27/07/2017

White Lies

Cortile del Castello Estense, Ferrara


Per una strana coincidenza del fato, la sera del 27 luglio si trovano sulla nostra penisola due dei gruppi-simbolo della rinascita della scena new wave europea: se a Tarvisio, nel fresco delle montagne friulane, gli Editors facevano ballare il popolo locale (e non solo), nella calda Ferrara invasa dai turisti suonavano invece i White Lies per la prima delle loro due date italiane. La band inglese mancava in Italia da novembre e i suoi fan hanno risposto positivamente all'appello, registrando il sold-out a qualche settimana dall'evento.

Ad aprire le danze e scaldare il pubblico alle ore 21 ci ha pensato Lilian More, giovane cantautrice rock dell'hinterland milanese - a dispetto del moniker anglofono - da poco premiata da "Mtv New Generation" come artista del mese. I White Lies, nel frattempo, si fanno aspettare: a un certo punto passa persino tra la folla il bassista Charles Cave, in perfetto incognito, e si rintana sorridendo nel backstage. Harry McVeigh esce con frequenza a scrutare il suo pubblico in trepidante attesa, ma arriveranno le 22 prima che la band, in rigoroso outfit nero, si presenti sul palco battezzando subito la serata in pompa magna con "Take It Out On Me".
La location, purché molto suggestiva, non permette ovviamente l'enorme afflusso di un festival estivo ambientato in un prato sconfinato, eppure è un pubblico che, a dispetto del numero, si fa decisamente sentire: così, quando i White Lies proseguono la serata intonando i grandi successi di "There Goes Our Love Again" e "To Lose My Life", il coro del pubblico si fa forte e tutte le mani sono rivolte in alto verso il cielo.

dasdasIl concerto prevede una setlist di diciassette canzoni contenente tutti i loro più grandi successi. Un’ora e mezza di musica che ripercorre una storia iniziata nel 2009 con "To Lose My Life", primo di quattro album legati a una new wave sempre meno rock e più schierata negli anni a favore dell'elettronica (un percorso sonoro che li pone in forte analogia a quello dei succitati Editors).
Le luci stroboscopiche dalle tonalità blu e viola regalano un'atmosfera sempre malinconica e vagamente tormentata, non mancando tuttavia neanche di qualche momento spensierato e ballabile, come è il caso della seducente "Hold Back Your Love" o della gelida cavalcata di "Farewell To The Fairground".
La scenografia è minima, i gesti sono sempre composti, l'attitudine è quella di una band inglese che ha voglia solo di suonare per il suo pubblico senza troppi eccessi o vani giri di parole. Le poche volte che Charles e Harry prendono il microfono per parlare sembrano quasi emozionati; lo fanno per ringraziare le belle persone conosciute a Ferrara e ci tengono a sottolineare come abbiamo voluto introdurre in scaletta anche "Swing", dall'ultimo album "Friends", canzone alla quale si dicono parecchio affezionati.

L'emozione viene tradita ancor più quando è il momento delle coinvolgenti "Don't Want To Feel It All" e "Death", che sembrano chiudere la serata prima che la band ritorni con il consueto bis formato da "Big Tv" e "Bigger Than Us". E così i White Lies ritornano quasi in punta di piedi nel backstage, con la stessa compostezza ed eleganza con cui sono saliti sul palco.



Setlist

Take It Out On Me
There Goes Our Love Again
To Lose My Life
Hold Back Your Love
Getting Even
The Price Of Love
Farewell To The Fairground
Morning In LA
Is My Love Enough
Unfinished Business
From The Stars
A Place To Hide
Swing
Don't Want To Feel It All
Death

Big Tv
Bigger Than Us

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