Winterpills

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Passione e intelletto

intervista di Lorenzo Righetto
Uno dei grandi marchi di fabbrica della tua band è sempre stata la grande interazione tra i suoi membri. Puoi raccontarci un po' la storia di come vi siete incontrati, di come avete sviluppato il vostro sound?
Eravamo tutti amici, prima di diventare una band. Di sicuro eravamo tutti musicisti che suonavano o con altre band o come solisti - ma il nostro legame sociale/di amici (nel bene e nel male) è ciò che è venuto prima e ciò che rimane ora.

Il nostro "mito della creazione" è semplice ma vero: ci riunimmo in casa di Dennis Crommett durante l'orribile inverno tra il 2003 e il 2004, dopo che c'erano state separazioni, morti e altri fatti che fanno riflettere erano adagiate sulla nostra testa. Bevevamo vino economico, suonavamo la chitarra in cerchio e alla fine iniziammo a suonare le mie canzoni - canzoni che avevo ammassato da un paio d'anni prima che la mia band precedente (i Maggies) si sciogliesse.
Un sound nacque, e poi si chiuse quando Flora si unì a noi (fu l'ultima). Mi ricordo ancora il nostro primo live con lei in un baretto - tutti nella stanza stavano immobili, e così il mio cuore!

Una cosa che percepisco dei vostri primi dischi è una sorta di atmosfera terapeutica. Un'urgenza espressiva molto intensa, addolcita dalla musica. Era questo il senso del fare musica per te, al tempo? Fa parte della genesi del tuo nome?
Come dire, una "terapia di gruppo"? Beh, mi spingerei a dire che i primi due album nacquero da un sacco di tribolìo psicologico, ma non c'è arte che non lo sia, no? So che non stavo scrivendo canzoni per far sentire meglio qualcuno, questo è certo. Stavo cercando di dare voce a cose che ero stanco di cercare di dire con i miei spuntati soliti mezzi espressivi.

Una delle mie canzoni preferite delle tue è "Cranky". Puoi dirci di questa canzone, di questo personaggio?
Cranky è il vero soprannome di uno che conoscevo, un amico, e la storia della canzone è semplicemente la nostalgia di un amico. È anche una sorta di ritratto sfocato di uno visto da uno specchio retrovisore, mentre se ne va, e una supplica - cosa dici a uno che se n'è andato quando ne avevi bisogno? Dici: "Dimmi, cosa faccio?"? La domanda rimane sospesa su una melodia piuttosto facilmente.

In "Broken Arm", uno dei pezzi più conosciuti dei Winterpills, canti di un braccio rotto che odia la sua mano, di un contadino che odia il suo raccolto, etc. Ti sei mai sentito allo stesso modo nei confronti della tua musica?
È odio e amore, no? Sia maledetto che salvato da questi suoni nella mia testa. Tormentato. Tutto lo scrivere musica è, per me, una specie di trapanazione cranica, per far uscire dalla mia testa la febbre di quelle canzoni in continua ripetizione.
È l'unica cura - quello o cercare di eliminarla, cosa che non ho mai tentato di fare. Ho paura che sarebbe una specie di suicidio. Quindi... Sì, decisamente mi sono sentito allo stesso modo.

winterpills_xivHo visto un video di te che suoni quella stessa canzone in una scuola, con delle ragazze che cantano, come in una festa per l'ultimo giorno di scuola. Dapprima mi è sembrato un po' strano, poi ho pensato che ricadeva del tutto nella mia idea della vostra musica. Qual è la vostra relazione, come band e come artisti, con la comunità locale?
Quello è stato con un gruppo di un liceo (dell'Academy di Charlemont), e ce l'hanno chiesto loro! Avevamo fatto un concerto lì nei paesi delle colline e avevamo fatto amicizia con loro per via di un workshop di cantautorato che abbiamo fatto a scuola, così sono diventati la nostra spalla. Molto divertente e una serata speciale. Ragazzi di talento. Hanno scelto loro la canzone.

Ogni tanto facciamo cose di beneficenza nella nostra area, che una zona rurale piccola e carina. Non direi che siamo costantemente e proattivamente coinvolti in tali attività ma, quando queste belle cose vengono fuori, ci facciamo avanti.
Una delle migliori qui intorno è un concerto annuale che raccoglie fondi per l'educazione artistica nelle scuole (qui in America non ci sono soldi per l'arte nelle scuole, o in qualsiasi altra parte; l'arte è considerata piuttosto superflua e stupida). Diversi musicisti locali ne impersonano di famosi secondo un tema preciso, per un concerto all'aperto lungo un giorno chiamato "Transperformance". É un highlight della nostra fine estate dato che diversi ego si presentano alla porta, diversi costumi vengono indossati e ne deriva un bel po' di casino e umorismo. In genere è seguito da parecchie migliaia di persone ed è un'enorme festa. L'anno scorso ho fatto Elton John.

Una grande band che non mi ricorda di voi musicalmente, ma per il fatto che ha prodotto, in una sorta di confortevole anonimato, musica pop sofisticata e di grande ispirazione, sono i vostri vicini Innocence Mission. Avete qualche relazione con loro, fosse anche una di finzione o spirituale?
Più o meno li conosciamo o ci siamo sfiorati; il nostro chitarrista si è baloccato con l'idea di registrare qualcosa con alcuni di loro, ma la cosa non si è concretizzata. Siamo tutti loro fan, senza dubbio. Musica stupenda. Intuisco la connessione Sonora. Penso anche che siano qualcosa come una band cristiana, cosa che non siamo, quindi c'è questa differenza.

