
Serata che sa di evento in quel di Udine, stasera al Friuli arriva lo "Sticky & Sweet" di Madonna.
Come da copione, palco immenso e scenografie spettacolari fra luci di ogni tipo, schermi e strutture mobili pronte a trasformarsi in un batter d’occhio. Pubblico numeroso (erano attese circa 40.000 persone) anche se sul prato l’aria è decisamente respirabile e non si rischia, se non lo si vuole, di restare ingabbiati nella calca.
Paul Oakenfold apre le danze con un set imbarazzante su cui è meglio non soffermarsi, rimane un mistero come dj di questo tipo siano puntualmente incensati tra i migliori al mondo.
Quando, dopo una attesa di circa un ora, entra in scena la Ciccone, il pubblico (e non lo nego, anche io) è in visibilio; seduta su un trono rompe il ghiaccio con "Candy Shop" dalla sua ultima fatica. Attorniata da ballerini e performer di ogni tipo a creare coreografie spettacolari, si muove fra le diverse fasi della sua carriera: da "Miles Away" a "La Isla Bonita" (eseguita in compagnia di un'orchestra gitana) passando per "Ray Of Light" e "Music", rivisitate in chiave decisamente più elettronica.
Ma quel che più sorprende è la vitalità della popstar che ha ormai superato la cinquantina: salta, balla, ammicca e tiene il palco come una ragazzina, fra incitamenti, discese verso la folla e un bacio saffico su "She’s Not Me", come da routine. Momento commovente quando la cantante ricorda gli operai morti poche ore prima mentre preparavano il palco per il suo concerto di Marsiglia, scoppia in lacrime e si mostra decisamente scossa.
Dal punto di vista prettamente musicale il giudizio finisce per essere edulcorato dal contesto infarcito di spettacolo, basi e finti duetti con i guest di "Hard Candy" (Pharrell, Justin Timberlake e Kanye West) ma la voce tra alti e bassi c’è e sembra tenere, se a questo ci aggiungiamo la vitalità di una donna che non sembra invecchiare le aspettative da evento sono pienamente confermate.