Lo hanno chiarito subito, i Subsonica, attraverso un post inequivocabile rilasciato sul proprio sito ufficiale. Questa volta via dalla scaletta molti dei brani che di solito i fan si attendono di ascoltare dal vivo, per lasciare spazio al groove, al suono che contribuì a renderli unici nel panorama musicale italiano fra un millennio e l'altro. “Atmosferico 2022” è il nome scelto per questo tour, che intende celebrare il ventennale dalla pubblicazione di “Amorematico”, il loro terzo disco. La setlist non può quindi che essere incentrata su quelle canzoni, e su quelle dell’album appena precedente, “Microchip Emozionale”, occasione unica per i fan, che in gran parte sono rimasti legati soprattutto alla prima parte del percorso artistico compiuto dalla formazione torinese.
Roma è la penultima tappa di questo giro di concerti, ci avviamo verso metà settembre, l’estate è agli sgoccioli, e i Subsonica l’hanno trascorsa dando vita a un grande rito collettivo, nel quale il ballo vuole rappresentare il gesto liberatorio supremo, invogliato a gran voce dal palco. La location prescelta è quella del Parco Schuster, sulla via Ostiense, Roma Sud, a due passi dal Tevere e dal quartiere Testaccio, uno spazio open immerso in una zona molto vivace della Capitale, caratterizzato in questi mesi da una programmazione serrata dopo due lunghi anni di restrizioni. Si balla tanto, senza soste, in un viaggio a ritroso nel tempo, che per una sera accomuna i ragazzi di allora con i giovanissimi di oggi.
La scaletta per diversi tratti ripercorre la stessa del live “Controllo del livello di rombo”, che suggellò la prima fase della carriera del gruppo. Due le cover proposte: “Satisfaction” di Benny Benassi (con applauditissima dedica per Claudio Coccoluto), mega hit italo-disco ripescata anch'essa dal 2002, e l’omaggio a Franco Battiato “Up Patriots To Arms”, reincisa assieme al Maestro nel 2011.
I momenti davvero pirotecnici arrivano però con “Nuova ossessione” e “Liberi tutti”, mentre fra i pochissimi brani più recenti proposti (risulteranno completamente ignorati gli ultimi lavori) tripudio totale per l’autoironica “Benzina Ogoshi”. Fra Boosta che si conferma acrobata sui suoi synth flessibili e una sezione ritmica al solito impeccabile (gli inossidabili Ninja e Vicio), non può mancare il ricordo dei fatti di Genova (“Sole silenzioso”) e un pensiero particolarmente sentito per Pasquale Modica (“Dentro i miei vuoti” è per lui), scomparso lo scorso febbraio, il fotografo che tante volte ha immortalato la band in scatti rimasti indimenticabili.
Cinque musicisti in forma smagliante che fanno ben sperare in proiezione futura, visto che c’è un disco in fase di registrazione (l’ultimo album di inediti risale al 2018). Prima dei due brani finali (chiamiamoli bis, ma la band non ha mai lasciato il palco), Max Casacci si rivolge al pubblico dicendo “a questo punto del concerto vorremmo proporre qualcosa da Mentale Strumentale”… pausa, poi continua dicendo “ammazza che entusiasmo…”, e parte la non prevista “Discoteca Labirinto”, il vero inno dei Subsonica. Apoteosi. Poi spazio a “Tutti i miei sbagli”, introdotta da Samuel come la canzone che concesse al gruppo l’opportunità di pagarsi il mutuo, e la conclusiva “Strade”.
Poi solo applausi, contraccambiati da ripetuti inchini, mentre sul palchetto accanto prende il via il secondo round della serata: si continua a ballare fino all’alba sotto le stelle, celebrando non soltanto i Subsonica, ma anche il tanto atteso (incrociamo le dita…) ritorno alla normalità.