I Visage sono stati una delle esperienze-chiave del movimento new romantic . Un vero e proprio "supergruppo" capace di ritagliarsi un ruolo rilevante nello sviluppo della musica synth-pop e new wave degli anni 80.
Fondata nel 1978, la band nacque dall’iniziativa del carismatico Steve Strange (nato Steven John Harrington) e del dj Rusty Egan, già mattatori delle notti più cool londinesi, al Blitz Club, frequentato da figure chiave del panorama musicale e culturale dell'epoca. Il club era il fulcro della scena new romantic, un luogo di sperimentazione stilistica e musicale. La formazione originale nasceva da una sorta di gemellaggio tra Magazine e Ultravox, con una line-up che raccoglieva la crema del synth-pop dell'epoca: Billy Currie e Midge Ure (rispettivamente violino/tastiere e futura voce/chitarra degli Ultravox), più il chitarrista sopraffino John McGeoch (Siouxsie & The Banshees, Magazine) e il tastierista Dave Formula (Magazine).
Secondo la definizione di Strange, il termine "Visage" stava a indicare l'attitudine "visuale" del gruppo ("Vis") e la nuova era ("Age") della dance music. Il frutto prelibato di tanta grazia è anzitutto una ballata di dance atmosferica in puro stile new romantic, dall'accattivante titolo di "Fade To Grey". Praticamente una bomba, che farà collassare le chart raggiungendo il n.1 in 21 paesi.
"Fade To Grey", autentico inno generazionale, è il singolo trascinante dell'album d'esordio omonimo "Visage", un'opera pionieristica che univa elementi di synth-pop, elettronica e new wave. Altri brani notevoli dell'album includono "Mind Of A Toy" e "Tar", che contribuirono a delineare l'identità musicale della band: sintetizzatori atmosferici, ritmi meccanici e la voce teatrale di Strange.
Nel 1982, i Visage pubblicano "The Anvil", un album più maturo e complesso, che mostra una maggiore enfasi sulle sonorità orchestrali e una produzione ancor più raffinata. Brani come "The Damned Don't Cry" e "Night Train" consolidano la reputazione di Strange e compagni come innovatori nella scena synth-pop. "The Anvil" prende il nome da un club di New York noto per il suo ambiente underground, evidenziando l'influenza che la cultura notturna e il mondo del clubbing avevano sui Visage.
Nonostante il successo iniziale, le tensioni interne e gli altri progetti di membri chiave, come Ure con gli Ultravox, iniziano a minare la stabilità della band. Dopo l'uscita di Ure, i Visage si trovano a dover rivedere la formazione e il sound.
Nel 1984, esce l'album "Beat Boy", che segna un cambio di direzione più orientato verso il rock e meno influenzato dall'elettronica pura che aveva caratterizzato i primi lavori. L'album non riuscirà però a eguagliare il successo dei predecessori e, dopo la sua pubblicazione, i Visage si scioglieranno. Brani come "Love Glove" e la stessa "Beat Boy" mostrano comunque un tentativo di rinnovamento apprezzabile, che però non basterà a mantenere vivo l'interesse del pubblico.
Dopo un lungo periodo di silenzio, Steve Strange tenta di rilanciare i Visage nei primi anni 2000, con l'album "Hearts And Knives" del 2013. Un lavoro che rappresenta un ritorno alle origini con un sound elettronico e nostalgico, pur aggiornato ai gusti dell'attualità musicale del periodo. Brani come "Shameless Fashion" e "Dreamer I Know" riescono quantomeno a catturare l'attenzione dei vecchi fan e a introdurre la band a una nuova generazione.
I Visage hanno comunque lasciato un'impronta significativa nella storia della musica pop ed elettronica, diventando uno dei punti di riferimento per artisti successivi nel panorama synth-pop e new wave. La figura di Steve Strange è rimasta un simbolo del movimento new romantic, ricordata per la sua estetica audace e il carisma scenico. Strange è morto il 12 febbraio 2015 all'età di 55 anni, colpito da un infarto durante un soggiorno a Sharm el-Sheikh, in Egitto. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto tra i fan, segnando la fine di un'era, contraddistinta dalla sua figura di geniale outsider capace di ridefinire lo stile e il suono di un'intera generazione.