

Michael Nyman

Discografia

5 Postcards From Capital Cities (soundtrack, 1967)

Decay Music (1976)

Keep it Downstairs (soundtrack, 1976)

Vertical Features Remake (soundtrack, 1976)
Goole by Numbers (soundtrack, 1976)
Tom Phillips (soundtrack, 1977)
1-100 (soundtrack, 1977)

A Walk Through H (soundtrack, 1978)

The Falls (soundtrack, 1980)
Michael Nyman (1981)
Terence Conran (soundtrack, 1981)
The Draughtsman's Contract (soundtrack, 1982)
Brimston and Treacle (soundtrack, 1982)
Nelly's Version (soundtrack, 1983)
Frozen Music (soundtrack, 1983)
The Coastine (soundtrack, 1983)
The Cold Room (soundtrack, 1984)

Making a Splash (sountrack, 1984)

The Kiss and Other Movements (1985)
A Zed and Two Noughts (soundtrack, 1985)
Inside Rooms: 26 bathrooms, London & Oxfordshire (soundtrack, 1985)
Ballet Méchanique (soundtrack, 1986)
Le Miracul (soundtrack, 1987)
The Man Who Mistook His Wife For A Hat (1987)
Drowning by Numbers (soundtrack, 1987)
Death in the Seine (soundtrack, 1988)
Monsieur Hire (soundtrack, 1988)
The Cook, The Thief, His Wife And Her Lover (soundtrack, 1989)
The Nyman/Greenaway Soundtracks (anthology, 1989)
Out of the Ruins (soundtrack, 1989)
Men of Steel (soundtrack, 1990)
The Hairdresser Husband (soundtrack, 1990)
Les Enfants Volants (soundtrack, 1990)
String Quartets Nos. 1-3 (1991)
Prospero's Books (soundtrack, 1991)
Songbook (1991)
The Piano (soundtrack, Virgin, 1993)
A La Folie (six days, six nights) (soundtrack, 1994)
Mesmer (soundtrack, 1994)
Michael Nyman Live (live, 1994)
Carrington (soundtrack, 1995)
The Diary of Anna Frank (soundtrack, 1995)
The Ogre (soundtrack, 1996)
After Extra Time (1996)
Gattaca (soundtrack, Virgin, 1997)
The Suit and the Photograph (1998)
Ravenous (soundtrack, 1999)
Wonderland (soundtrack, 1999)
Michael Nyman Band Live in Concert (1999)
Nabbie No Koi (Nabbie's Love) (soundtrack, 1999)
The End of an Affair (soundtrack, 1999)
The Claim (soundtrack, 2000)
The Very Best of Michael Nyman: film music 1980-2001 (anthology, 2001)
Subterrain (soundtrack, 2001)
Facing Goya (2002)
String Quartets Nos. 2-4 (2002)
Luminal (soundtrack, 2002)
24 Heures de la Vie d’une Femme (soundtrack, 2002)
The Actors (2003)
Nathalie… (soundtrack, 2003)
The Libertine (soundtrack, MN, 2005)
The Piano Sings (MN, 2005)
Nyman/Greenaway revisited - The Composer's Cut Series - Volume I (MN, 2005)
The Draughtsman's Contract - The Composer's Cut Series - Volume II (MN, 2005)
The Piano - The Composer's Cut Series - Volume III (MN, 2005)
Man and Boy: Dada (MN, 2005)
Acts of Beauty / Exit No Exit (MN, 2006)
Six Celan Songs/The Ballad of Kastriot Rexhepi (MN, 2006)
Nyman Brass (MN, 2006)
Love Counts (MN, 2007)
Mozart 252 (MN, 2008)
8 Lust Songs: I Sonetti Lussuriosi (MN, 2008)
Michael Nyman-Sublime (MN, 2008)
The Glare (con David McAlmont, MN, 2009)
Pietra miliare
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