17/08/2013

Motorpsycho

Pstereo Festival, Trondheim


di Maria Teresa Soldani
Motorpsycho

I Motorpsycho sono Trondheim e Trondheim è i Motorpsycho, quanto meno nella genetica della band e nella geografia della musica.

I presupposti di questo incontro sono magistrali. Antica capitale norvegese fondata nel 997 dal re vichingo Olaf I sul Trondheimsfjordat all’imboccatura del fiume Nidelva. Città di università scientifiche, scuole di musica e della cattedrale gotica più a Nord d’Europa. Sul mare, battuta dal vento e dalla pioggia. Da Oslo si punta verso il circolo polare artico, passando tra montagne rocciose verdissime e costeggiando fiordi.

Questa volta il pellegrinaggio è per i Motorpsycho, local heros che hanno catalizzato nella città natale persone da ogni angolo del globo per un evento speciale: la riesecuzione integrale di “Blissard” (1996), uno dei loro album più amati da pubblico e critica. La pagina Facebook creata per l’occasione annuncia Psychonauts da Svezia, Danimarca, Regno Unito, Germania, Olanda, Italia, Spagna e perfino Giappone.

A ospitarli è il Pstereo Festival, community festival locale che dal 2007 si è fatta largo nel panorama degli eventi musicali estivi europei con un cartellone eclettico e di qualità, tra cui spiccano i nomi di Lemonheads, Mum, Primal Scream, Calexico, Gang of Four, Jaga Jazzist, Ulver, Roots, Santigold, Spiritualized e Grandaddy. La location, per cui gli organizzatori si sono battuti fin dall’inizio, è il meraviglioso Marinen, un parco circondato dal fiume ai piedi della cattedrale di Nidaros, su cui si affacciano i borghi della città.

La due giorni dell’edizione 2013 oltre ai Motorpsycho vede in cartellone su quattro palchi anche XX, Savages, Goat, Graveyard e Monster Magnet. Sono annunciati invece sul palco con gli headliner alcuni ospiti speciali: Matt Burt e Ole Henrik “Ohm” Moe, il poeta americano e il violinista originariamente presenti nelle registrazioni di “Blissard”. Invece, già con i Motorpsycho da “Still Life With Eggplant” Reine Fiske, chitarrista della psych-rock band svedese Dungen.

Ad aprire la seconda giornata Woven Hand, nome d’arte di David Eugene Edwards, cantautore americano di gothic alt-country - mente dei 16Horsepower - prodotto nel 2012 con “The Laughing Stalk” da Alexander Hacke degli Einstürzende Neubauten. Phox, Monster Magnet e Goat segnano il passo dell’incedere rock del cartellone, ritmicamente marcato dal rapper inglese Dizzee Rascal con un set tirato ad alto volume. L’elettrizzante performance dei Goat lascia spazio, sull’ultimo accordo, alle note di “Nathan Daniel’s Tune from Hawaii” provenienti dalle casse del secondo palco, che preparano a quello che a breve avrebbe trascinato il pubblico del Marinen.

Annunciati sul palco i Motorpsycho rompono il ghiaccio con “Mad Sun” dall’EP “Nerve Tattoo”, una piccola chicca come incipit del concerto. Giusto il tempo di riequilibrare i suoni in sala e alla fine del brano Saether annuncia semplicemente “Blissard” partendo con “Sinful, Wind-Burne”, bruciante avvio del disco.

Dopo una “Drug Thing” di rito per scaldare l’ampio pubblico del Marinem, una sequenza da urlo: “Manmower”, “Greener”, “Sonic Teenage Guinever”, “True Middle”. Seppur con toni diversi intimissime le prime due, soprattutto “Greener” intonata all’unisono da un pubblico che tradisce una grande emozione, anche durante l’assolo “à la Mascis” di Ryan. Splendide “S.T.G.” con Ohm al violino e “True Middle” recitata da Burt, a dilatare il tempo del live scandendo l’apparente semplicità di un disco come “Blissard”. Fiske è perfettamente integrato nel sound del gruppo, valorizzando ogni brano con sapienti arrangiamenti di chitarra, piano e synth. Mentre il live s’impenna verso la (quasi) perfezione, si accelera nuovamente con “S’Numbness”. Fa capolino anche un’inaspettata “Like Always” da “Angels and Deamons at Play” (1997) a far intuire quale sarà con molta probabilità la prossima rivisitazione discografica del gruppo.

Il finale è assolutamente meraviglioso: chiamati sul palco i due violinisti per “The Nerve Tattoo” e una “Fool’s Gold” riarrangiata con archi e chitarre in perfetto equilibrio tra rock e sinfonismo. Una versione perfetta, interminabile e avvolgente, dentro la quale saremmo voluti rimanere tutti noi del pubblico con la band. Nel cuore di questa quieta città del Nord.

Per smorzare il momento del congedo Morten Fagervik entra sul palco a portare via la batteria un pezzo per volta, così come uno alla volta i musicisti, salutando il pubblico, lasciano la scena al drumming di Kenneth Kapstad, e infine ancora alle note di “Nathan Daniel’s Tune from Hawaii”.

C’è qualcosa di emo in “Blissard”, dal vivo si sente ancora di più. Un disco che suona come l’epoca in cui è uscito e che contemporaneamente non invecchia di un giorno. Bent Saether e Hans Magnus “Snah” Ryan in tutti questi anni ci hanno abituati ad ascoltare di tutto: lunghe improvvisazioni, sessions live anche con altri artisti come i Jaga Jazzist, canzoni e concept album, mescolando rock, psichedelica, jazz, progressive, musica classica. Rivisitando oggi la loro discografia – nel 2010 era stato il turno di “Timothy’s Monster” (1994) – con “Blissard” i Motorpsycho raccontano la loro passione per Led Zeppelin, Who e Beatles, come per Sonic Youth e Dinosaur Jr. La foga della musica degli anni Novanta. Una certa emozionalità insita in quella musica. Stiamo parlando di uno dei più significativi gruppi rock degli ultimi vent’anni, in termini felicemente estesi e sfaccettati, con la grande capacità e intelligenza di esaudire sul palco e in studio qualsiasi loro desiderio.

Con i Motorpsycho si spengono per quest’anno le luci al Marinen. La musica continua nei club della città organizzata dal KlubbPstereo, frangia notturna del PStereo. Nell’aria ancora l’intensità e la sensazione, fortissima, di aver assistito a un evento unico.

Bella line-up, bella location, bell’atmosfera. Il Pstereo si dimostra un festival godibile – con un’affluenza di 7000-8000 persone al giorno – in una città affascinante, nel profondo Nord del mondo. Nell’attesa di ascoltare il nuovo disco dei Motorpsycho – che sarebbero entrati in studio il giorno dopo il concerto – e di rivederli presto in tour in Italia.

Setlist
- Nathan Daniel's Tune From Hawaii
- Mad Sun
- Sinful, Wind-Borne
- Drug Thing
- Manmower
- Greener
- S.T.G.
- True Middle
- 'S Numbness
- Like Always
- The Nerve Tattoo
- Fools Gold
- Nathan Daniel's Tune From Hawaii
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