La stampa li definisce post-emo, e a loro tutto sommato sta bene così. Ma nella loro musica rifulge uno spirito caleidoscopico e avventuroso che li pone fra gli esempi più fantasiosi di progressive rock degli anni 10-20. Attivi dal 2016, i Glass Beach sono un quartetto basato a Seattle, capitanato da "Classic J" McClendon (composizione, chitarra, tastiere, e chi più ne ha più ne metta) e completato da William White (batteria), Jonas Newhouse (basso) e Layne Smith (chitarra).
La nascita della band è frutto del progetto solistico avviato da Classic J nei suoi anni a Los Angeles, i funambolici e nerdissimi Casio Dad. Fra 2015 e 2016, escono con quel nome due ep di emo-power-pop coloratissimo e iperprogressivo capace di frullare chiptune, AJJ e progressione beatlesiane in una formula geek rock facilmente apparentabile alla pseudo-scena Fabloo. Newhouse e White, allora due studenti dell'università di Morris, Minnesota, sentono alcune tracce alla radio del campus, ne restano stregati, prendono contatti con McClendon e si trasferiscono a Los Angeles, dando vita ai Glass Beach. L'ingresso in formazione di Smith, compagno del terzetto nelle campagne di D&D, risale all'epoca immediatamente successiva al primo album.
Intolato semplicemente "The First Glass Beach Album", il disco di esordio esce autopubblicato nel 2019, ma il buon riscontro raccolto spinge l'etichetta Run For Cover (Crying, MeWithoutYou, Modern Baseball, Narrow Head) a ristamparlo nel giro di pochi mesi. L'album è raggiante e policromo quanto le opere dei Casio Dad, ma ancora più ampio come spettro stilistico: l'irruenza hardcore è largamente domata, e districandosi fra mille influenze (Jeff Rosenstock e gli Animal Collective, i They Might Be Giants e Koji Kondo) emerge un piglio originalissimo e giocoso che pare intersecare la grandeur dei My Chemical Romance e l'imprevedibilità dei Mars Volta con la solarità twee di band come Anathallo e Fun.
Dopo una performance live su Minecraft ("Glass Beach Live At Minecraft", 2020) e un eccentrico disco di remake/cover/remix delle tracce del primo album ("Alchemist Rats Beg Bashful", 2021), a inizio 2024 arriva il secondo album di nuove composizioni. "Plastic Death" esce ancora per Run For Cover e segna un'ulteriore riorganizzazione del sound del gruppo. Il carattere radioso è messo un poco fra parentesi e sia armonie che interpretazione vocale si avvicinano ai Radiohead, allargando il raggio emotivo della musica senza intaccarne il potenziale centrifugo. Accantonato in buona parte anche l'estro stile Electric Light Orchestra del primo album (che dava a molti brani un'esuberanza quasi natalizia), ora appare più evidente la somiglianza fra la proposta dei Glass Beach e quella elaborata oltreoceano da band jigsaw-pop come gli Everything Everything, rendendo la musica del quartetto se non classificabile (perché certamente non è un aggettivo che si addica a una formula tanto singolare) almeno più facilmente associabile a uno specifico bacino di pubblico.