Sad Lovers And Giants

Sad Lovers And Giants

Fiabe romantiche a tinte noir

Originariamente legati a stilemi progressive e folk, i Sad Lovers And Giants hanno maturato un sound romantico e malinconico, riconducibile all'estetica della new wave e sottilmente attraversato da uno spleen gotico. In oltre vent'anni di carriera, Allard e compagni si sono consacrati come band di culto della scena post-punk britannica

di Roberto Mandolini

Le storie dei Sad Lovers And Giants e dell'etichetta musicale Midnight Music corrono su binari paralleli. Dopo due singoli autoprodotti sulla piccola Last Moment, i Sad Lovers And Giants inaugurano nel 1982 il catalogo Midnight Music con il loro terzo singolo, "Lost In A Moment". Dopo quasi dieci anni, e più di una dozzina tra lp e singoli, è proprio il loro Threehouse Poetry l'album che chiude il catalogo Midnight. Nick Ralph, deus ex machina di questa piccola e importantissima etichetta, morì lasciando un vuoto incolmabile. Ci vollero altri dieci anni per riprendere in mano gli strumenti e continuare ad "alimentare il fuoco". Ora che i Sad Lovers And Giants sono tornati con una loro etichetta musicale, la Voight-Kampff, e con un album, Melting In The Fullness Of Time, che è un manifesto di continuità con il mondo più romantico e sotterraneo degli anni 80, sembra che lo spirito di Nick Ralph non abbia mai abbandonato questa terra.

Il gruppo si formò a Rickmansworth e stabilì il loro quartier generale a pochi chilometri di distanza, a Watford, a nord di Londra. La formazione dei primi singoli e dei primi quattro album era composta da Garce Allard alla voce, Tristan Garel-Funk alle chitarre, David Wood alle tastiere e sassofoni, Cliff Silver al basso e sassofoni, e Nigel Pollard alla batteria. La loro musica veniva descritta dalle riviste dell'epoca come "nuova psichedelia" (Sounds), "adatta per etichette come la 4AD" (Jamming), "con reminiscenze dei Pink Floyd più pastorali…" (Melody Maker). In verità aveva più legami di quanto non si volesse vedere al tempo sia col progressive che con il folk, anche se sicuramente alcuni elementi, tra cui il modo di cantare di Allard, la profondità dei testi e la povertà del suono, erano riconducibili all'estetica di quegli anni, quella della new wave. Basti ascoltare "Clint", da Epic Garden Music, per capire quanto i Sad Lovers And Giants fossero comunque lontani dagli standard del tempo e in qualche modo riuscissero a mescolare passato e presente in un modo originale e unico. "Clint" fu anche inclusa in una compilation dell'epoca, "The Thing From The Crypt (I Nearly Died Laughing)" in cui i Sad Lovers And Giants comparivano con due brani - "Take Me Inside" è l'altro - prima del "matrimonio" con la Midnight Music.

Il capolavoro del primo periodo è l'album Feeding The Flame (che come il precedente Epic Garden Music verrà ristampato su cd con l'aggiunta dei singoli non presenti sugli Lp): il suono si fa in generale più corposo e pulito; le chitarre acustiche disegnano arpeggi che si intrecciano in magnifiche orbite con quelli delle chitarre elettriche, luoghi ideali per i versi di Allard ("Your Skin And Mine"); le tastiere regnano sovrane caratterizzando le atmosfere anche nei brani più veloci come l'inno "In Flux"; i Sad Lovers And Giants si tingono di nero e inventano il gothic-rock con "Man Of Straw", almeno due anni prima che i Fields Of The Nephilim si incontrino per la prima volta a Stevenage (non troppo lontano da Watford). La storia del gruppo sarebbe potuta finire qui, dopo la pubblicazione di Feeding The Flame, infatti, il gruppo si sciolse. Il chitarrista Tristan-Garel Funk formò gli Snakecorps, dando vita a un altro grande gruppo di new wave romantica, che sarà legato per sempre alle vicissitudini dei Sad Lovers And Giants, scambiandosi musicisti a ogni occorrenza. La Midnight, invece, sotto pressione da parte dei fan, decise di pubblicare una raccolta di demo e rarità, In The Breeze, includendo anche i brani che il gruppo aveva registrato per una seduta negli studi della Bbc davanti a John Peel nell'autunno del 1981.

Una delle caratteristiche di questa band era l'abitudine di registrare parecchie versioni dei brani prima di trovare quella soddisfacente, o "perfetta". Grazie a questa abbondanza di materiale, i singoli e gli Ep dei Sad Lovers And Giants presentano sempre qualcosa di inedito. Il discreto successo in Europa aveva spinto il gruppo a intraprendere lunghi tour in Germania, Francia, Spagna e Olanda, dove avevano anche avuto la possibilità di registrare un concerto per una radio. L'avvenimento sarebbe stato ricordato solo dai pochi fortunati presenti (non più di 10!), se non fosse stato pubblicato dalla Midnight nel 1986 come il loro quarto album - il secondo dallo scioglimento - Total Sound (registrato il 15 maggio 1983). Un album devastante. La scaletta è perfetta, l'affiatamento fantastico e, come al solito, le diverse versioni delle canzoni lo rendono imperdibile.

