25/05/2011

The Tallest Man On Earth

Hana-Bi, Marina di Ravenna


Non è ancora iniziata l'estate, ma allo Hana-Bi di Marina di Ravenna sembra di essere in pieno luglio. Se non fosse per il maledetto mercoledì lavorativo e una leggera brezza, i piedi immersi nella sabbia e il mare alle spalle sanno già abbondantemente di vacanza.

 

La versione estiva, sempre più di successo, del Bronson di Ravenna accoglie questa sera una delle rivelazioni indie degli ultimi anni: Kristian Matsson, aka The Tallest Man On Earth, con la sua voce così smaccatamente Dylaniana, un'arte sopraffina del fingerpicking e soprattutto una scrittura tanto semplice quanto emozionale.

Prima dell'ingresso del mini-cantautore svedese, è la volta dei compagni di merende Francis: "la primavera porta con sé tutto ciò di cui abbiamo bisogno", scrivono nel loro spazio web. Ed è così la loro musica, che davvero ha i colori e i suoni della primavera: la voce di Petra Mases non sembra neanche svedese, è dolce e graffiante. Sul palco, poi, con gli altri tre elementi, c'è un affiatamento raro, e i pezzi sono davvero belli. La sensazione è che, pur non raccontando niente di veramente nuovo, la musica dei Francis sia di una semplicità senza pretese e disarmante. Per molti dei presenti, una piacevolissima scoperta.

 

Kristian sale sul palco pochi minuti dopo la fine del set della band di Dalarna, tra gli applausi e l'impazienza del pubblico. "Mi viene voglia di mollare la chitarra e buttarmi in acqua! Ma qui in Italia è sempre così?". Sarà che è la prima volta nel Belpaese, sarà che imbraccia la chitarra con davanti a sé il mare, ma l'uomo più alto sulla terra si porta dietro una carica emotiva che sprigiona fin dall'inizio, proponendo moltissimi brani del primo lavoro, "Shallow Grave". E così, a cascata, ecco "I won't be found", la bellissima "The Gardener", la title track "Shallow Grave". Kristian è divertito, l'audience è calda: chi entusiasmato dal vedere per la prima volta, in carne ed ossa, la scoperta dell'anno, chi incuriosito dall'hype incredibile creatosi intorno a questo smilzo svedese che sembra venuto d'oltreoceano. La location, spettacolare, aiuta moltissimo a creare la giusta intimità alla performance: sembra quasi di conoscersi tutti.

 

Dopo qualche brano, tra le braccia di Matsson compare la semiacustica, con cui accompagna poi la gran parte dei brani, pescati anche dallo splendido "The Wild Hunt": "Troubles Will Be Gone", la strappalacrime "Love Is All" e "King Of Spain", che chiama - automatico - il coro del pubblico.

La sorpresa più bella avviene quando due quarti dei Francis (basso e batteria) accompagnano Kristian nella dolcissima "The Dreamer" e nel nuovo brano, inedito, ("il prossimo è un pezzo nuovo, scappate pure se volete") "There's No Leaving Now", forse il momento più bello di tutto il concerto: la traccia lascia presagire a qualcosa di leggermente più prodotto per il futuro, senza perdere però un briciolo dell'essenzialità - forse, fino ad ora, a tratti un po' esasperata - che tanto ha fatto amare lo svedesino.

 

In chiusura, dopo un'ora e un quarto intensissima - qualche brano in più non avrebbe guastato, sale sul palco lady Matsson, la bella Amanda Bergman alias Idiot Wind, per accompagnare Kristian in "Thrown Right At Me", il valzer che chiude l'Ep "Sometimes The Blues Is Just A Passing Bird". Ultime battute, infine, con l'ultima perla della serata: Mr. Matsson è di nuovo solo, banjo e mare a vista. "Kids On The Run" è il suo arrivederci.

 

E allora, sia lunga vita a The Tallest Man On Earth, al fingerpicking e ai concerti, gratis, in spiaggia.

Setlist

  1. I Won't Be Found
  2. The Gardener
  3. Shallow Grave
  4. Troubles Will Be Gone
  5. Where Do My Bluebird Fly
  6. You're Going Back
  7. Love Is All
  8. Tangle in This Trampled Wheat
  9. The Dreamer
  10. King of Spain
  11. There's No Leaving Now
  12. Pistol Dream
  13. Thrown Right at Me


Encore:

  1. The Drying of the Lawns
  2. Kids on the Run

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