Molte delle interviste che ho trovato in internet risalgono all'incirca intorno all'uscita di "All My Lovely Goners". Questa è una di esse, naturalmente. Come ti senti nei confronti di questa scoperta un po' tardiva della vostra musica, essere assediati come la next big thing quando questo, in effetti, è il vostro quarto disco? Pensi che, in tempi passati, sareste rimasti nell'anonimato o avreste avuto un cammino più facile?
È una buona domanda. Non ho idea di come saremmo stati ricevuti negli anni 70, ad esempio. Sarebbe potuta andarci meglio, avessimo avuto un management decente. Certo, si suppone che internet sia la Grande Equalizzatrice, e a volte la è, ma ha anche aperto una diga di mediocrità, di ripetitività. Oggi puoi fare molto senza un manager, ma il campo di gioco è quasi troppo livellato.

Non sono sicuro che ci sia qualcuno che ci considera la next big anything. Di certo non pensiamo di stare facendo alcunché di particolarmente nuovo. Come fai ad aggiungere qualcosa a ciò che esiste, nel roch, nel pop, nel folk o in qualsiasi genere? Il libro è stato scritto da un po', ormai. Tutto ciò che possiamo fare è essere artigiani con certe ossessioni e passioni e, se qualcuno pensa che sia "nuovo", allora chissà, forse lo è. É come se ognuno nella musica pop, adesso, stesse aggiungendo pezzetti al grande castello di sabbia che è stato costruito intorno agli anni 50, e, mentre tanti artisti hanno costruito intere torrette e stanze di rappresentanza, ora c'è solo gente che aggiunge un minuscolo granello di sabbia alla volta a un muro imponente che già esiste.

Una cosa che mi chiedo sempre è: questa attenzione virtuale si traduce nella realtà? Ad esempio, più richieste per i live, sessioni radiofoniche, e così via. Questi mesi che hanno seguito l'ultima vostra uscita sono stati in qualche modo diversi dalle altre volte?
Mi auguravo che sarebbe successo, ma è stato tutto più o meno come le altre volte. Dal mio punto di vista, non andiamo abbastanza in tour, e di gran lunga - ma, dato che non abbiamo ventidue anni e non siamo pieni di energia e sprovvisti di legami, non è facile. Siamo tutti adulti con bambini e lavori e relazioni e tutto il resto, che è vitale per le nostre creative, fra l'altro. Sono felice di avere una vita fuori dalla musica, altrimenti, da cosa prende uno? Dall'industria della musica, che è un argomento piuttosto monotono.

winterpills_xvAscoltando "All My Lovely Goners", mi sembra che ci sia una specie di dichiarazione della band, come a dire:" Ehi, eccoci qua!". Era questo il punto che volevate fare?
Tutto ciò che abbiamo pubblicato era un urlo di questo tipo, no? Quindi, sì, stiamo dicendo quello. Ascoltatelo! State tranquilli e ascoltate.

Musicalmente, penso che venga dallo stesso posto ma, questa volta, in termini di produzione, artwork, etc., abbiamo fatto un passo in più (o dieci). Non sono sicuro se ci abbia guadagnato più attenzione, ma siamo molto orgogliosi del prodotto finale. La mia mamma lo adora. Penso che sia la cosa migliore che abbiamo fatto. Ma non so. Il tempo dirà. Grazie a Dio non devo decidere queste cose.

In particolare, hai cambiato molto il tuo stile chitarristico. Le pennate compaiono appena, quando da sempre sono "in primo piano" nella tua musica nelle tue precedenti uscite. Come mai hai scelto un cambiamento così radicale?

In realtà c'è tanto strumming in questo album, è solo mixato in modo diverso. Poi forse sono stati i microfoni che abbiamo usato! Hanno fatto suonare tutto in modo diverso. In questo disco, avevo scelto un approccio più "orchestrale" verso gli strumenti della band - le relazioni sono bilanciate in modo diverso rispetto al passato. Puoi sentire la stessa attitudine in "Tuxedo Of Ashes", il nostro Ep del 2010.

Potresti essere nominato tra i "fratelli maggiori" del nuovo movimento dell'Americana degli ultimi anni, insieme a Mat Brooke e Sam Beam e altri. Qual è il tuo punto di vista sulla scena attuale?

Lo prendo come un complimento, non sono sicuro che chiunque di questi ci abbia mai sentiti nominare! Inoltre, non sono un'autorità sulla scena dell'Americana - ma posso dire che mi sono davvero piaciute le ultime uscite di Kathleen Edwards, Father John Misty, Laura Veirs e Wilco. Non sono sicuro a quale scena appartenga Sun Kil Moon (shoegaze acustico?), ma ho ascoltato molto le sue cose ultimamente.
La musica è viva come sempre. È solo più facile trovarla, ora. Come tutto, del resto.

Possiamo sperare di vedervi suonare in Europa (possibilmente qui in Italia)?

Vorrei essere in grado di spiegare perché è sempre stato difficile per noi arrivare da voi, ma siamo determinati a farlo presto. Probabilmente saremo Flora e io, come duo, perlomeno come inizio. Spero proprio che sarà quest'autunno.
Discografia

Winterpills (Signature, 2005)

7,5

The Light Divides (Signature, 2007)

8

 Central Chambers (Fireproof Records, 2007; Thrill Jockey, 2008)

6

 Tuxedo Of Ashes (with Arbouretum, Thrill Jockey, 2010)

6,5

 All My Lovely Goners (Signature Sounds, 2012)

7

 Echolalia (cover album, Signature Sounds, 2014)

6

 Love Songs (Signature Sounds, 2016)

5,5

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