Nel frattempo Allard e Pollard decisero di riformare i Sad Lovers And Giants e ingaggiarono il chitarrista Tony McGuiness e la tastierista Juliet Sainsbury. Seguirono tour in tutta Europa, compresa l'Italia, e finalmente durante l'autunno del 1986 la registrazione di nuovi brani. Forse l'obiettivo era quello di uscire dallo stato di band di culto per provare a trovare un successo maggiore. La potenza e la pulizia dei brani del nuovo album, The Mirror Test, e dei 12" che furono tratti da quel lavoro ("Seven Kinds Of Sin", "White Russians"), esprimono probabilmente questa esigenza. Non che le caratteristiche della loro musica fossero poi cambiate così tanto: la malinconia "intellettuale" delle liriche di Allard era ancora ben presente e le chitarre continuarono ad arpeggiare in spirali infinite. Proprio quel poco di successo seguito alla pubblicazione di The Mirror Test spinse il gruppo a ristampare su cd i primi due album, con l'aggiunta di brani tratti dai primi singoli; venne anche stampata una versione su cd di The Mirror Test con scaletta diversa da quella dell'Lp.

Ripensamenti continui che trovano conferma nella pubblicazione di due 12" con diverse versioni di brani già registrati per altre pubblicazioni del passato, "Cow Boys" e "Clocks Go Backwards". E' a dire poco spaventoso il remix di "Cow Boys" presente nel 12". Le due uscite vennero intervallate con la pubblicazione di uno split 12" con gli Essence, un'altra storica band della Midnight, che aveva condiviso i palchi di Francia e Svizzera con i Sad Lovers And Giants nell'autunno del 1988. I due gruppi registrarono insieme due brani del loro repertorio, "Sleep (Is For Everyone)" e "A Reflected Dream". Proprio per promuovere quel lungo tour in Francia, uscì una raccolta antologica, Les Année Vertes, metà studio e metà live, con una versione completamente inedita di "Imagination/Cloud9". Nel frattempo Cliff Silver, il bassista originale, era rientrato nel gruppo. Con questa formazione a cinque vennero registrati gli ultimi album per la Midnight, Headland e Threehouse Poetry, a detta degli stessi Sad Lovers And Giants le loro migliori registrazioni. Vengono definiti nuovi standard di raffinatezza per la new wave, con pezzi eleganti ed eterni come "Godless Soul", "One Man's Hell" e la stupenda, strumentale, "Restless". La Midnight stava oramai per chiudere e Threehouse Poetry uscì una settimana dopo che l'etichetta dichiarò la cessazione dell'attività.

Dopo quasi dieci anni di silenzio, nel 1999, quando oramai tutti li davano per dispersi, i Sad Lovers And Giants hanno creato una loro etichetta, la Voight-Kampff Records, e hanno pensato subito di ristampare i loro ultimi due lavori su Midnight su di un unico cd: hanno fuso le scalette dei due album insieme, hanno tolto il brano "più odiato" dalla band, "Life Will Kill Us", e hanno iniziato a registrare nuove canzoni. Prima della pubblicazione del loro ultimo capolavoro, Melting In The Fullness Of Time, hanno dato alle stampe un live registrato a Losanna nel 1988, durante il loro "miglior tour di sempre", La Dolce Vita.
La formazione che ha dato vita all'ultima incarnazione dei Sad Lovers And Giants, quella attuale, è composta da Garce Allard alla voce, Tony McGuiness alle chitarre, Liam McGuiness al basso, Bob Bradley alle chitarre e Kevin Mathews alla batteria. Chi fosse completamente digiuno può benissimo iniziare dalle ultime due uscite, entrambe disponibili sul sito ufficiale della band. Il live presenta tutti i loro maggiori successi, e vale quindi da ottima introduzione. Scorrono immerse negli applausi di una folla in delirio "In Flux", "Alaska", "Cowboys", "Sleep", "Echoplay", "Imagination", fino alle immancabili "Colourless Dream" e "Clint". Il suono è potente e sognante allo stesso tempo, nonostante la qualità delle registrazioni non sia ottimale.

Diverso il discorso per l'ultimo album in studio, Melting In The Fullness Of Time, registrato magistralmente negli studi casalinghi di Tony McGuiness tra il 1999 e il 2002. Otto tracce che sembrano voler definire nuovi standard per la canzone pop: melodie brillanti, arrangiamenti impeccabili e testi che parlano del mondo attraverso una malinconia matura e oramai disincantata. Quello che ne esce è una originale sintesi tra Chameleons e Xtc. Gli arpeggi delle chitarre rimangono la caratteristica della band, ma mai come in questo caso sono amalgamati nel mixer insieme agli altri strumenti ("A Daughter", "German Cars"). La fiamma della passione continua a bruciare nei cuori dei Sad Lovers And Giants.

Sad Lovers And Giants

Discografia

Epic Garden Music (Midnight Music, 1982)
Feeding The Flame (Midnight Music, 1983)
In The Breeze (anthology, Midnight Music, 1984)
Total Sound (Midnight Music, 1986)
The Mirror Test (Midnight Music, 1987)
Les Annes Vertes (anthology, Midnight Music, 1988)
Headland (Voight-Kampff, 1990)
Threehouse Poetry (Voight-Kampff, 1991)
E-Mail From Eternity (anthology, Anagram, 1999)
La Dolce Vita (Voight-Kampff, 1999)
Headland & Threehouse Poetry (Voight-Kampff, 2001)
Melting In The Fullness Of Time (Voight-Kampff, 2002)
Pietra miliare
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