15/07/2022

Paolo Nutini

Anfiteatro del Vittoriale - Festival Tener-a-mente, Gardone Riviera (Brescia)


di Matteo Contri
Paolo Nutini
Erano ben sette anni che Paolo Nutini non dava spettacolo sui palchi dello Stivale e il songwriter scozzese torna oggi alla ribalta per presentare il suo nuovo lavoro, “Last Night In The Bittersweet”, arrivato addirittura a otto anni di distanza dal  predecessore “Caustic Love”.
Per il ritorno in pompa magna del cantautore viene scelto come location della prima data italiana il suggestivo anfiteatro del dannunziano Vittoriale degli Italiani, cornice infinitamente evocativa che ospita il festival Tener-a-mente.
Alle ultime luci del tramonto, Nutini e i suoi sei scudieri salgono sul palco e settano immediatamente l’atmosfera grazie alla magia di “Afterneath”, uno degli highlight dell’ultimo,  sorprendente Lp, che si presenta come un misto tra soul e sensazioni a cavallo tra il kraut e il post-rock, miscela sonora squarciata dalla graffiante voce del Nostro, che mostra subito di poter da sola riempire tutto l’anfiteatro e accompagna il sole a riposare prima che la notte apra le danze sui flussi simil-Paisley underground di “Lose It”.
 
Dopo un avvio dai tratti sinuosi e psichedelici, la festa esplode con la smisurata preghiera  gospel-funk di “Scream (Funk My Life Up)”, tra gli indiscussi cavalli di batttaglia. Siamo al terzo pezzo e il pubblico è già tutto in piedi, “Now It’s A Party!” è il grido vittorioso di un esaltato Nutini che precede i ritmi R&B di “Acid Eyes”.
L’agrodolce notte della camera che lo ritrae solitario in mezzo ai suoi strumenti sulla copertina del disco prende ora vita ed esce per le strada a danzare tutta la sua malinconia con irrefrenabile energia.
“Stranded Words (Interlude)” è infatti un dialogo fatto di palpitazioni elettroniche tra Paolo e la notte, un’invocazione per scacciare la solitudine attraverso uno sconsolato quanto accorato “I Need You”, cui la notte risponde sussurrando dolcemente con i cori delle sue stelle sul finale.

“Radio” è l’ennesimo pezzo su cui è impossibile restare fermi e lascia poi spazio a un candido momento acustico dal sapore di boulevard parigino in cui Nutini e la sua chitarra intonano una cover di “Dream A Little Dream Of Me” e “Last Request”, estratta dall’esordio “These Streets”, prima di essere raggiunti da un’altra coppia di chitarre acustiche e dal batterista con cui si accende “Coming Up Easy, presentata con la scherzosa minaccia “This is a song from my second album, you better know it”, che certifica la voglia di Nutini di tornare a divertirsi col suo pubblico.
“Cherry Blossom”, “Petrified In Love” e il medeley “Jenny Don't Be Hasty/ Teenage Kicks/ New Shoes” formano un’altra tripletta contagiosa, in cui l’elettricità si snoda tra buffi balletti (“As You Can See I Worked On My Dance Really Hard”, esclama Nutini) e fiori che vengono lanciati sul palco da un pubblico che è protagonista attivissimo della serata.
L’intensità del crescendo di “Everywhere” fa sì che l’anfiteatro si riempia delle luci delle torce (ma non demorde qualche irreprensibile nostalgico che agita l’accendino come fosse la fiaccola olimpica) mentre un Nutini in bilico tra estasi e commozione ringrazia calorosamente for the lightshow.

Come da rito, il gruppo scende dal palco, ma è subito richiamato a gran voce dal coro di “Seven Nation Army” (Popopo).
“Through The Echoes” e “Iron Sky” si fanno pregne di un'esaltante epica notturna alla U2, prima che la springsteeniana “Shine A Light” colmi definitivamente di stelle il palco.
Nutini, evidentemente emozionato dalla grande risposta del pubblico, concede un fuori programma e canta una dolcissima “Guarda che luna” dall’accento scozzese, accompagnato solo dalla sua chitarra e da un’improvvisazione di sax che dopo una falsa partenza genera un simpatico siparietto in cui l'artista rievoca le sue origini italiche, ricordando come da bambino la madre lo chiamasse “bischero” quando sbagliava.
Paolo Nutini e il suo gruppo sono letteralmente perfetti, affiatati, energici, divertenti e divertiti, una vera festa al chiaro di luna. Il resto lo fanno lo splendore del Lago di Garda sullo sfondo e il pubblico in delirio che non lascia nemmeno un buco nel teatro, ed ecco che un grande concerto è servito.
 
Il tour italiano di Nutini continuerà a luglio a Pistoia (16/07), Roma (19), Bologna (20) Servigliano (22), Trani (23), Caserta (25) e Taormina (27) per poi tornare di nuovo dalle nostre parti a settembre, al Fabrique di Milano (30/09): vi consigliamo vivamente di non perdervelo.
Setlist
Parte 1


Afterneath

Lose It

Scream (Funk My Life Up)

Acid Eyes

Stranded Words (Interlude)

Radio


Set Acustico

Solo Paolo

Dream A Little Dream Of Me (Cover)

Last Request

Formazione a Quattro

Coming Up Easy


Parte 2 

Cherry Blossom

Petrified In Love

Jenny Don't Be Hasty / Teenage Kicks (Cover) / New Shoes

Pencil Full Of Lead

Candy

Everywhere

 
Encore

Through The Echoes

Iron Sky

Shine A Light


Encore 2 – Improvvisato (Acustico solo Paolo e sax)

Guarda che luna (Cover)
Paolo Nutini su OndaRock
Recensioni

PAOLO NUTINI

Last Night In The Bittersweet

(2022 - Atlantic)
Dopo otto anni,  il ritorno del cantautore scozzese tra qualche conferma e numerose sorprese

PAOLO NUTINI

Caustic Love

(2014 - Atlantic)
Il terzo lavoro del cantautore scozzese di origini italiane è un soul dal relativo peso specifico ..

News