30/03/2019

Manuel Agnelli

Teatro Lyrick, Assisi


di Federico Piccioni
Manuel Agnelli

È gremito il teatro in cui prende vita il nuovo inizio di Manuel Agnelli. La data zero del suo tour da solista parte dal Lyrick di Assisi ed è una novità parziale a veder bene; seppur non in maniera così sistematica, infatti, a suonare da sé Agnelli è abituato. Stavolta lo fa declinando canzoni proprie e altrui in una forma nuda, scheletrica, a tratti spettrale, abdicando al consueto fragore in nome di un’esecuzione in punta di fioretto.
Le rivisitazioni di Joy Division, Bruce Springsteen e Lou Reed si alternano alla musica degli Afterhours, che non ha mai la pretesa di insegnare, ma soltanto quella di esprimere e talvolta esorcizzare, come in "Ti cambia il sapore", che trova il coraggio di entrare nella straziante malattia del padre.

La scenografia è un salotto, le esecuzioni creature quasi sperimentali, traslitterate, bagnate ancora di liquido amniotico. Delle canzoni in scaletta Agnelli racconta la genesi, quando ne è stato il demiurgo; se invece sono opere di altri, disvela il motivo della loro presenza. “Perfect Day” è il lascito del rock con le rughe sulla faccia, “Video Games” di Lana Del Rey il pezzo che non ti aspetti, la soffiata della figlia, campione a caso delle nuove generazioni, che se le ascolti hanno persino qualcosa da raccontarti.

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Nonostante il doppio bis e le oltre due ore di spettacolo, il pubblico di Assisi soffre la bulimica necessità di avere di più, di tuffarsi di nuovo in un repertorio conosciuto ma in qualche modo inedito, rielaborato secondo il gusto di Agnelli e la sensibilità acuta di Rodrigo D’Erasmo. “Dove si va da qui” è in salsa Radiohead, mentre i Joy Division sembrano suonati da Nick Drake. “Non è per sempre” trasforma il teatro in un’arena in cui si canta all’unisono e si applaude in standing ovation.
C'è spazio anche per decantare "Il saluto alle virtù" di San Francesco, piccolo omaggio di Agnelli al luogo che lo ospita, nonché inedito - quanto insolito - viatico per suonare una delle canzoni culto, "Ballata per la mia piccola iena". Non è stato solo un nuovo inizio. È stato un gran bell’inizio.

(Contributo fotografico di Giacomo Boi)