Boduf Songs

Il sussurro di un demone solitario

intervista di Andrea Vascellari

Non sono ancora riuscito a mettere completamente a fuoco la figura di Mat Sweet. Nato come uno dei tanti folksinger depressi e inguaribilmente legati all'estetica lo-fi, ha saputo malleare la propria musica sino a farla divenire un equilibrato incrocio tra art-folk e slowcore. Le sue liriche criptiche, infarcite di riferimenti alchemici e incubi gotici, non aiutano certo ad inquadrarlo. Dopo averlo conosciuto di persona in occasione del tour italiano dello scorso anno (per inciso, consiglio vivamente di assistere ad un suo concerto: è oscuro, ipnotico, e ha un'aria di sacralità inspiegabile), ho scambiato con lui alcune e-mail: il risultato è ciò che state per leggere.
 
Quali sono i tuoi piani futuri? Ci sarà un seguito di "This Alone Above All Else In Spite Of Everything"?
Ci sarà. L'ho già registrato e prima o poi, nel 2012, vedrà la luce. Chiunque sia interessato alle mie novità può scrivermi e lo aggiungerò alla mia newsletter.
 
I tuoi primi lavori sono essenzialmente opere di slow-folk acustico. "How Shadows Chase The Balance" e "This Alone Above All Else In Spite Of Everything" sono invece più complessi e sofisticati; come mai hai deciso di arricchire le tue musiche?
Quando ho cominciato a suonare questo genere, volevo che all'ascoltatore sembrasse di sentire una sola persona in una stanza... perché in fondo la mia musica era proprio questo. Dopo i primi album ho iniziato a preoccuparmi meno di tutto ciò, e ho semplicemente suonato quello che mi sentivo senza preoccuparmi di come la gente l'avrebbe percepito. Non mi importa se la gente pensa che Boduf Songs sia una band piuttosto che una persona. Ovviamente, questo mi ha aperto un mondo di possibilità diverse in termini di suono e sperimentazione.
 
Quali ritieni che siano la tua miglior canzone ed il tuo miglior album?
Geeesù! Penso davvero che spetti a qualcun'altro questa decisione! Personalmente, non pubblicherei mai qualcosa di nuovo se non lo ritenessi migliore di ciò che ho fatto in precedenza.
 
Quali sono le tue influenze? C'è qualche autore che raccomandi particolarmente?
Recentemente ho visto un film davvero sorprendente chiamato "...e ora parliamo di Kevin": estremamente dark eppure bellissimo, talvolta ridicolo ma senza essere esagerato, può sembrare un ossimoro ma non lo è. Sono fortunato a fare il mestiere che faccio, visto che posso ascoltare con le cuffie vari audiolibri durante il giorno. Recentemente ho apprezzato molto "Confessioni di un mentalista" di Derren Brown e "Dio non è grande" di Christopher Hitchens.
 
Ah, quindi oltre ad essere musicista, pittore e videomaker (consiglio vivamente di dare un'occhiata ai suoi video e ai suoi dipinti, n.d.a.), hai pure qualche tipo di occupazione "normale"!
Oh sì, certo! Mi piacerebbe fare abbastanza soldi con queste cose, ma difficilmente ne guadagno qualcosa. Lavoro in una libreria universitaria. Adoro stare in mezzo ai libri, e mi permette di pagare (quasi) tutte le bollette.
 
Recentemente la Denovali ha pubblicato l'album di debutto di Infinite Light Ltd. Com'è nata questa collaborazione con Amundson e Baker? Sei contento del risultato? Avrà un seguito?
Sono abbastanza contento del risultato di quel progetto, ma non estasiato. Per me è difficile lavorare con altre persone. Immagino di essere una sorta di megalomane. Questo non vuol dire che io pensi sempre di avere le idee migliori o che altro, ma se io credo che qualcosa potrebbe essere fatta meglio allora mi preparo a lavorarci su fino a quando non mi soddisferà completamente. Quindi lavorare con altri è un metodo di lavoro a cui non sono abituato, ma ho imparato comunque molto da questo progetto.
A questo punto non possiamo sapere se ci sarà un altro album degli Infinite Light Ltd. Potrebbe essere. Se ci sarà, probabilmente sarà parecchio diverso dal primo.
 
Come avete strutturato il processo compositivo?
Ognuno iniziava una canzone e mandava i risultati agli altri affinchè ci aggiungessero un'altra traccia. Lavorare in questo modo conduce a particolari tipi di strutture, e lottavo contro questo metodo perché non lo sentivo un vero passo avanti per me. Non credevo che mi aiutasse a migliorare... probabilmente avrei dovuto comunicare questi pensieri a Nathan e Aidan, invece che portare le cose avanti cercando di dare un significato al mio contributo.
 
Cosa pensi della scena slowcore /drone-folk contemporanea?
In realtà sono generi che non ascolto più di tanto.
 
L'anno scorso hai viaggiato attraverso l'Italia per il tour: cosa pensi del nostro paese?
Penso che il vostro paese sia bellissimo! Ci vediamo alla prossima! 
(Quest'ultima risposta è stata data in tedesco... ma, vista l'ottima musica che ci ha regalato, lo perdoniamo e ringraziamo sentitamente!)
 
P.S.= in seguito alla pubblicazione dell'intervista, Mat mi ha specificato che il tedesco dell'ultima risposta era volutamente una presa in giro! Non avevo colto lo humor inglese!