Enrico Cerrato è l'ideatore del progetto Petrolio che dall'esordio del 2017 a oggi ha pubblicato alcuni dei lavori più maturi della scena dark-ambient-drone-industrial del nostro paese. Già attivo nel campo del metal (Infection Code) e del jazz (Moksa), Cerrato nel 2015 ha dato vita al progetto Petrolio in cui, oltre ai riferimenti musicali già citati, non dimentica mai il legame della musica con l'arte cinematografica. Ecco la nostra intervista.
Ciao Enrico, è un piacere incontrarti, ti ho conosciuto vari anni fa quando hai suonato prima di Lingua Ignota a Milano nel 2019 ed è stata un'esperienza che difficilmente dimenticherò. Il progetto Petrolio nasce nel 2015, ma la tua carriera da musicista inizia prima con altre formazioni. Puoi dirci qualcosa dei tuoi primi passi?
Ciao Valerio e grazie per condividere con me le tue domande. Il live in apertura di Lingua Ignota è stato un momento artistico incredibile dal punto di vista emotivo, grazie anche alla splendida cornice di Macao. I miei primi passi, come per molti musicisti che incontro nei miei live, iniziano con lo studio di uno strumento, nel mio caso il basso elettrico, e un successivo approccio all’elettronica e alle sue macchinette, sintetizzatori e rumorofoni. Ho militato in diverse formazioni, partendo dalle cover metal, poi sono arrivati i primi dischi in ambito industrial fino alle contaminazioni noise-jazz con il progetto Moksa.A un certo punto inizi a occuparti di musica strumentale, dark-ambient, avantgarde. Come è nata questa idea e qual è la definizione che preferisci della tua musica?
Il tutto è cominciato inserendo campionamenti nelle strutture dei brani che componevo nelle band in cui suonavo. Passione che è cresciuta fino a che, per motivi famigliari, ho dovuto abbandonare la routine delle prove in saletta per gestire autonomamente un progetto; da qui l’idea di creare Petrolio e cominciare una mia ricerca al fine di creare una propria impronta musicale che attingesse dal mio background più oscuro.
Nel tuo sito ufficiale leggo che “Petrolio è un progetto dalle forti connotazioni cinematografiche”. Puoi spiegarci meglio?
Fin dal primo concerto ho voluto arricchire la mia musica con immagini proiettate al fine di raccontare una mia personale visione della realtà. Così è nato il “concerto per le periferie estreme” che mi ha accompagnato nel primo periodo dell’esistenza di Petrolio. Questa sorta di sonorizzazione di visioni, prodotte e curate personalmente, hanno reso il mio progetto fortemente collegato alla cinematografia, tanto da sfociare successivamente in lavori con registi cinematografici e teatrali.
Il tuo primo Lp è del 2017 (“Di cosa si nasce”), mentre nel 2023 hai già pubblicato una colonna sonora (“Respira”) e un nuovo Lp (“Una guerra di soldatini”). Che evoluzione ha avuto il tuo progetto in questi anni?
Il mio progetto si è evoluto principalmente seguendo un percorso che si spingesse a ricercare i limiti estremi di alcune sonorità; questa ricerca si è concretizzata attraverso produzioni in solo e collaborazioni con artisti elettronici e non. Nel 2022 è stato pubblicato da Shyrec “La disobbedienza”, lavoro derivato dall’esperienza compositiva per una performance teatrale, e nel 2023 ho lavorato alla pubblicazione di “Respira”, edito da Diodrone e Toten Schwan, musiche facenti parte di un cortometraggio diretto dal compianto AkAb e, per il disco in collaborazione con Marcho Gronge, artista poliedrico e con un’esperienza artistica di grande importanza, intitolato “Una guerra di soldatini”.
C’è stato un musicista, in particolare, che ti ha dato la spinta e la voglia di addentrarti in questo genere musicale?
Due musicisti in particolare: Lorn e Ben Frost. Non posso citarli come fonte diretta di Petrolio, ma da alcuni anni li seguo per le loro ricerche stilistiche fortemente improntate a uno stile unico e personale.
Mi è sempre piaciuta anche la scelta del nome “Petrolio”. C’è un riferimento a Pasolini o i motivi sono altri?
Assolutamente sì, non è casuale il riferimento all’opera "Petrolio" di Pier Paolo Pasolini, omaggio a un artista unico nel panorama artistico italiano; ma, in particolare, il riferimento principale è alla vischiosità, alla densità e al colore scuro di questo liquido organico che mi sembrava essere l’elemento naturale più vicino alla mia ricerca musicale e al risultato che volevo ottenere con l’uso delle saturazioni e distorsioni applicate alla mia elettronica.Hai una notevole attività live. Com’è l'accoglienza all’estero? In Italia, invece, ti sembra che ci sia più diffidenza verso la musica sperimentale o non noti differenze?
All’estero c’è normalmente molto rispetto per gli artisti italiani che producono musica sperimentale ed elettronica; molti dei riferimenti in questo campo sono italiani e c’è sempre molta attenzione a come nel nostro paese si creino opere creative e inedite. In realtà, se penso alle date suonate nel nostro paese e, in particolare, nel Sud Italia, ho ricordi bellissimi e non ho mai notato grandi differenze nell’atteggiamento degli ascoltatori. In genere, gli spettatori sono ovunque guidati da una grande curiosità, anche in contesti più “abituati” a certe sonorità.
Continuiamo a parlare dei tuoi riferimenti cinematografici. Ci sono registi o compositori di musica per cinema a cui sei particolarmente legato?
Dal punto di vista cinematografico sono onnivoro; dal cinema francese a quello tedesco amo, in particolare, i colori e la narrazione mitteleuropea. Se devo dire un autore al quale sono rimasto legato è Kieślowski e il suo "Decalogo". Recentemente, per l’abbinamento tra il tema e la colonna sonora di Ben Frost, ho trovato molto affascinante la serie tv "Dark". Tra i compositori di musica per cinema, amo in particolare Hans Zimmer e il nostro Teho Teardo.
Puoi parlarci dei tuoi prossimi progetti?
Durante il periodo del Covid, come molti altri artisti, ho accumulato produzioni, smaltite lentamente a causa dei tempi lunghi per la stampa fisica dei dischi; in autunno/inverno, dovrebbe finalmente vedere la luce il disco in collaborazione con Arbeit degli Einsturzende Neubauten “Estadio Nacional” e comincerò a lavorare per un nuovo disco di Petrolio.
Le foto utilizzate sono di Andrea Pesce, Anna Bechis, Demetrio Cecchitelli e Mattia Angelini
Di cosa si nasce (Dio Drone, 2017) | |
Playing With Aliens / Ass Is Worth conMademoiselle Bistouri (Luce Sia, 2018) | |
Intramoenia: Noises for Angela(Low Noise Productions, 2018) | |
L+ES(Dio Drone, 2018) | |
GLVWXUER#DQVLD#JHQHUDOL]]DWR (Ho.gravi.malattie, 2020) | |
Omen 30032019 Feat. Yuko Araki, Wear And Tea (Hellbones, 2020) | |
Back On Earth Gisas Feat. Alberto The Crippler (Dio Drone, 2021) | |
La disobbedienza(Shyrec, 2022) | |
Respira OST(Dio Drone, 2023) |