Elso - La gentilezza cullata dai beat

intervista di Giulia Papello

Progetto nato qualche anno fa nei dintorni di Genova, Elso pubblica un nuovo album, "Oltre", dove l'esplorazione della fragilità non è sinonimo di debolezza e dove i beat, più che al ballo, sono funzionali a una esplorazione di sé stessi. Lo abbiamo raggiunto per questa chiacchierata.

Come hai iniziato a fare musica?
Quando ero piccolo, mio padre aveva un progetto, voleva farmi diventare un cantante, aveva una passione smodata per i piano bar e quindi credo che quello fosse l’obiettivo finale. Quindi ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte per questo motivo, finché crescendo ho capito che la mia direzione era un’altra e ho iniziato a scrivere e fare musica con i miei amici.

Quindi,  seppur con intenzioni diverse dalle tue, è grazie a lui che hai avuto accesso alla musica.
Sì, questo non posso negarlo e sicuramente è stato decisivo, anche come forma di apertura mentale. Imparare a suonare uno strumento aiuta molto, al di là della carriera da musicista, aiuta a costruire il carattere e formare la persona.

C’è stato un evento o un musicista che ti ha fatto capire che volevi fare questo mestiere?
Con i miei amici abbiamo sempre suonato per divertimento, quindi la musica ha sempre fatto parte della nostra quotidianità, poi quando ho ascoltato i Muse, ero adolescente, ho capito che avrei potuto associare l’elettronica al pianoforte. E da lì ho iniziato a inserire l’elettronica nella musica che facevo.

Elso da quanto tempo esiste?
Elso è nato nel 2017 dopo che ci siamo sciolti con la band nel 2014, mi sono preso due anni di pausa sono stati anni difficili emotivamente; è morto mio nonno e ho passato mesi in Qatar per lavoro. Quando sono ritornato in Italia, è stata una figata, perché sono riuscito a chiudere il disco “1989” ed è stato proprio come lo volevo fare. E’ stata una bella soddisfazione. Purtroppo è corrisposto con la pandemia di Covid e quindi si è nuovamente bloccato tutto e ho vissuto un periodo di crisi. E in quel momento la scrittura mi ha aiutato a uscirne, ho capito che dovevo dare più importanza alle parole, e questo mi ha portato poi a produrre l’album “Oltre”, che è appena uscito.

Infatti passiamo all’album... Si apre con “Gentilezza” e si chiude con “Scusa”. Ha un significato particolare?
Sì, volevo dare un filo logico e quindi ho iniziato con “Gentilezza”, sia perché secondo me è il pezzo più bello del disco, sia perché inizia con un pensiero di speranza. D’altra parte il brano “Scusa” era predestinato a chiudere il disco, sia perché mi piace chiudere sempre con un pezzo calmo, sia per il significato profondo della parola, rivolta a me stesso ma anche a tutti gli altri. Perché ogni giorno facciamo del male a qualcuno, che sia volontario o involontario. Quindi per me aveva senso l’idea del fermarsi ogni tanto e chiedere scusa.

I brani sembrano indirizzati a qualcuno, ma non è chiaro se a te stesso o agli altri. E’ così o è solo una mia impressione?
Diciamo che l'interlocutore di questo disco è sicuramente un mio alter ego, ma parlando con gente che l’ha ascoltato, mi sono reso conto che molte persone empatizzano con i testi e i sentimenti che ho provato a trasmettere, e questo mi fa pensare che possa essere indirizzato a tante persone.

Il disco esprime molta fragilità e dolore, sentimenti che solitamente tendiamo a nascondere. Per te è stato facile metterli nero su bianco o hai dovuto forzare la mano per esporti?
In realtà, per quanto il mondo ci voglia vincenti, a me piace essere vulnerabile e preferisco andare un po’ in profondità nei discorsi, e quindi anche nei testi. Credo fermamente che la profondità arricchisca.

Qual è il tuo processo creativo?
E' un processo binario. Solitamente parto da una melodia sulla quale cerco poi di far combaciare un testo, che in genere pesco tra i mille appunti che ho segnato nelle note del telefono. Provo a scrivere i pensieri e aspetto poi la melodia giusta da incorniciare intorno.

Da dove viene il nome Elso?
Era il nome di mio nonno, che è stato un uomo fondamentale nella mia vita. E mi è sembrato un bel modo di portare avanti il suo nome e condividerlo con più persone possibili.

C’è un sentimento che traina l’album?
Il primo sentimento è la rabbia, poi scavalcata dalla speranza, proprio come nel brano che apre l’album, "Gentilezza".

Hai fatto un live di apertura per gli Zen Circus come è andata?
Il popolo degli Zen Circus è incredibile, caloroso e accogliente e festaiolo in maniera ancora rock'n'roll, è stato bellissimo. Mi è capitato anche di farlo ai BNKR44 e anche lì è stato un bel delirio. Il pubblico di questi artisti cambia radicalmente la percezione del live quando ti esibisci. Io cerco di dare il meglio in un tempo breve, perché non voglio rubare tempo ai fan, però è soddisfacente quando il pubblico risponde in maniera calorosa, malgrado non sia lì per te, è uno splendido abbraccio di speranza.

Grazie Elso.
Grazie a te.

(7 giugno 2025)

Discografia

1989(autoprodotto, 2017)
Oltre (autoprodotto, 2025)
Pietra miliare
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