Elizabeth Anka Vajagic

Il piacere della tristezza

intervista di Claudio Fabretti

Elizabeth Anka Vajagic è giovane, ma sembra avere già le idee molto chiare. In questa intervista ci racconta della sua "gavetta", della mestizia che pervade le sue canzoni, ma anche delle sue speranze e dei suoi prossimi progetti...

Anzitutto: complimenti, Elizabeth. Il tuo debutto è stato molto apprezzato sulla nostra webzine e ti abbiamo anche nominato "miglior cantautrice del 2004". Ci puoi raccontare qualcosa di te: le tue origini, anzitutto, sei croata?
Grazie dei complimenti, mi fa piacere che vi sia piaciuto il mio disco... Quanto a me, sì, ho origini croate, ma sono nata e cresciuta a Montreal, in Canada...

Le tue origini di musicista mi sembra siano legate al progetto Godspeed You! Black Emperor e alla scena post-rock canadese che ruota attorno alla Constellation. Come li hai conosciuti? E come ti ha aiutato questa collaborazione a trovare la tua via come solista?
Ho scritto canzoni e cantato da sola per un po'; ho iniziato a fare concerti in pubblico circa nove anni fa e piano piano, incontrando altri musicisti, sono riuscita a procurarmi una serie di collaborazioni, quella con i Godspeed You! Black Emperor non è stata la prima... Ho composto questo album e l'ho proposto alla Constellation, che l'ha pubblicato. Al disco hanno collaborato anche diversi altri musicisti di quell'area...

"Stand With The Stillness Of This Day", però, ha ben poco a che fare con il post-rock, almeno inteso in senso "classico". Per definirlo, si è usata l'espressione folk-gothic o blues-gothic. In ogni caso, è dominato da tinte molto scure e decadenti, come sembrerebbe confermare anche l'artwork, con le immagini di un cimitero. E' veramente la mestizia, la solitudine, l'angoscia ciò che volevi raccontare nelle tue canzoni?
C'è indubbiamente un senso di solitudine e, sì, di tristezza: riflette uno stato d'animo a cui posso essere facilmente accostata; ma al tempo stesso le canzoni sono piene di speranza e, in generale, trovo sia meraviglioso poter esprimere liberamente certe sensazioni, perché troppo spesso si considera sbagliato e "deprimente" mostrare ciò che realmente proviamo, come se sentirsi triste non fosse consentito, quando invece c'è tanta angoscia e disperazione attorno a noi... Quanto all'aspetto "cimiteriale" dell'artwork, c'è qualcosa che mi piace nella quiete e nella solitudine che si può trovare passeggiando in un cimitero. Trovo affascinante il modo in cui crescono queste piccole città, con piccoli vialetti e case di pietra abbellite per far riposare degnamente i defunti... con giardini e fiori...

Le storie che racconti sono pura finzione o hanno qualche attinenza con la tua vita, c'è da parte tua una volontà di esorcizzare i tuoi luoghi oscuri, nelle canzoni che scrivi e nel tuo modo, così disperato, di cantare?
Alcune parti possono essere considerate autobiografiche nel senso che riflettono il mio essere testimone e osservatrice della realtà; altre volte possono essere reali le emozioni che racconto. Ma non tutto in una mia canzone riguarda me... Le linee delle mie canzoni, comunque, non sono mai ben definite e la mia voce si modella sulle emozioni che di volta in volta provo nell'interpretare quei versi.

Come ti poni rispetto alla scena prettamente "gotica"? Ti piace? Senti qualche legame con quel tipo di cultura e di tradizione?
Sinceramente, la scena gotica non mi è molto familiare e non mi sento particolarmente vicina o parte di quella tradizione. Probabilmente l'artwork di "Stand With The Stillness Of This Day" esprime una tendenza gotica, ma non credo che questa abbia "contagiato" anche le canzoni.

Il tuo stile è stato accostato a quello di grandi cantautrici di oggi e di ieri, da Patti Smith a Shannon Wright e PJ Harvey , ma anche ad artisti maschili di grande valore, come Nick Cave e Black Heart Procession . La cosa ti infastidisce o ti fa piacere? E quali sono - se ci sono - i tuoi principali riferimenti musicali?
Generalmente questo tipo di paragoni mi infastidisce un po', ma in realtà non me ne importa più di tanto... E' un processo naturale quello di confrontare, di cercare riferimenti per identificare e classificare. Credo che i raffronti con quegli artisti nascano soprattutto dal fatto che condividiamo toni "tristi"; penso però che spesso siano libri o film a influenzarmi, molto più della musica.

Sei giovane e appena al debutto. Il tuo disco è stato molto apprezzato dalla critica, ma è rimasto appannaggio di una cerchia ristretta di ascoltatori. Ti piacerebbe restare sempre in questa dimensione intima di indie-rock per intenditori, o, in fondo, l'idea di conquistare il grande pubblico la coltivi?
In genere, tendo a non accettare compromessi quando si tratta delle mie canzoni e devo sempre sentirmi a mio agio con quello che faccio. Inoltre, sono abbastanza felice di poter fare tour, visitare luoghi, incontrare persone e suonare la "mia" musica... Se potrò continuare a pagarmi l'affitto in queste condizioni, il dominio del mondo non sarà mai nei miei programmi!

Presto uscirà il tuo nuovo album, ci puoi anticipare qualcosa su come sarà?
E' l'estensione e la conclusione naturale di "Stand With The Stillness...". E' più "rumoroso", ma è anche intimista e il packaging è bellissimo... E' un Ep, si chiama "Nostalgia/Pain" e l'ultima traccia l'ho registrata a casa, al mattino, seduta per terra, in pigiama...

Sei stata in concerto in America, ma anche in Europa, e in Italia in particolare. Ci puoi raccontare come è andata? Sembra tra l'altro che proprio qui in Italia tu abbia un certo seguito...
L'Italia è meravigliosa; la gente, il cibo, gli scenari... non vedo l'ora di tornare!

Se potessi scegliere 5 aggettivi per descrivere la tua personalità, quali sceglieresti?
Ne userò solo due: ironica e romantica.

Non mi resta che augurarti buona fortuna, Elizabeth!
Grazie!

Discografia

Stand With The Stillness Of This Day(Constellation/Wide, 2004)7,5
Nostalgia Pain Ep (Constellation/Wide, 2005)6
Pietra miliare
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