04/06/2008

Dinosaur Jr

Auditorium FLOG, Firenze


di Marco Simonetti
Dinosaur Jr

Un concerto dei Dinosaur Jr. è un piccolo evento per la variegata comunità rock fiorentina. Molti presenti e molto entusiasmo all’Auditorium FLOG, come si conviene per una delle band storiche dell’undeground statunitense in tour permanente dai tempi della reunion due anni fa.
Rispetto al singolo concerto del 2005 per Frequenze Disturbate a Urbino l’ambiente è indubbiamente più raccolto. Là una grande arena con un pubblico di molte migliaia di persone, qui un club di medie dimensioni con un migliaio di fan, quindi più contatto col pubblico, più dialogo, se di dialogo si può parlare per uno dei gruppi più introversi della storia del rock, più pezzi veloci, più pogo. Un grande live-act. Ciononostante il sottoscritto ha di quel concerto umbro un ricordo indelebile, per qualità e quantità delle canzoni, per l’emozione di vedere per la prima volta un mito personale, ed è meglio sgombrare subito il campo da dubbi dicendo che le preferenze personali vanno là.

Se allora c’erano solo brani dei primi tre album e dei singoli prodotti quando il trio Mascis-Barlow-Murph era ancora assieme, in questa serata suonano una scaletta completamente differente con dentro anche materiale dagli album post-separazione, "Feel The Pain", "The Wagon" e "Out There" quelle accolte con i boati più forti del pubblico, e ovviamente pezzi tratti da "Beyond", l’ultimo album prodotto dal rinato trio.
E’ indubbio però che l’amore degli appassionati per la produzione "storica" si faccia sentire con i classiconi della band, dalla sempreverde "Little Fury Things", alla dolcissima "Forget The Swan". Viene addirittura ripescato un brano considerato (erroneamente) minore, come "Mountain Man", sempre dal primo album "Dinosaur" o la splendida "No Bones" che arriva direttamene dai vertici della produzione della band.

Se nella prima parte i pezzi sono brevi e veloci, suonati con la consueta furia ma con una precisione metronomica, nella parte centrale del concerto Mascis si lascia andare ad assolo lunghissimi e ogni brano viene dilatato all’infinito dai tre. Nei bis finali, quando il clima è ormai rilassato, si spara la cartuccia del monumento noise-pop "Freak Scene" a chiudere l’ottima performance.
I volumi sono stati assordanti per tutta la serata, del resto dai Dinosaur Jr ci si aspetta questo e tutti lo sanno, ma l’emozione di poter quasi toccare questi monumenti viventi al rock genuino e sanguigno, vederli suonare lì a non più di un metro, fa superare qualsiasi fastidio.

Rock e hardcore, melodia e rumore, chitarroni anni 70 e new wave anni 80, contraddizioni mai così ben sintetizzate in un'unica band, giunta in ottima salute alla mezza età e alla reunion che prima o poi colpisce tutti. Dal momento che ogni definizione può apparire ormai superata, i Dinosaur Jr sono ormai "musica classica rock". Se questo sia un bene o un male è questione che non abbiamo fretta di risolvere.

Concerto consigliatissimo a tutti quelli che credono ancora al rock e a chi invece ha bisogno di un segno per tornare a crederci.